Cronaca
Montepaone (CZ) | Truffe telefoniche, finte chiamate per presentarsi in caserma
Un’ondata di truffe sta colpendo la comunità del Basso Ionio, mettendo in allarme i residenti di Montepaone e delle zone limitrofe. Negli ultimi mesi, numerosi cittadini hanno ricevuto telefonate ingannevoli da individui che si spacciavano per carabinieri, richiedendo di presentarsi in una caserma locale che, in realtà, non esiste. Questo è solo uno dei tanti esempi di frodi che stanno seminando il panico tra la popolazione.
Una delle tattiche più comuni utilizzate dai truffatori è quella di fingersi membri delle forze dell’ordine per estorcere denaro. Fingendosi carabinieri, i malintenzionati chiamano i cittadini sostenendo di dover risolvere problemi inesistenti, come presunte denunce o incidenti mai avvenuti, e chiedono denaro per “evitare complicazioni legali”. Questo modus operandi è stato ripetuto numerose volte durante l’estate, soprattutto a danno degli anziani, che sono spesso più vulnerabili a questo tipo di inganni.
Per contrastare questa preoccupante escalation di truffe, i carabinieri della compagnia di Soverato hanno intensificato i controlli sul territorio. Attraverso pattugliamenti in borghese e verifiche delle segnalazioni ricevute, le forze dell’ordine stanno lavorando attivamente per identificare i responsabili e prevenire ulteriori frodi. Parallelamente, stanno promuovendo campagne di sensibilizzazione rivolte soprattutto ai più anziani, per educarli a riconoscere e evitare potenziali truffe.
Durante queste campagne informative, i carabinieri hanno fornito una serie di raccomandazioni fondamentali per proteggersi da questi raggiri. La prima regola è di non fidarsi mai di chiamate che chiedono pagamenti o informazioni personali e di verificare sempre l’identità del chiamante contattando direttamente il numero 112. È essenziale non consegnare mai denaro o oggetti di valore a sconosciuti e non fornire dati personali o finanziari via telefono, email, o di persona.
Oltre alle truffe telefoniche, sono aumentati anche i casi di frodi online. Alcuni cittadini hanno segnalato acquisti su siti web che imitano perfettamente quelli di marchi famosi, ma che si rivelano essere falsi. Dopo aver effettuato un pagamento, i prodotti acquistati non vengono mai consegnati e i siti scompaiono rapidamente. Questo fenomeno, diffuso in tutta la provincia, è un ulteriore motivo di preoccupazione per le forze dell’ordine, che continuano a invitare i cittadini a prestare molta attenzione durante le transazioni online.
In risposta a questi episodi, la comunità del Basso Ionio è invitata a rimanere vigile e a collaborare con le forze dell’ordine segnalando immediatamente qualsiasi attività sospetta. Solo attraverso un’azione collettiva e una maggiore consapevolezza sarà possibile limitare l’impatto di queste truffe e proteggere i più vulnerabili.
Le truffe estive a Montepaone e nelle aree circostanti rappresentano un campanello d’allarme sulla necessità di adottare misure preventive più efficaci e di educare continuamente la popolazione sui rischi legati ai tentativi di frode.
Cronaca
Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose
I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.
Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.
Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.
Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.
È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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