Cronaca
Teramo | scoperto un laboratorio che produceva abbigliamento e calzature con marchi contraffatti
Nell’ambito della costante azione di controllo economico del territorio, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Teramo ha individuato uno degli hub di distribuzione della filiera del falso, procedendo al sequestro di numerosi capi di abbigliamento contraffatti e di una macchina “pressa a trasferimento termico” utilizzata per imprimere marchi noti su tali prodotti.
L’operazione, frutto di un’attenta attività di monitoraggio, pedinamento e sequestri condotta lungo la zona costiera teramana durante i recenti mesi estivi, ha portato i finanzieri della Sezione Mobile del Nucleo PEF di Teramo a scoprire un “vero e proprio laboratorio del falso” situato in un’abitazione privata a Pescara. All’interno del laboratorio, oltre ai vari articoli di abbigliamento contraffatti, sono stati rinvenuti una pressa a caldo perfettamente funzionante e oltre 2.000 cliché (matrici) pronti per essere utilizzati su nuovi capi di abbigliamento presenti in loco.
Tra i prodotti sequestrati figurano maglie, felpe, pantaloni, borse, marsupi e scarpe recanti marchi contraffatti di noti brand internazionali come Prada, Gucci, Chanel, Burberry, Liu-Jo e Nike. La sofisticazione dei metodi utilizzati per la produzione di questi articoli falsificati rendeva difficile distinguere i prodotti contraffatti dagli originali, potenzialmente ingannando numerosi consumatori.
Il responsabile del laboratorio, un cittadino di origine senegalese già noto alle forze dell’ordine per precedenti specifici in materia di contraffazione, è stato nuovamente deferito all’autorità giudiziaria per i reati di “introduzione e commercio di prodotti con segni falsi e ricettazione”.
L’operazione fa parte di un ampio servizio di contrasto alla contraffazione attuato dai militari della Sezione Mobile del Nucleo PEF di Teramo. Nel solo anno 2024, le attività di controllo e repressione hanno portato alla denuncia a piede libero di otto soggetti per reati di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi e di ricettazione, nonché al sequestro di oltre 5.000 capi di abbigliamento palesemente contraffatti. Se immessi nel mercato, tali prodotti avrebbero fruttato un illecito profitto stimato di circa 25.000 euro.
Cronaca
Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose
I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.
Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.
Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.
Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.
È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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