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Cronaca

Roma | Giovane accoltellato per il controllo della piazza di spaccio

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Una disputa per il controllo della piazza di spaccio nel Quarticciolo sembra essere stata il motore dietro all’accoltellamento di un giovane tunisino di 19 anni, avvenuto la sera del 25 aprile. Dopo un’intensa attività investigativa subito dopo l’episodio, i carabinieri hanno arrestato e trasferito in carcere un 22enne italiano con precedenti penali.

L’episodio dell’accoltellamento
Il 25 aprile, il servizio di emergenza 118 è intervenuto a viale Palmiro Togliatti, nei lotti popolari del Quarticciolo, per soccorrere un ragazzo di 19 anni di nazionalità tunisina, gravemente ferito all’addome da una coltellata. Il giovane è stato trasportato d’urgenza al policlinico Casilino, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico per l’asportazione della milza e successivamente ricoverato in terapia intensiva. Grazie alle indagini condotte, è stato possibile arrestare il presunto aggressore.


Attraverso incroci di informazioni provenienti dalle indagini dei militari di Tor Tre Teste e del nucleo operativo della Casilina, insieme alle testimonianze della vittima, è emerso un sospettato principale. Si tratta di un 22enne romano con precedenti penali, nei confronti del quale la Procura della Repubblica ha richiesto la custodia cautelare in carcere. La richiesta è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Roma ed eseguita dai carabinieri della compagnia Casilina. Il giovane arrestato è fortemente indiziato di tentato omicidio aggravato.


Secondo quanto raccontato dalla vittima e dalle indagini condotte, dietro al tentato omicidio del 25 aprile ci sono dispute relative alla gestione della piazza di spaccio nel Quarticciolo. Le forze dell’ordine stanno cercando di smantellare la rete criminale che opera nello spaccio di cocaina e crack tra i lotti di case popolari del quartiere a sud-est di Roma. Negli ultimi sei mesi, sono stati effettuati oltre 100 arresti, di cui 76 riguardano cittadini stranieri. È preoccupante notare che le organizzazioni coinvolgono anche giovanissimi spacciatori: poco prima dell’accoltellamento del 25 aprile, i carabinieri avevano fermato un ragazzo di 13 anni e un altro di 16 che si dedicavano alla vendita di cocaina e crack.

Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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