Cronaca
Milano | Arrestato 28enne marocchino per istigazione al terrorismo
Un uomo di 28 anni, El Mahdi Tbitbi, di origini marocchine, è stato arrestato dalla polizia a Milano in seguito a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari, con l’accusa di istigazione a delinquere con finalità di terrorismo. Tbitbi, già noto alle forze dell’ordine per reati contro la persona, il patrimonio e legati agli stupefacenti, è ora anche indagato per associazione con finalità di terrorismo internazionale.
L’inchiesta, condotta dalla Digos e coordinata dal pubblico ministero Bruna Albertini, ha preso il via a novembre dello scorso anno dopo la denuncia di minacce ricevute via Instagram. L’ex parlamentare e attuale direttore editoriale del quotidiano Libero, Daniele Capezzone, aveva denunciato Tbitbi in seguito a messaggi minatori inviati dopo un suo intervento televisivo sul velo islamico. Il tono dei messaggi, violento e intimidatorio, includeva riferimenti espliciti alla volontà di “vendicarsi” per presunte offese alla fede islamica, arrivando a minacciare l’uso della violenza e persino del nucleare.
L’indagine ha portato alla luce un cambiamento radicale nell’atteggiamento di Tbitbi negli ultimi anni. Se fino al 2019 l’uomo si dichiarava “orgoglioso” di vivere in Italia, Paese in cui risiedeva dal 2011, nel 2022 ha mostrato un netto cambiamento, manifestando un crescente risentimento nei confronti dell’Occidente. Questo mutamento si è riflesso anche nelle sue attività online, dove ha pubblicato contenuti che inneggiavano alla violenza, autodefinendosi un “mujaheddin” e annunciando la sua intenzione di combattere.
In uno dei suoi post, Tbitbi aveva scritto: “Preparate le vostre teste ad essere tagliate, oh voi che aiutate il diavolo a sussurrare”, parole che hanno attirato l’attenzione delle autorità e che hanno aggravato la sua posizione. Gli investigatori hanno analizzato a fondo i suoi profili social, scoprendo ulteriori contenuti estremisti che rafforzavano l’ipotesi di un possibile legame con gruppi radicalizzati.
L’arresto di Tbitbi ha sollevato nuovamente la questione del radicalismo online e del pericolo rappresentato dalla propaganda estremista diffusa attraverso i social media. Le indagini proseguono per capire l’eventuale coinvolgimento di altre persone e il grado di radicalizzazione dell’indagato, mentre le autorità monitorano attentamente la situazione per prevenire ulteriori episodi di questo tipo.
Cronaca
Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose
I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.
Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.
Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.
Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.
È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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