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Attualità

Naufragio Bayesian, al centro delle indagini il comandante James Cutfield

Gli interrogatori da un lato, il destino del relitto dall’altro: questi i due fuochi intorno a cui ruota negli ultimi giorni l’attività delle autorità siciliane sul naufragio del veliero Bayesian a Porticello, avvenuto lunedì 19 agosto.
La Procura di Termini Imerese, dopo avere aperto un fascicolo contro ignoti per naufragio colposo e omicidio colposo plurimo, sta concentrando le sue attenzioni in primis sul comandante James Cutfield e sul vicecomandante Tijs Koopman: il primo è stato già iscritto nel registro degli indagati, il secondo al momento risulta solo come persona informata sui fatti ma entrambi sono stati invitati a rimanere in Italia per mettersi a disposizione degli inquirenti. L’interrogatorio di Cutfield, assistito dagli avvocati Giovanni Rizzuti e Aldo Mordiglia, si svolgerà nel pomeriggio all’Hotel Domina Zagarella di Santa Flavia, dove nei giorni scorsi hanno alloggiato e sono stati ascoltati gli altri superstiti del naufragio. Al momento nessuno di loro risulta formalmente indagato, ma nei prossimi giorni potrebbero esserci ulteriori iscrizioni e in ultimo si potrà procedere con le autopsie delle sette vittime: il cuoco Recaldo Thomas, il banchiere Jonathan Bloomer con la moglie Judy Elizabeth, l’avvocato Chris Morvillo con la moglie Nada e il magnate Mike Lynch con la figlia Hannah.
Tante le domande che al momento devono trovare risposta, dalla possibile apertura dei portelloni al lancio tardivo del razzo di segnalazione fino alla decisione di lasciare il Bayesian in rada nonostante il meteo avverso (benchè, come riferito dalla Guardia costiera nella conferenza stampa di sabato a Termini Imerese, quella notte non erano previsti avvisi di burrasca).
Un altro nodo da sciogliere riguarda i tempi di recupero del relitto, che non si preannunciano brevi per una serie di motivi organizzativi e burocratici. La preoccupazione maggiore deriva dal serbatoio, che pur essendo rimasto intatto dopo il naufragio contiene circa 18 mila litri di carburante: l’eventuale fuoriuscita rappresenterebbe un disastro per il mare di Porticello, dunque prima del recupero vero e proprio si dovrà procedere con la messa in sicurezza del serbatoio. In questi giorni i sommozzatori sono tornati nei pressi del Bayesian per scattare alcune fotografie in vista delle indagini, così da catturare tutti i dettagli possibili su cosa non è andato quella tremenda notte.
– foto Agenzia Fotogramma –

Attualità

Oscar, trionfa “Anora” con cinque statuette

E’ “Anora” il trionfatore della 97esima edizione degli Oscar: già premiato con la Palma d’Oro al Festival di Cannes, il film che racconta la storia di una giovane spogliarellista che sposa il figlio di un oligarca russo ha vinto anche per la migliore regia, sceneggiatura originale, attrice protagonista e montaggio. Il regista Sean Baker – che in una sola serata ha vinto quattro premi, equiparando Walt Disney (che li vinse per quattro film diversi) – ha ricordato l’importanza delle sale cinematografiche e ha ringraziato le sex workers che “hanno condiviso con me le loro storie, la loro esperienza di vita per anni. A loro va il mio più profondo rispetto”. Alla protagonista, Mikey Madison, è andata la statuetta per la migliore attrice: beffata Demi Moore, candidata per “The Substance” e favorita della vigilia per il suo primo Oscar.
Flop per “Emilia Perez”: dopo il boom di nomination, ben 13, la pellicola di Jacques Audiard, grande favorita fino a poche settimane fa, è stata aspramente criticata dalla comunità messicana, per essere poi travolta dalle polemiche per alcuni vecchi tweet razzisti della protagonista, l’attrice trans spagnola Karla Sofia Gascon, presente alla cerimonia (dopo aver saltato il red carpet) ma seduta lontano dal cast. Nonostante le quotazioni del film in picchiata, Zoe Saldana ha ottenuto la statuetta come miglior attrice non protagonista, categoria in cui era candidata anche Isabella Rossellini per “Conclave”, il film sull’elezione del Papa che si è portato a casa il premio per la miglior sceneggiatura non originale a Peter Straughan, sul palco con una spilla con i colori dell’Ucraina (l’altro omaggio della serata è stato lo ‘Slava Ukrainè pronunciato da Daryl Hannah prima di annunciare la vittoria di Sean Baker per il miglior montaggio di “Anora”).

A mani vuote “A Complete Unknown”, il biopic sulla vita di Bob Dylan, interpretato da Timothèe Chalamet, che era candidato a miglior attore, premio andato invece ad Adrien Brody per “The Brutalist”, dopo l’Oscar vinto nel 2003 per “Il Pianista”. Quello per il miglior attore non protagonista è andato a Kieran Culkin (“A Real Pain”), che dal palco ha ringraziato la moglie, ricordandole che gli aveva promesso quattro figli se avesse vinto la prestigiosa statuetta. L’Oscar per il miglior documentario è andato a “No Other Land” diretto, prodotto, scritto e montato da un collettivo israelo-palestinese, mentre il premio per il miglior film straniero è stato vinto da “Io sono ancora qui” di Walter Salles: è la prima volta nella storia che un film brasiliano viene premiato dall’Academy. Una prima volta importante anche per la Lettonia, con la statuetta per il miglior film di animazione a “Flow” di Gints Zilbalodis, Matiss Kaza, Ron Dyens e Gregory Zalcman. E’ “In the Shadow of the Cypress” il miglior corto d’animazione, mentre l’Oscar per la migliore scenografia è andato a Nathan Crowley e Lee Sandales per “Wicked”, che trionfa anche per i migliori costumi, con Paul Tazewell che ha ricordato dal palco di essere il “primo uomo nero a vincere questo premio”. Quello per il miglior trucco va a Pierre-Olivier Persin, Stèphanie Guillon e Marilyne Scarselli per “The Substance”, mentre la statuetta alla miglior fotografia, consegnata da Alba Rohrwacher, va a Lol Crawley per “The Brutalist”.
-foto Ipa Agency –

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Auto sulla folla a Mannheim, Merz “Serve lavorare su sicurezza”

 E’ di 2 vittime e 14 feriti il bilancio provvisorio a Mannheim, dopo che un suv si è lanciato contro la folla in un’area pedonale del centro cittadino. Il bilancio dei feriti è dunque rientrato rispetto al conteggio iniziale di 25 persone. Non è ancora chiaro, secondo i media tedeschi, se si sia trattato di un incidente o di un attentato. Secondo quanto confermato dal ministro dell’Interno dello Stato federale del Baden-Wurttemberg, Thomas Strobl, è stato arrestato l’autista dell’auto, un quarantenne tedesco residente nel Land della Renania-Palatinato. Il leader dell’Unione cristiano-democratica tedesca (Cdu), Friedrich Merz, si è detto “sconvolto” per l’episodio e ha richiamato alla necessità di “fare tutto il possibile” per prevenire azioni del genere. “La Germania deve tornare ad essere un Paese sicuro. Lavoreremo per questo con la massima determinazione”, ha scritto Merz su X.

-Foto: Ipa Agency-

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Obesità, i bambini italiani tra i più a rischio d’Europa

Entro il 2030, il 70% della popolazione mondiale sarà affetta da obesità e sovrappeso. Gli ultimi dati sull’obesità degli adulti e della fascia pediatrica divulgati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sono preoccupanti. Nel mondo, 1 persona su 8 vive con obesità, evidenziando un problema di salute pubblica sempre più diffuso. Due miliardi e mezzo di adulti sopra i 18 anni sono in sovrappeso, di cui 890 milioni convivono con l’obesità.
Complessivamente, quasi la metà degli adulti (43%) è in sovrappeso e il 16% in condizione di obesità.
Mentre negli adulti l’obesità è più che raddoppiata dal 1990, tra gli adolescenti il numero di persone con obesità è addirittura quadruplicato.
In Italia, quasi la metà della popolazione (27 milioni) è in eccesso di peso: un adulto su due (oltre il 47%) e 3 bambini o adolescenti su 10 (27%). Secondo i dati della Fondazione Valter Longo, tra i 7 e i 9 anni sono addirittura sovrappeso 4 bambini ogni 10.
In Europa, siamo secondi solamente a Cipro e quasi allo stesso livello di Grecia e Spagna, con una prevalenza di bambini in eccesso di peso al Sud, dove si raggiungono picchi di oltre il 43% dei bambini.

Alla vigilia del World Obesity Day, Valter Longo, Professore di Biogerontologia e Direttore del Longevity Institute alla USC (University of Southern California) di Los Angeles, commenta così il delinearsi di una vera e propria “epidemia di sovrappeso e obesità che colpisce sia adulti che bambini, aumentando il rischio di malattie croniche come diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro. Non è solo l’eccesso di calorie ma anche il consumo di cibo che accelera l’invecchiamento a contribuire a queste malattie. Nei più giovani, questa condizione è ancora più preoccupante, perchè spesso si trascina nell’età adulta, predisponendo a problemi di salute già a partire dai 30-40 anni”.
Un grido di allarme soprattutto verso le fasce più giovani della popolazione, per un cambio di stile di vita senza cui vedremo “i bambini condannati a una vita di malattie e meno longeva di quella dei loro genitori”, aggiunge.

– foto ufficio stampa ICNgroup –

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