Attualità
Al via le Paralimpiadi, Parigi città di uguaglianza e inclusione
Con l’accensione del braciere ai Giardini delle Tuileries hanno preso ufficialmente il via i XVII Giochi Paralimpici. Proprio come accaduto per i Giochi Olimpici, la cerimonia di apertura si è svolta all’esterno, questa volta con il favore del meteo, con il tiepido sole del pomeriggio che ha lasciato lo spazio a uno splendido tramonto e a una serata serena. Di fronte a 35.000 spettatori, gli atleti delle 168 delegazioni hanno sfilato sugli Champs-E’lysèes fino a raggiungere la piazza più grande e bella di Parigi: Place de la Concorde. Un luogo simbolo della storia francese, ambientazione ideale per evocare il paradosso di una società. Teatro degli eventi più significativi della Rivoluzione francese, simboleggia la transizione dalla discordia rivoluzionaria alla ricerca della concordia nazionale. E la cerimonia ha messo in scena proprio il paradosso di una società che si dichiara inclusiva ma che rimane piena di pregiudizi nei confronti delle persone con disabilità. Un paradosso ancora più evidente per gli atleti paralimpici, le cui performance li vedono proclamati eroi, in contrasto con una realtà quotidiana in cui affrontano numerosi ostacoli in società e città che non sono adatte alle loro esigenze. Da “Discord a Concord”, dalla discordia alla concordia, la cerimonia si è aperta con una coreografia che ha rappresentato questo paradosso, due gruppi inizialmente lontani usano la creatività per colmare la distanza che li separa e che provano a confrontarsi fino a ritrovarsi faccia a faccia sulle note di una nuova versione dell’iconica canzone di E’dith Piaf “Non, je ne regrette rien”, eseguita dall’artista francese Christine and the Queens. Poi i colori della bandiera francese hanno solcato il cielo, fino a dare il via alla sfilata delle delegazioni, al via con l’Afghanistan e chiusa, come tradizione, dal Paese ospitante, la Francia. Grande entusiasmo per la delegazione azzurra, la numero 74 a sfilare, guidata dai portabandiera Luca Mazzone e Ambra Sabatini. “E’ un onore incredibile interpretare questo ruolo quest’anno in una Paralimpiade che sto vivendo in modo diverso rispetto a Tokyo. Le porte saranno aperte al pubblico, al Villaggio si respira un’atmosfera completamente diversa, e non oso nemmeno immaginare cosa sarà allo stadio che finalmente sarà pieno”, ha detto Sabatini prima di iniziare la sfilata. Ad applaudirli in prima fila il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il ministro il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, il presidente del Coni Giovanni Malagò assieme al presidente del Cip Luca Pancalli. “Mentre ci prepariamo ad aprire al massimo i Giochi, apriamo al massimo le nostre menti. Gli atleti paralimpici vi faranno conoscere abilità e competenze che vi sorprenderanno, livelli di tenacia e determinazione che vi daranno energia. Gli atleti paralimpici sono qui per competere, vincere e battere i record del mondo, e anche per raggiungere qualcosa di molto più grande della gloria personale. Chiedono uguaglianza e inclusione, per se stessi e per gli 1,3 miliardi di persone con disabilità in tutto il mondo. Attraverso le loro performance, gli atleti paralimpici sfideranno lo stigma, cambieranno atteggiamenti e ridefiniranno i confini di ciò che pensi sia possibile”, ha detto il Presidente dell’International Paralympic Committee Andrew Parsons, prima di dare la parola al presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato aperte ufficialmente le Paralimpiadi di Parigi 2024. Con la notte parigina cala anche il sipario sulla cerimonia di apertura. Ora spazio agli atleti, pronti a gareggiare e illuminare le giornate francesi.
– Foto Cip/Ferraro –
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Scuola, Valditara “Guardare indietro per costruire un futuro solido”
MILANO (ITALPRESS) – “Il segreto è guardare indietro per andare verso il futuro: e se non abbiamo la consapevolezza di chi siamo, da dove veniamo, quali sono i valori elaborati dalla civiltà occidentale non potremo costruirci un futuro solido, rischiamo il porto delle nebbie. Noi abbiamo investito risorse importanti nella digitalizzazione, nell’intelligenza artificiale, nel 2023 abbiamo approvato le nuove linee guida sulle materie Stem. Ma in una società dove l’intelligenza artificiale sta diventando così centrale, se non si ha la consapevolezza dei grandi valori dell’umanesimo rischiamo l’anonimizzazione: non sarà certo il robot a ispirare le grandi scelte strategiche e la convivenza tra le persone”. Così il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ai microfoni di Radio Libertà, parlando delle recenti indicazioni sui programmi scolastici.
– Foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
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Morto a 78 anni David Lynch, regista visionario
ROMA (ITALPRESS) – E’ morto all’età di 78 anni il regista e sceneggiatore David Lynch. La notizia è riportata dalla rivista Variety che cita un post Facebook della famiglia: “”C’è un grande buco nel mondo ora che non è più con noi. Ma, come diceva lui, ‘Tieni d’occhio la ciambella e non il bucò”. Lynch rivelò nel 2024 che gli era stato diagnosticato un enfisema dopo una vita passata a fumare, e che probabilmente non sarebbe più stato in grado di uscire di casa per dirigere.
Nato a Missoula, nel Montana, il 20 gennaio del 1946, David Keith Lynch è stato uno dei registi tra i più acclamati, importanti e influenti del suo tempo. Con il suo stile visionario, Lynch aveva rivoluzionato il linguaggio del cinema e della televisione. Nei suoi lavori si fondono elementi di horror, film noir, giallo e surrealismo tessendo racconti non dissimili da quelli di Luis Buñuel, che procedevano con una logica impenetrabile. Nato come pittore, le sue opere sono esposte in musei e gallerie d’arte come il Museum of Modern Art di New York e la Pennsylvania Academy of the Fine Arts di Filadelfia. Successivamente entra nel mondo del cinema divenendo regista, sceneggiatore e produttore, spesso anche nel ruolo di montatore, scenografo, progettista del suono e attore nei suoi stessi film. Tra le pellicole più famose “The Elephant Man”, “Velluto blu” e “Mulholland Drive”, per le quali ricevette la nomination al Premio Oscar per la regia, e “Cuore selvaggio”. Lynch ha anche ricevutio il Leone d’oro alla carriera durante la 63ma Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, per “Inland Empire – L’impero della mente” nella sezione fuori concorso. Nei primi anni Novanta fu la principale mente creativa della serie “I segreti di Twin Peaks”, divenuto un fenomeno culturale dall’enorme impatto mediatico. Nell’ottobre del 2019 venne premiato con l’Oscar alla carriera. Lynch è stato sposato quattro volte: con Peggy Lentz, da cui ha avuto una figlia, con Mary Fisk, dalla quale ha avuto un figlio, con Mary Sweeney, anche con lei ha avuto un figlio, e con Emily Stofle con la quale ha avuto una figlia.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-
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Sicurezza, Piantedosi “Preoccupa aggressività dei manifestanti”
ROMA (ITALPRESS) – “La preoccupazione dev’essere uno dei principali fondamenti del lavoro che faccio. Devo dire che si fonda anche, non solo adesso, su questa vicenda della tragedia che ha riguardato il giovane Ramy, ma anche tutte le altre rivendicazioni che avevano preceduto un pò le manifestazioni di piazza degli scorsi mesi, dove al variare delle motivazioni si era registrato comunque una tendenza dei manifestanti a essere molto aggressivi soprattutto nei confronti delle forze di polizia. Quindi questo è sicuramente un elemento di preoccupazione”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ospite di “Dritto e Rovescio” su Retequattro.
I 273 agenti feriti nelle manifestazioni del 2024, per il ministro “sono numeri di un certo significato, soprattutto se messi in relazione al numero che riguarda la crescita complessiva di circa il 10% delle manifestazioni che si sono svolte nel 2024. Mi piace e mi consente di sottolineare che questo è un dato che contraddice anche alcune cose che si erano dette in passato, che questo Governo fosse in qualche modo portato a comprimere la libertà di manifestazione del pensiero. Noi segnaliamo invece una decrescita del numero in percentuale delle manifestazioni che fanno rilevare una certa criticità – ha concluso Piantedosi – Quindi vuol dire che a minore criticità si è registrato un aumento in percentuale di casi in cui si è visto le forze dell’ordine come obiettivo prioritario dei manifestanti”.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-
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