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Cronaca

Milano | Legionella: dieci malati, sette in ospedale, una è grave

Sono stati segnalati casi di legionella nei comuni di Corsico e Buccinasco, nella provincia di Milano. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, ci sono stati dieci casi confermati, con sette persone ricoverate, di cui una in condizioni gravi. Le autorità locali dei due comuni dell’hinterland hanno confermato la presenza del cluster e stanno conducendo campionamenti e controlli sul territorio.

A Buccinasco, come misura precauzionale, sono state chiuse le fontane ornamentali che spruzzano acqua nebulizzata sul territorio comunale. I tecnici di ATS Città metropolitana di Milano hanno effettuato campionamenti anche nelle abitazioni delle persone colpite dalla legionella, al fine di escludere la possibilità che il batterio sia veicolato dagli impianti idraulici domestici.

Il sindaco di Buccinasco, Rino Pruiti, ha dichiarato che l’amministrazione comunale è in contatto costante con le autorità sanitarie e comunicherà eventuali disposizioni dell’ATS. Al momento, ha precisato, non ci sono rischi per l’acqua potabile, che viene costantemente monitorata.

Anche a Corsico, l’Autorità sanitaria sta conducendo campionamenti e approfondimenti su otto casi confermati tra fine aprile e inizio maggio. Sono in corso verifiche, soprattutto sulla Fontana dell’Incontro, in via Cavour, che è stata spenta come precauzione. Si sottolinea che il batterio della legionella non si contrae bevendo acqua del rubinetto e che l’infezione avviene per via inalatoria.

Dei dieci malati, sette sono stati ricoverati negli ospedali San Paolo e San Carlo di Milano, presentando sintomi come febbre, brividi, dolori muscolari, infezioni respiratorie e polmoniti. La maggior parte dei pazienti ha più di 60 anni e soffre di malattie croniche. Attualmente, uno è in terapia intensiva, mentre gli altri sono nei reparti di Pneumologia e Medicina.

Cronaca

La banda del tombino colpisce ancora. Questa volta il colpo grosso in una notte è stato fatto in due pasticcerie e una rosticceria di Firenze: la pasticceria Ranieri in via Torcicoda, colpita tre volte in tre mesi, la Rosticceria in via Masaccio e la pasticceria Dolce Morso in via Lanza dove le videocamere di videosorveglianza hanno ripreso il tutto. Le telecamere mostrano i due della banda, con il volto coperto che dopo aver infranto la vetrata con un tombino rovistano tra i cassetti, gli scaffali e mettono a soqquadro il locale. Poi, dopo aver staccato la cassa, scappano con il bottino. “Ci hanno lasciato 15mila euro di danni” raccontano i titolari, che aggiungono: “Saremo costretti a mettere il bandone, non si può lavorare in queste condizioni”.

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Cronaca

Genova, sequestrati 240 kg di cocaina nascosti in container di tonno in scatola

Genova – Un’operazione congiunta della Guardia di Finanza e dell’Ufficio delle Dogane ha portato al sequestro di 240 kg di cocaina pura al porto di Genova. La droga, suddivisa in 200 panetti nascosti in cinque borsoni, era occultata all’interno di container carichi di tonno in scatola, provenienti dal porto di Guayaquil, in Ecuador.

L’ispezione dei container, bloccati allo scalo marittimo genovese, ha permesso di individuare il carico illecito, destinato alle piazze di spaccio italiane. Se immessa sul mercato, la droga avrebbe fruttato guadagni tra i 40 e i 50 milioni di euro.

Il sequestro è frutto di un’accurata analisi del rischio condotta grazie ai dati delle banche dati in uso alle autorità. Gli elementi raccolti sono stati trasmessi alla Procura della Repubblica di Genova per la convalida del sequestro.

L’operazione rientra in una più ampia strategia di contrasto al narcotraffico, con l’obiettivo di proteggere le fasce più vulnerabili della popolazione dagli effetti devastanti della droga. I controlli al porto di Genova sono stati intensificati per intercettare i flussi illeciti e colpire le organizzazioni criminali coinvolte nel traffico internazionale di stupefacenti.

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Cronaca

Vicenza, frode sui bonus edilizi sequestrati 4,65 milioni di euro

Vicenza – La Guardia di Finanza ha eseguito un sequestro preventivo di 4,65 milioni di euro tra crediti d’imposta, beni e denaro nell’ambito di un’indagine sulle frodi legate ai bonus edilizi. Il provvedimento, disposto dal Tribunale di Verona, ha colpito tre società riconducibili a due imprenditori veronesi indagati per indebita percezione di erogazioni pubbliche, truffa aggravata e autoriciclaggio.

Le indagini, coordinate dalla Procura scaligera, hanno rivelato che tra il 2021 e il 2022 i due imprenditori hanno creato crediti d’imposta fittizi per oltre 4,6 milioni di euro, dichiarando lavori mai eseguiti su immobili nelle province di Vicenza, Verona e Padova. In molti casi, i proprietari non erano nemmeno a conoscenza dei falsi interventi edilizi, mentre in altri i crediti erano stati generati utilizzando indebitamente dati raccolti per semplici preventivi.

Le Fiamme Gialle avevano già bloccato nel 2023 la compensazione di 450.000 euro da parte di una delle società coinvolte. Successive analisi sui flussi finanziari hanno evidenziato che circa 500.000 euro, ottenuti dalla monetizzazione dei crediti falsi, erano stati reinvestiti nelle attività degli indagati.

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