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Undici anni fa il naufragio di Lampedusa, morirono 368 migranti

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Undici anni fa il naufragio di Lampedusa in cui morirono 368 migranti. Un’imbarcazione libica usata per il trasporto di uomini, donne e bambini si inabissò a poche miglia dal porto dell’Isola delle Pelagie. Il naufragio provocò 368 morti accertati e circa 20 dispersi presunti, numeri che la ricordano come una delle più gravi tragedie nel mar Mediterraneo. I superstiti salvati furono 155, di cui 41 minori: 40 non accompagnati e uno solo con la famiglia.
Il barcone, un peschereccio lungo circa 20 metri, era salpato dal porto libico di Misurata il primo ottobre 2013, con a bordo migranti di origine eritrea e etiope. La barca era giunta a circa mezzo miglio dalle coste lampedusane quando i motori si bloccarono, poco lontano dall’Isola dei Conigli. Secondo una ricostruzione degli investigatori, per attirare l’attenzione delle navi che passavano, l’assistente del capitano avrebbe agitato uno straccio infuocato producendo molto fumo. Questo avrebbe spaventato parte dei passeggeri, che si sarebbero spostati da un lato dell’imbarcazione stracolma che si è rovesciata. La barca avrebbe girato su se stessa tre volte prima di colare a picco. Alle sette circa locali alcune imbarcazioni civili e pescherecci notarono i naufraghi e diedero l’allarme, caricando la maggior parte dei superstiti a bordo. Nei giorni successivi, le operazioni di recupero dei morti e la conta del numero dei morti.
Sull’Isola di Lampedusa sono diverse le iniziative organizzate in occasione della Giornata della memoria e dell’accoglienza.
– foto Agenzia Fotogramma –

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Mattarella “La violenza sulle donne un’emergenza senza giustificazioni”

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ROMA (ITALPRESS) – “La violenza contro le donne presenta numeri allarmanti. E’ un comportamento che non trova giustificazioni, radicato in disuguaglianze, stereotipi di genere e culture che tollerano o minimizzano gli abusi, che si verificano spesso anche in ambito familiare”. Lo afferma in una nota il pesidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 25 novembre, “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro
le donne”.
“La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, nota anche come Convenzione di Istanbul, è il primo strumento giuridicamente vincolante ad aver riconosciuto la violenza di genere come una violazione dei diritti umani – prosegue il capo dello Stato -. L’Italia ha ratificato la Convenzione nel 2013, dotandosi di strumenti di tutela per garantire una piena protezione alle vittime di violenza di genere. Quanto fatto finora non è, tuttavia, sufficiente a salvaguardare le donne, anche giovanissime, che continuano a vedere i loro diritti violati. E’ un’emergenza che continua”.
“Si tratta di madri, sorelle, figlie, persone con sogni e progetti che vedono violato il diritto di poter vivere una vita libera e dignitosa, donne che lottano per la propria indipendenza, per poter scegliere il proprio destino – sottolinea Mattarella -. “Nessuna scusa” è il tema proposto dalle Nazioni Unite per celebrare la giornata odierna. E’ addirittura superfluo sottolineare che, quindi, non ci sono scuse accettabili a giustificazione della violenza di genere. Occorrono azioni concrete. E’ fondamentale continuare a lavorare per eradicare i pregiudizi e gli atteggiamenti discriminatori che rendono ancora oggi le donne più deboli nella società, nel lavoro e nella famiglia. Le istituzioni, le forze della società civile devono sostenere le donne nella denuncia di qualsiasi forma di sopruso, offrendo protezione e adeguato supporto. E’ un valore per l’intera società far sì che siano pienamente garantiti i diritti umani dell’universo femminile”, conclude il presidente della Repubblica.

– Foto ufficio stampa Quirinale –

(ITALPRESS).

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Attualità

Meloni “La violenza sulle donne una piaga sociale e culturale”

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ROMA (ITALPRESS) – “Oggi è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Una giornata che ci porta a ricordare la cronaca dei nostri giorni con ancora tanti, troppi casi di violenza e femminicidi. Una piaga sociale e culturale che non ci consente di voltare lo sguardo dall’altra parte, ma che ci spinge a riflettere e ad agire con ogni azione possibile volta a tutelare le vittime dall’abominio della violenza”. Così su X il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
“Come Governo, dall’inizio del nostro mandato, abbiamo messo in campo strumenti di contrasto, prevenzione e sicurezza. Un lavoro che deve proseguire nella consapevolezza che il contributo di ciascuno di noi può fare la differenza. Lo dobbiamo fare nel nome di tutte coloro che oggi non sono più con noi: mamme, sorelle, figlie, amiche – conclude Meloni -. 1522 è il numero a cui rivolgersi per parlare, denunciare e ricevere aiuto immediato, in qualsiasi momento. Ogni voce che si alza contro la violenza è un passo verso una società più sicura e libera dalla paura. Ricordate: non siete sole”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Alexa e Stefania Andreoli insieme contro la violenza di genere

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ADN24

In occasione del 25 novembre, Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, Alexa si schiera a favore della sensibilizzazione su un tema cruciale, collaborando con Stefania Andreoli, psicoterapeuta e scrittrice di riferimento nel campo del benessere psicologico e della salute relazionale. L’assistente vocale di Amazon, già protagonista di iniziative a sostegno di tematiche sociali, si mette questa volta al servizio di una causa che riguarda milioni di donne in tutto il mondo.

Grazie all’esperienza della Dott.ssa Andreoli, sono stati sviluppati contenuti esclusivi e mirati, accessibili semplicemente pronunciando il comando: «Alexa, rompi il silenzio». Gli utenti potranno così ascoltare messaggi dedicati alla prevenzione della violenza di genere, all’approfondimento delle sue cause e dinamiche, e alla comprensione dei segnali di allarme che spesso vengono sottovalutati. Inoltre, Alexa fornirà informazioni pratiche sulle risorse disponibili per chi si trova in pericolo o per chi vuole aiutare qualcuno in difficoltà.

L’iniziativa vuole rompere il muro di silenzio che circonda le vittime di violenza, offrendo strumenti concreti per riconoscere e denunciare le diverse forme di abuso, ancora troppo spesso sottaciute. Alexa, presente nelle case di milioni di italiani, può così diventare una risorsa preziosa per chi non sa a chi rivolgersi o da dove cominciare per uscire da una situazione di abuso.

Grazie all’autorevolezza di Stefania Andreoli, il progetto unisce tecnologia e competenza professionale per dare un contributo tangibile alla lotta contro la violenza sulle donne. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica e offrire un aiuto concreto a chi ne ha bisogno, dimostrando che anche un semplice comando vocale può essere il primo passo per spezzare il silenzio e costruire una società più consapevole e solidale.

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