Attualità
Ponte sullo Stretto: la pietra tombale del progetto è all’interno del progetto stesso
Il progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina rivela una serie di ostacoli apparentemente insormontabili. Uno di questi è la necessità di testare la resistenza dei cavi che supporteranno i piloni del ponte, un’operazione cruciale per garantire la sicurezza dell’opera. Tuttavia, il progettista stesso ammette che non esiste attualmente un macchinario adeguato per eseguire tali test su una struttura di così vasta scala.
Il professore universitario Antonino Risitano ha evidenziato che la realizzazione di un dispositivo adatto richiederebbe dimensioni colossali e anni di progettazione. Inoltre, i dati forniti indicano che tale macchinario dovrebbe essere enormemente complesso, con componenti meccaniche e idrauliche senza precedenti.
Impossibile testare la resistenza dei cavi portanti
La sfida è ulteriormente complicata dal fatto che i cavi del Ponte sullo Stretto, di dimensioni impressionanti, richiederebbero test di resistenza particolarmente rigorosi. Questo aspetto mette in discussione la fattibilità del progetto stesso, soprattutto considerando che i coefficienti di sicurezza proposti sono inferiori a quelli adottati per strutture simili in tutto il mondo.
La Stretto di Messina S.p.A., l’ente preposto alla costruzione del ponte, non ha ancora fornito chiarimenti su come intenda affrontare questa sfida tecnica. Tuttavia, Risitano suggerisce che potrebbe essere necessario adattare i test utilizzando standard più severi, come quelli impiegati per i cavi delle funivie, al fine di garantire la massima sicurezza.
Senza la macchina per i test, il ponte sullo Stretto non si può fare
L’assenza di una macchina adeguata per eseguire i test mette in dubbio la realizzabilità del Ponte sullo Stretto di Messina. Risitano stima che la creazione di un tale dispositivo richiederebbe anni di lavoro e risorse considerevoli. Inoltre, la mancanza di risposte concrete da parte degli enti preposti solleva interrogativi sulla tempistica del progetto, che già ha subito ritardi significativi.
In conclusione, mentre il desiderio di realizzare il Ponte sullo Stretto è forte, le sfide tecniche evidenziate dal progetto definitivo sollevano dubbi sulla sua fattibilità. La costruzione di un’opera di tale portata richiederebbe non solo risorse finanziarie considerevoli, ma anche un approccio tecnologico innovativo e un impegno a lungo termine per superare gli ostacoli tecnici.
Attualità
Scuola, Valditara “Guardare indietro per costruire un futuro solido”
MILANO (ITALPRESS) – “Il segreto è guardare indietro per andare verso il futuro: e se non abbiamo la consapevolezza di chi siamo, da dove veniamo, quali sono i valori elaborati dalla civiltà occidentale non potremo costruirci un futuro solido, rischiamo il porto delle nebbie. Noi abbiamo investito risorse importanti nella digitalizzazione, nell’intelligenza artificiale, nel 2023 abbiamo approvato le nuove linee guida sulle materie Stem. Ma in una società dove l’intelligenza artificiale sta diventando così centrale, se non si ha la consapevolezza dei grandi valori dell’umanesimo rischiamo l’anonimizzazione: non sarà certo il robot a ispirare le grandi scelte strategiche e la convivenza tra le persone”. Così il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ai microfoni di Radio Libertà, parlando delle recenti indicazioni sui programmi scolastici.
– Foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
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Attualità
Morto a 78 anni David Lynch, regista visionario
ROMA (ITALPRESS) – E’ morto all’età di 78 anni il regista e sceneggiatore David Lynch. La notizia è riportata dalla rivista Variety che cita un post Facebook della famiglia: “”C’è un grande buco nel mondo ora che non è più con noi. Ma, come diceva lui, ‘Tieni d’occhio la ciambella e non il bucò”. Lynch rivelò nel 2024 che gli era stato diagnosticato un enfisema dopo una vita passata a fumare, e che probabilmente non sarebbe più stato in grado di uscire di casa per dirigere.
Nato a Missoula, nel Montana, il 20 gennaio del 1946, David Keith Lynch è stato uno dei registi tra i più acclamati, importanti e influenti del suo tempo. Con il suo stile visionario, Lynch aveva rivoluzionato il linguaggio del cinema e della televisione. Nei suoi lavori si fondono elementi di horror, film noir, giallo e surrealismo tessendo racconti non dissimili da quelli di Luis Buñuel, che procedevano con una logica impenetrabile. Nato come pittore, le sue opere sono esposte in musei e gallerie d’arte come il Museum of Modern Art di New York e la Pennsylvania Academy of the Fine Arts di Filadelfia. Successivamente entra nel mondo del cinema divenendo regista, sceneggiatore e produttore, spesso anche nel ruolo di montatore, scenografo, progettista del suono e attore nei suoi stessi film. Tra le pellicole più famose “The Elephant Man”, “Velluto blu” e “Mulholland Drive”, per le quali ricevette la nomination al Premio Oscar per la regia, e “Cuore selvaggio”. Lynch ha anche ricevutio il Leone d’oro alla carriera durante la 63ma Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, per “Inland Empire – L’impero della mente” nella sezione fuori concorso. Nei primi anni Novanta fu la principale mente creativa della serie “I segreti di Twin Peaks”, divenuto un fenomeno culturale dall’enorme impatto mediatico. Nell’ottobre del 2019 venne premiato con l’Oscar alla carriera. Lynch è stato sposato quattro volte: con Peggy Lentz, da cui ha avuto una figlia, con Mary Fisk, dalla quale ha avuto un figlio, con Mary Sweeney, anche con lei ha avuto un figlio, e con Emily Stofle con la quale ha avuto una figlia.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-
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Attualità
Sicurezza, Piantedosi “Preoccupa aggressività dei manifestanti”
ROMA (ITALPRESS) – “La preoccupazione dev’essere uno dei principali fondamenti del lavoro che faccio. Devo dire che si fonda anche, non solo adesso, su questa vicenda della tragedia che ha riguardato il giovane Ramy, ma anche tutte le altre rivendicazioni che avevano preceduto un pò le manifestazioni di piazza degli scorsi mesi, dove al variare delle motivazioni si era registrato comunque una tendenza dei manifestanti a essere molto aggressivi soprattutto nei confronti delle forze di polizia. Quindi questo è sicuramente un elemento di preoccupazione”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ospite di “Dritto e Rovescio” su Retequattro.
I 273 agenti feriti nelle manifestazioni del 2024, per il ministro “sono numeri di un certo significato, soprattutto se messi in relazione al numero che riguarda la crescita complessiva di circa il 10% delle manifestazioni che si sono svolte nel 2024. Mi piace e mi consente di sottolineare che questo è un dato che contraddice anche alcune cose che si erano dette in passato, che questo Governo fosse in qualche modo portato a comprimere la libertà di manifestazione del pensiero. Noi segnaliamo invece una decrescita del numero in percentuale delle manifestazioni che fanno rilevare una certa criticità – ha concluso Piantedosi – Quindi vuol dire che a minore criticità si è registrato un aumento in percentuale di casi in cui si è visto le forze dell’ordine come obiettivo prioritario dei manifestanti”.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-
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