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Cronaca

Milano | Vallanzasca è “malato e disorientato”, per la difesa va trasferito in un luogo di cura

Renato Vallanzasca, ex boss della banda della Comasina, è al centro di un’importante udienza oggi davanti al Tribunale di Sorveglianza di Milano. I legali di Vallanzasca, Corrado Limentani e Paolo Muzzi, hanno avanzato una richiesta di trasferimento in regime di detenzione domiciliare a causa delle gravi condizioni di salute dell’anziano criminale, ora 74enne. Secondo la difesa, Vallanzasca soffre di un decadimento mentale significativo, descritto nella recente relazione medica del carcere di Bollate come “disorientato nel tempo e parzialmente nello spazio”, con “comportamenti inadeguati” e “scarsamente collaborativo”.

I difensori hanno individuato una struttura assistenziale in Veneto, specializzata in malattie come l’Alzheimer e la demenza, che ha già accettato di accogliere Vallanzasca. Questo trasferimento, se approvato, permetterebbe all’ex capo della mala milanese di ricevere le cure e gli stimoli cognitivi necessari, come raccomandato nella relazione medica del carcere di Bollate. Secondo la difesa, l’ambiente carcerario non sarebbe adeguato per soddisfare queste esigenze.

In passato, Vallanzasca ha già usufruito di permessi premio per trascorrere del tempo in una comunità terapeutica. Tuttavia, la situazione clinica attuale è tale da rendere difficile la sua permanenza in regime carcerario. Le recenti valutazioni dei servizi di medicina penitenziaria del San Paolo di Milano confermano che le condizioni di Vallanzasca sono incompatibili con il regime penitenziario e richiedono una struttura assistenziale adeguata.

Oggi, il Tribunale di Sorveglianza ascolterà le argomentazioni della difesa e la posizione della Procura generale, che dovrà esprimere un parere sulla richiesta di trasferimento. I giudici Carmen D’Elia e Benedetta Rossi decideranno nei prossimi giorni, determinando se Vallanzasca potrà proseguire la sua detenzione in una struttura di cura esterna.

Cronaca

Torino: sequestrati 16 kg di cocaina pura, valore oltre 3 milioni di euro

All’aeroporto Sandro Pertini di Torino, la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane hanno sequestrato 16 kg di cocaina purissima, per un valore di circa 3 milioni di euro. La droga era abilmente occultata nel bagaglio di una donna peruviana, proveniente da Lima via Parigi, nascosta nel doppiofondo della valigia e nelle fodere di alcune borse.

Durante i controlli, grazie all’unità cinofila delle Fiamme Gialle, sono stati scoperti 42 involucri contenenti la sostanza stupefacente, celata tra flaconi di cosmetici, barrette di legno da infusione, fili da cucito e cibo istantaneo. La donna è stata arrestata per traffico internazionale di stupefacenti.

L’operazione rappresenta un duro colpo al traffico di droga, fenomeno in crescita a livello globale, come evidenziato dal World Drug Report dell’UNODC. Il procedimento penale è ancora nella fase delle indagini preliminari e vige la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.

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Cronaca

Varese: scoperta frode fiscale sul Superbonus 110%, sequestrati beni per 240.000 euro

Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Varese hanno portato alla luce una vasta operazione di frode fiscale legata al Superbonus 110%. L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Varese, ha portato al sequestro di beni per un valore complessivo di oltre 240.000 euro, tra cui immobili, automezzi e conti correnti, nei confronti di quattro soggetti indagati.

L’operazione, denominata “Cantieri Fantasma”, ha visto coinvolta un’impresa edile con sede a Induno Olona (VA), che avrebbe falsamente attestato l’esecuzione di lavori di ristrutturazione su immobili situati a Maccagno con Pino e Veddasca. In realtà, gli interventi erano solo parzialmente eseguiti o del tutto inesistenti, pur avendo usufruito delle agevolazioni fiscali previste dal Decreto-Legge 34/2020.

Le indagini condotte dalla Compagnia di Luino hanno permesso di accertare che i lavori risultavano avviati cartolarmente prima dell’ottenimento delle autorizzazioni necessarie. Inoltre, grazie a un’accurata analisi finanziaria e documentale, è emerso che i crediti d’imposta generati erano fittizi e illecitamente monetizzati.

Determinante nella truffa è stato il contributo di due tecnici abilitati che hanno falsificato le attestazioni di regolare esecuzione dei lavori, inoltrandole all’ENEA (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile). Questa operazione ha permesso alla società appaltatrice di ottenere indebitamente i benefici del Superbonus 110%.

Alla luce delle evidenze raccolte, il Pubblico Ministero ha richiesto al Tribunale di Varese il sequestro preventivo dei beni per un valore pari ai profitti illeciti derivati dalla truffa. Il Giudice per le Indagini Preliminari ha accolto la richiesta, disponendo il blocco delle risorse riconducibili agli indagati per evitare la dispersione del patrimonio accumulato illecitamente.

Gli indagati, tra cui gli amministratori della società edile e i due tecnici asseveratori, dovranno rispondere dell’emissione di fatture false e di indebita percezione di crediti fiscali.

L’impegno della Guardia di Finanza

L’operazione sottolinea l’attenzione delle autorità nel contrasto alle frodi fiscali e nella tutela delle risorse pubbliche destinate al sostegno delle famiglie e delle imprese. La Guardia di Finanza prosegue nella sua attività di controllo per garantire che i fondi statali non vengano indebitamente sottratti a chi ne ha realmente diritto.

Si ricorda che il procedimento penale è attualmente in fase di indagine preliminare e che, nel rispetto della presunzione di innocenza, la colpevolezza degli indagati potrà essere accertata solo con una sentenza definitiva.

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Cronaca

Avellino Sequestro di sostanze stupefacenti due arresti e ingente quantità di droga sequestrata

Avellino – Un’importante operazione antidroga è stata portata a termine dai finanzieri del Comando Provinciale di Avellino, con il supporto di una pattuglia cinofila della Compagnia di Capodichino. Grazie all’ausilio del cane Lyan, le forze dell’ordine hanno messo a segno un sequestro che ha permesso di recuperare ingenti quantità di sostanze stupefacenti. L’operazione è stata realizzata nell’ambito di un provvedimento di perquisizione e sequestro disposto dalla Procura della Repubblica di Avellino.

Durante le operazioni, gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato diversi tipi di droga: 1 panetto sottovuoto di cocaina del peso di 330 grammi, 19 panetti di hashish per un totale di 1950 grammi, 68 grammi di marijuana, 2 panetti sottovuoto contenenti 530 grammi di foglie di marijuana e 9 grammi di hashish.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Avellino, hanno portato a forti indizi di colpevolezza nei confronti di una coppia residente nel Comune di Aiello. I due, un uomo e una donna, sono stati arrestati dopo essere stati trovati in possesso della droga, abilmente nascosta sia in una botola interrata che all’interno di un automezzo abbandonato.

Questa operazione fa parte di una serie di indagini più ampie, mirate a contrastare il crescente fenomeno del consumo di sostanze stupefacenti nella provincia di Avellino, che ha destato preoccupazione nelle autorità locali. La Guardia di Finanza di Avellino e la Procura della Repubblica di Avellino continuano a monitorare e intensificare le azioni contro il traffico e la distribuzione di droga, con l’obiettivo di garantire la sicurezza e il benessere della comunità.

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