Cronaca
Frosinone | Incendio a Fontana Liri: danni ingenti e un indagato per negligenza
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Nella tarda mattinata del 4 agosto 2024, un vasto incendio è divampato a Fontana Liri, in provincia di Frosinone, causando ingenti danni al paesaggio e mettendo a rischio la sicurezza dei residenti. Il rogo, inizialmente sviluppatosi in località “Camilli,” si è rapidamente propagato a causa delle elevate temperature, interessando diverse aree tra cui “Muzi, Vallefredda e Alefana,” raggiungendo anche le zone limitrofe al centro abitato.
Le operazioni di spegnimento, che hanno visto il coinvolgimento di numerosi Vigili del Fuoco, associazioni di Protezione Civile, Carabinieri e anche della popolazione locale, sono state particolarmente complesse. La difficoltà è stata aumentata non solo dall’estensione del fronte dell’incendio, ma anche dalla limitatezza dei mezzi a disposizione, poiché altre emergenze stavano contemporaneamente interessando il territorio circostante.
I danni al verde e al paesaggio sono stati notevoli, con circa 50 ettari di terreno devastati dalle fiamme. Durante le operazioni di soccorso, protrattesi dal pomeriggio fino alla prima serata, è stato necessario l’intervento anche dei mezzi aerei, una volta che questi sono stati liberati da altre operazioni di emergenza nella zona.
Le indagini condotte dai Carabinieri della Stazione di Fontana Liri hanno permesso di ricostruire le cause dell’incendio. Grazie alle testimonianze dei cittadini e alla visione di filmati, è stato individuato un residente 47enne della zona come responsabile del rogo. L’uomo, infatti, avrebbe acceso un fuoco per “pulire” il terreno dai residui di taglio dell’erba, ignorando l’assoluto divieto di accendere fuochi nelle aree rurali a causa del rischio di incendi in condizioni climatiche critiche. Perdendo il controllo delle fiamme, queste si sono rapidamente propagate, causando l’incendio su larga scala.
I Carabinieri sono riusciti a circoscrivere l’area di innesco e a raccogliere elementi che ricostruiscono l’accaduto, ora all’attenzione della magistratura. Questo comportamento sconsiderato ha provocato non solo ingenti danni ambientali, ma ha anche messo a rischio la vita degli operatori impegnati nelle difficili operazioni di spegnimento.
L’attenzione sul territorio rimane alta, soprattutto in considerazione degli incendi devastanti che continuano a verificarsi, aggravati dalle condizioni climatiche estreme e dalla negligenza umana. La Procura della Repubblica sta valutando tutti gli atti per stabilire le responsabilità e prendere i provvedimenti del caso.
Cronaca
Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose
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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.
Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.
Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.
Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.
È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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