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Attualità

È morto Paul Auster

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Addio a uno dei colossi della letteratura: Paul Auster ci ha lasciati. Il celebre scrittore americano, voce indiscussa di New York, è scomparso all’età di 77 anni. La triste notizia è stata confermata dal New York Times, citando l’amica dello scrittore, Jacki Lyden. Auster, malato di cancro come aveva precedentemente annunciato la moglie Siri Hustvedt su Instagram, è spirato a causa delle complicazioni legate a un cancro ai polmoni, nella sua residenza di Brooklyn.

Autore della rinomata “Trilogia di New York”, Auster ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura contemporanea. La sua narrativa, che spaziava dal noir alla riflessione sulla condizione umana, ha conquistato il cuore di lettori in tutto il mondo. Con romanzi come “Città di vetro” (1985), “Spettri” (1986) e “La stanza chiusa” (1987), ha dipinto un affascinante ritratto della Grande Mela attraverso l’occhio affilato della detective story, guadagnandosi il plauso unanime della critica.

Oltre alla celebre trilogia, opere come “Moon Palace” (1989), “La musica del caso” (1990) e “Il libro delle illusioni” (2002) hanno arricchito il panorama letterario con la loro profondità e complessità. Auster, con la sua prosa incisiva e la sua capacità di esplorare le sfumature dell’animo umano, si è affermato come uno dei principali scrittori della sua generazione.

Nato a Newark, New Jersey, nel 1947, Auster si trasferì a Parigi dopo gli studi alla Columbia University, dove iniziò la sua carriera come traduttore prima di fare ritorno a New York nel 1974. I suoi esordi letterari furono segnati da poesie e racconti pubblicati su riviste prestigiose come la “New York Review of Books” e la “Harper’s Saturday Review”. Successivamente, con romanzi come “Il paese delle ultime cose” (1988) e “Mr. Vertigo” (1994), si affermò come uno degli autori più originali e visionari della sua epoca.

Oltre alla sua brillante carriera letteraria, Auster si cimentò anche nel cinema, dirigendo e scrivendo diversi film di successo come “Smoke” e “Blue in the Face”. Il suo ultimo romanzo, “Baumgartner”, è stato pubblicato nel 2023, coincidendo con l’annuncio della sua malattia.

La scomparsa di Paul Auster è un duro colpo per il mondo della letteratura, ma il suo lascito artistico continuerà a ispirare e incantare le generazioni future. Per la sua famiglia, segnata da tragedie personali, è un’altra perdita dolorosa, dopo la morte del figlio Daniel e della nipotina Ruby.

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Scuola, Valditara “Guardare indietro per costruire un futuro solido”

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MILANO (ITALPRESS) – “Il segreto è guardare indietro per andare verso il futuro: e se non abbiamo la consapevolezza di chi siamo, da dove veniamo, quali sono i valori elaborati dalla civiltà occidentale non potremo costruirci un futuro solido, rischiamo il porto delle nebbie. Noi abbiamo investito risorse importanti nella digitalizzazione, nell’intelligenza artificiale, nel 2023 abbiamo approvato le nuove linee guida sulle materie Stem. Ma in una società dove l’intelligenza artificiale sta diventando così centrale, se non si ha la consapevolezza dei grandi valori dell’umanesimo rischiamo l’anonimizzazione: non sarà certo il robot a ispirare le grandi scelte strategiche e la convivenza tra le persone”. Così il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ai microfoni di Radio Libertà, parlando delle recenti indicazioni sui programmi scolastici.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Morto a 78 anni David Lynch, regista visionario

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ROMA (ITALPRESS) – E’ morto all’età di 78 anni il regista e sceneggiatore David Lynch. La notizia è riportata dalla rivista Variety che cita un post Facebook della famiglia: “”C’è un grande buco nel mondo ora che non è più con noi. Ma, come diceva lui, ‘Tieni d’occhio la ciambella e non il bucò”. Lynch rivelò nel 2024 che gli era stato diagnosticato un enfisema dopo una vita passata a fumare, e che probabilmente non sarebbe più stato in grado di uscire di casa per dirigere.
Nato a Missoula, nel Montana, il 20 gennaio del 1946, David Keith Lynch è stato uno dei registi tra i più acclamati, importanti e influenti del suo tempo. Con il suo stile visionario, Lynch aveva rivoluzionato il linguaggio del cinema e della televisione. Nei suoi lavori si fondono elementi di horror, film noir, giallo e surrealismo tessendo racconti non dissimili da quelli di Luis Buñuel, che procedevano con una logica impenetrabile. Nato come pittore, le sue opere sono esposte in musei e gallerie d’arte come il Museum of Modern Art di New York e la Pennsylvania Academy of the Fine Arts di Filadelfia. Successivamente entra nel mondo del cinema divenendo regista, sceneggiatore e produttore, spesso anche nel ruolo di montatore, scenografo, progettista del suono e attore nei suoi stessi film. Tra le pellicole più famose “The Elephant Man”, “Velluto blu” e “Mulholland Drive”, per le quali ricevette la nomination al Premio Oscar per la regia, e “Cuore selvaggio”. Lynch ha anche ricevutio il Leone d’oro alla carriera durante la 63ma Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, per “Inland Empire – L’impero della mente” nella sezione fuori concorso. Nei primi anni Novanta fu la principale mente creativa della serie “I segreti di Twin Peaks”, divenuto un fenomeno culturale dall’enorme impatto mediatico. Nell’ottobre del 2019 venne premiato con l’Oscar alla carriera. Lynch è stato sposato quattro volte: con Peggy Lentz, da cui ha avuto una figlia, con Mary Fisk, dalla quale ha avuto un figlio, con Mary Sweeney, anche con lei ha avuto un figlio, e con Emily Stofle con la quale ha avuto una figlia.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-

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Sicurezza, Piantedosi “Preoccupa aggressività dei manifestanti”

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ROMA (ITALPRESS) – “La preoccupazione dev’essere uno dei principali fondamenti del lavoro che faccio. Devo dire che si fonda anche, non solo adesso, su questa vicenda della tragedia che ha riguardato il giovane Ramy, ma anche tutte le altre rivendicazioni che avevano preceduto un pò le manifestazioni di piazza degli scorsi mesi, dove al variare delle motivazioni si era registrato comunque una tendenza dei manifestanti a essere molto aggressivi soprattutto nei confronti delle forze di polizia. Quindi questo è sicuramente un elemento di preoccupazione”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ospite di “Dritto e Rovescio” su Retequattro.
I 273 agenti feriti nelle manifestazioni del 2024, per il ministro “sono numeri di un certo significato, soprattutto se messi in relazione al numero che riguarda la crescita complessiva di circa il 10% delle manifestazioni che si sono svolte nel 2024. Mi piace e mi consente di sottolineare che questo è un dato che contraddice anche alcune cose che si erano dette in passato, che questo Governo fosse in qualche modo portato a comprimere la libertà di manifestazione del pensiero. Noi segnaliamo invece una decrescita del numero in percentuale delle manifestazioni che fanno rilevare una certa criticità – ha concluso Piantedosi – Quindi vuol dire che a minore criticità si è registrato un aumento in percentuale di casi in cui si è visto le forze dell’ordine come obiettivo prioritario dei manifestanti”.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-

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