Cronaca
Bari – Roma | Presunti crediti tributari fittizi relativi a bonus edilizi: sequestri per 10 milioni di euro
I Finanzieri della Tenenza di Putignano, in collaborazione con i Carabinieri della Stazione locale, stanno eseguendo un decreto di sequestro preventivo nelle province di Bari e Roma. Il provvedimento, emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Bari, riguarda beni immobili, disponibilità finanziarie e crediti per un valore complessivo di circa 10 milioni di euro. Gli indagati sono una società edile e tre persone fisiche accusate di truffa aggravata ai danni dello Stato e autoriciclaggio. La società è indagata per illecito amministrativo ex D.Lgs. 231/2001, collegato alla truffa contestata alle persone fisiche.
Dettagli dell’Indagine
Le indagini preliminari hanno svelato un complesso sistema di frode mirato all’uso indebito delle agevolazioni fiscali previste dal “Decreto Rilancio” (D.L. 34/2020), in particolare i cosiddetti “Superbonus” ed “Ecobonus”. Questi incentivi consentono l’acquisizione di crediti d’imposta cedibili a terzi e utilizzabili in compensazione o monetizzabili presso istituti di credito.
Grazie a indagini tecniche disposte dal Pubblico Ministero e condotte dalle due Forze di Polizia, è stato scoperto un circuito fraudolento orchestrato da due degli indagati. Questi avrebbero creato e gestito una società edile a Putignano, amministrata da un prestanome, che emetteva fatture per lavori edili mai realizzati. Queste fatture fittizie hanno generato crediti fiscali indebiti attraverso il meccanismo dello “sconto in fattura”.
Parte di questi crediti fittizi sono stati poi ceduti a due società di capitali, con sede nelle province di Bari e Venezia, a prezzi scontati rispetto al loro valore nominale. I crediti sono stati utilizzati in compensazione di debiti tributari e previdenziali tramite modelli F24.
Accertamenti e Sequestri
I controlli documentali e bancari eseguiti dalla Guardia di Finanza, insieme alle verifiche condotte dai Carabinieri su novanta immobili ristrutturati nelle province di Bari, Lecce e Potenza, hanno confermato le ipotesi di frode. Inoltre, il contabile della società edile è indagato per favoreggiamento personale per aver aiutato gli amministratori a eludere le indagini.
Il sequestro ha interessato anche il “cassetto fiscale” dell’impresa putignanese, congelando i crediti d’imposta e impedendo la loro introduzione e circolazione nel circuito economico legale.
Cronaca
Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose
I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.
Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.
Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.
Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.
È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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Cronaca
Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale
Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.
L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.
La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.
Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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