Attualità
Ovaio policistico, Unfer “Nuova definizione per migliore trattamento”
La sindrome dell’ovaio policistico è un disturbo endocrino-ginecologico che colpisce le donne in età fertile, tra il 5 e il 18% della popolazione femminile, con conseguenze importanti sulla salute riproduttiva, metabolica, psicologica e sulla qualità di vita. Si tratta di una condizione che generalmente inizia a manifestarsi dall’adolescenza con segni e sintomi spesso sovrapponibili alle normali alterazioni ormonali degli anni dello sviluppo: mestruazioni irregolari, acne e aumento di peso. Per questo motivo non è semplice da diagnosticare proprio per la complessità e l’eterogeneità con cui si presenta.
La diffusione della PCOS è quindi un problema rilevante che richiede molta attenzione da parte dei medici, soprattutto per i suoi risvolti sia fisici che mentali, come spiega Vittorio Unfer, ginecologo e docente di Ginecologia e Ostetricia all’Università UniCamillus di Roma.
“La PCOS – afferma – è una condizione molto complessa, caratterizzata da segni clinici significativi nelle donne, tra cui l’assenza prolungata del ciclo mestruale, difficoltà nel concepire, problemi di peso, acne e irsutismo. Queste manifestazioni hanno anche importanti risvolti psicologici, come senso di inadeguatezza, disagio e depressione, che non devono essere sottovalutati”.
In questo mese, è però cruciale porre l’attenzione sull’importanza di una nuova e accurata definizione della PCOS. “Dobbiamo andare verso una nuova definizione della PCOS. Oggi c’è un nuovo modo di fare diagnosi e interpretare questa patologia. Per tanti anni abbiamo fatto riferimento alla classificazione di Rotterdam del 2003 ad opera dell’ESHRE (European Society of Human Reproduction and Embryology), ma negli anni questa ha dimostrato avere dei limiti. Al contrario, una corretta classificazione è fondamentale anche per decidere il trattamento più adeguato.”, ha spiegato il ginecologo.
E’ bene però conoscere approfonditamente anche le differenze tra i diversi fenotipi per decidere il giusto trattamento adatto a ogni donna: “Per la classificazione della PCOS si considerano principalmente tre sintomi: la presenza di cisti ovariche, l’iperandrogenismo e le alterazioni del ciclo mestruale. La novità risiede nel fatto che i primi tre fenotipi, A, B e C, sono tutti caratterizzati da iperandrogenismo e sono associati alla sindrome metabolica, con eccesso di insulina. Al contrario, nel fenotipo D, l’ovaio gioca un ruolo centrale nella malattia. Per questo motivo, il razionale terapeutico deve essere necessariamente diverso e su misura della paziente” conclude Unfer.
-foto xi2 Italpress –
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Scuola, Valditara “Guardare indietro per costruire un futuro solido”
MILANO (ITALPRESS) – “Il segreto è guardare indietro per andare verso il futuro: e se non abbiamo la consapevolezza di chi siamo, da dove veniamo, quali sono i valori elaborati dalla civiltà occidentale non potremo costruirci un futuro solido, rischiamo il porto delle nebbie. Noi abbiamo investito risorse importanti nella digitalizzazione, nell’intelligenza artificiale, nel 2023 abbiamo approvato le nuove linee guida sulle materie Stem. Ma in una società dove l’intelligenza artificiale sta diventando così centrale, se non si ha la consapevolezza dei grandi valori dell’umanesimo rischiamo l’anonimizzazione: non sarà certo il robot a ispirare le grandi scelte strategiche e la convivenza tra le persone”. Così il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ai microfoni di Radio Libertà, parlando delle recenti indicazioni sui programmi scolastici.
– Foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
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Morto a 78 anni David Lynch, regista visionario
ROMA (ITALPRESS) – E’ morto all’età di 78 anni il regista e sceneggiatore David Lynch. La notizia è riportata dalla rivista Variety che cita un post Facebook della famiglia: “”C’è un grande buco nel mondo ora che non è più con noi. Ma, come diceva lui, ‘Tieni d’occhio la ciambella e non il bucò”. Lynch rivelò nel 2024 che gli era stato diagnosticato un enfisema dopo una vita passata a fumare, e che probabilmente non sarebbe più stato in grado di uscire di casa per dirigere.
Nato a Missoula, nel Montana, il 20 gennaio del 1946, David Keith Lynch è stato uno dei registi tra i più acclamati, importanti e influenti del suo tempo. Con il suo stile visionario, Lynch aveva rivoluzionato il linguaggio del cinema e della televisione. Nei suoi lavori si fondono elementi di horror, film noir, giallo e surrealismo tessendo racconti non dissimili da quelli di Luis Buñuel, che procedevano con una logica impenetrabile. Nato come pittore, le sue opere sono esposte in musei e gallerie d’arte come il Museum of Modern Art di New York e la Pennsylvania Academy of the Fine Arts di Filadelfia. Successivamente entra nel mondo del cinema divenendo regista, sceneggiatore e produttore, spesso anche nel ruolo di montatore, scenografo, progettista del suono e attore nei suoi stessi film. Tra le pellicole più famose “The Elephant Man”, “Velluto blu” e “Mulholland Drive”, per le quali ricevette la nomination al Premio Oscar per la regia, e “Cuore selvaggio”. Lynch ha anche ricevutio il Leone d’oro alla carriera durante la 63ma Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, per “Inland Empire – L’impero della mente” nella sezione fuori concorso. Nei primi anni Novanta fu la principale mente creativa della serie “I segreti di Twin Peaks”, divenuto un fenomeno culturale dall’enorme impatto mediatico. Nell’ottobre del 2019 venne premiato con l’Oscar alla carriera. Lynch è stato sposato quattro volte: con Peggy Lentz, da cui ha avuto una figlia, con Mary Fisk, dalla quale ha avuto un figlio, con Mary Sweeney, anche con lei ha avuto un figlio, e con Emily Stofle con la quale ha avuto una figlia.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-
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Sicurezza, Piantedosi “Preoccupa aggressività dei manifestanti”
ROMA (ITALPRESS) – “La preoccupazione dev’essere uno dei principali fondamenti del lavoro che faccio. Devo dire che si fonda anche, non solo adesso, su questa vicenda della tragedia che ha riguardato il giovane Ramy, ma anche tutte le altre rivendicazioni che avevano preceduto un pò le manifestazioni di piazza degli scorsi mesi, dove al variare delle motivazioni si era registrato comunque una tendenza dei manifestanti a essere molto aggressivi soprattutto nei confronti delle forze di polizia. Quindi questo è sicuramente un elemento di preoccupazione”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ospite di “Dritto e Rovescio” su Retequattro.
I 273 agenti feriti nelle manifestazioni del 2024, per il ministro “sono numeri di un certo significato, soprattutto se messi in relazione al numero che riguarda la crescita complessiva di circa il 10% delle manifestazioni che si sono svolte nel 2024. Mi piace e mi consente di sottolineare che questo è un dato che contraddice anche alcune cose che si erano dette in passato, che questo Governo fosse in qualche modo portato a comprimere la libertà di manifestazione del pensiero. Noi segnaliamo invece una decrescita del numero in percentuale delle manifestazioni che fanno rilevare una certa criticità – ha concluso Piantedosi – Quindi vuol dire che a minore criticità si è registrato un aumento in percentuale di casi in cui si è visto le forze dell’ordine come obiettivo prioritario dei manifestanti”.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-
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