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Cronaca

Tempio Pausania (SS) | Processo Grillo Jr, si torna in aula

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Dopo un mese di interruzione, riprendono le udienze a Tempio Pausania nel processo a porte chiuse per il presunto stupro di gruppo contestato a Ciro Grillo e ai suoi tre amici genovesi, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria.

I fatti risalgono alla notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019, nella villetta della famiglia Grillo a Porto Cervo. Una studentessa italo-norvegese, all’epoca diciannovenne, accusa i quattro di averla violentata sessualmente, mentre una sua amica, sempre nella residenza in Costa Smeralda, avrebbe subito abusi da tre di loro.

L’aula tornerà ad aprire giovedì 2 maggio alle 11.30 e venerdì 3 maggio dalle 10. Saranno presenti periti e tecnici della difesa e della parte civile. Durante le udienze, saranno esaminate le trascrizioni dei messaggi scambiati dalla principale accusatrice e dalla sua amica norvegese, oltre che da altre persone vicine a loro. Si prevede che le udienze saranno molto tecniche: i periti indicheranno i frammenti di conversazioni da includere, estratti dai telefoni sia degli imputati che della presunta vittima, relativi alle ore e ai giorni successivi alla notte delle presunte violenze.

Il pool di avvocati della difesa ha individuato uno scambio di battute in cui la ragazza italo-norvegese parla con le amiche e commenta la serata del 17 luglio trascorsa con il gruppo di genovesi, prima al Billionaire a Porto Cervo, e poi nella villetta a Cala di Volpe.

Nell’ultima udienza dell’8 marzo, era stata ascoltata la migliore amica norvegese della studentessa, che aveva risposto alle domande del procuratore Gregorio Capasso e degli avvocati difensori, riguardo allo scambio di messaggi del 17 luglio, poche ore dopo il presunto stupro. Circa quattro cartelle di trascrizioni sono state affidate ai periti: una fitta corrispondenza di chiamate, messaggi scritti e registrazioni vocali in cui la studentessa si era confidata con l’amica. Una parte di queste conversazioni verrà presentata ai giudici per l’inclusione nel fascicolo processuale.

Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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