Cronaca
Autostrada A2 | Condannati funzionari Anas per omessa valutazione del rischio idraulico tra Mileto e Rosarno
La Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per la Calabria ha emesso una sentenza significativa che vede la condanna di dirigenti e funzionari di Anas Spa al risarcimento di oltre 7 milioni di euro. La decisione, che accoglie la richiesta avanzata dalla Procura contabile, è legata a gravi negligenze nella gestione di un tratto autostradale tra Mileto e Rosarno, il quale è stato costruito senza una corretta valutazione del rischio idraulico.
Secondo quanto emerso nel corso del giudizio, il danno è stato causato dalla mancata ed insufficiente valutazione del rischio idraulico dell’area. I progettisti, insieme al responsabile unico del procedimento (RUP) e al direttore dei lavori, sono stati ritenuti responsabili per non aver adeguatamente considerato il pericolo di inondazione dovuto alla vicinanza del fiume Mesima. Tale omissione ha comportato la costruzione di un tratto autostradale vulnerabile alle inondazioni, aggravando il rischio per gli utenti e per l’infrastruttura stessa.
La sentenza evidenzia anche gravi irregolarità nei materiali utilizzati per la pavimentazione stradale. Una consulenza tecnica ha rivelato che il conglomerato bituminoso impiegato non era conforme agli standard previsti dalla normativa di settore e dai contratti stipulati con l’appaltatore. Le analisi hanno riscontrato difformità significative in vari aspetti, come lo spessore, l’aderenza trasversale, la regolarità superficiale e il drenaggio, rendendo la strada percorribile solo a velocità ridotta.
Un ulteriore aspetto della sentenza riguarda la contabilità infedele. Il collegio giudicante ha ritenuto responsabili il direttore dei lavori, il RUP e il direttore operativo di cantiere per la contabilizzazione di lavori che non sono stati effettivamente realizzati. Questa condotta ha contribuito all’ingente danno economico riconosciuto dalla Corte dei Conti.
Conclusioni della Sentenza
La sentenza, che rappresenta un importante risultato per la giustizia contabile in Calabria, ha confermato le gravi negligenze dei dirigenti e funzionari di Anas Spa. La decisione, basata su una consulenza tecnica dettagliata, ha chiaramente dimostrato come le omissioni e le irregolarità commesse abbiano portato a conseguenze dannose, sia per l’infrastruttura che per la sicurezza pubblica.
Questo caso sottolinea l’importanza di una gestione accurata e responsabile delle opere pubbliche, evidenziando come le omissioni e le negligenze possano avere ripercussioni gravi sia a livello economico che sociale. La sentenza potrebbe ora essere impugnata, ma rappresenta già un chiaro monito per tutti i responsabili della gestione di infrastrutture pubbliche.
Cronaca
Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose
I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.
Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.
Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.
Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.
È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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