Attualità
Traffico di armi e droga tra Italia e Spagna, arresti
GENOVA (ITALPRESS) – Operazione antidroga della Polizia di Stato di Genova, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo della locale Procura. Numerosi gli arresti eseguiti a Torino, La Spezia, Lodi, Bergamo, Bari, Lecce, Salerno e Monza dagli investigatori della Squadra Mobile del Capoluogo ligure, con la collaborazione degli omologhi Uffici delle diverse Questure interessate, nonchè in Spagna, effettuati dalla Polizia iberica. Gli indagati devono rispondere, a vario titolo, di reati concernenti il traffico, anche internazionale, e lo spaccio di stupefacenti, la rapina, la ricettazione, la violazione delle norme in materia di armi.
L’attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile di Genova ha consentito di ricostruire l’attività di un’associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga con ramificazioni tra il Piemonte, la Puglia, la Campania, la Lombardia, la Liguria e la Spagna. Tra i soggetti colpiti dalle misure cautelari figurano alcuni collaboratori di giustizia e familiari sottoposti al programma di protezione. Numerose le perquisizioni sia in Italia che all’estero.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
Attualità
Siena celebra la Guardia di Finanza: concerto della Banda musicale per il 250° anniversario
Siena si prepara a rendere omaggio alla Guardia di Finanza con un evento speciale in occasione del 250° anniversario della fondazione del Corpo. Martedì 19 novembre, alle 19:30, il Teatro dei Rinnovati ospiterà un concerto straordinario della Banda musicale delle Fiamme Gialle, un appuntamento che unisce tradizione, arte e musica.
La Banda musicale della Guardia di Finanza, istituita nel 1926, è una delle realtà più rinomate a livello internazionale. Composta da musicisti provenienti dai migliori Conservatori italiani, si distingue per l’eccellenza tecnica e interpretativa. La sua storia è costellata di esibizioni presso teatri di grande prestigio, come la Scala di Milano, il Teatro dell’Opera di Roma e la Fenice di Venezia, oltre a memorabili tournée internazionali. Tra queste, spicca il concerto a Ground Zero, a New York, in occasione del Columbus Day nel 2002.
Il concerto senese sarà un’occasione unica per ascoltare un repertorio ricco e variegato, introdotto dalla celebre “Marcia d’Ordinanza della Guardia di Finanza”. La serata, condotta dalla giornalista Virginia Masoni, sarà impreziosita da brani scelti appositamente per il loro legame con Siena e la Toscana. Tra i momenti più significativi, la lettura di un testo di Santa Caterina da parte di Vincenzo Bocciarelli, Direttore artistico dei Teatri senesi, accompagnata dall’inno nazionale dedicato alla santa.
Ad arricchire l’evento, la partecipazione di giovani musicisti emergenti, legati alle eccellenze musicali di Siena, come l’Accademia Chigiana, il Conservatorio “Rinaldo Franci” e il Siena Jazz. Tra loro, il soprano Rebecca Sois, il tenore Paolo Mascari, la violoncellista Elena Falcone e il contrabbassista Stefano Zambon.
Il concerto vedrà la presenza di importanti autorità civili e militari, tra cui il Generale di Corpo d’Armata Fabrizio Cuneo, Comandante Interregionale dell’Italia centro-settentrionale della Guardia di Finanza. L’evento è stato organizzato in collaborazione con il Comune di Siena e il Comando regionale Toscana del Corpo, a testimonianza dell’importanza della ricorrenza e del forte legame tra la città e l’istituzione.
Questo appuntamento celebra non solo la lunga storia della Guardia di Finanza, ma anche la capacità della musica di unire tradizione e innovazione, rendendo omaggio al territorio e alla cultura italiana. Un’occasione imperdibile per il pubblico senese e per tutti gli appassionati di musica.
Attualità
Nasce la Fondazione Giulia Cecchettin contro la violenza sulle donne
Contrastare la violenza sulle donne e operare per la parità di genere in una società equa e inclusiva, capace di prevenire per contrastare ogni forma di violenza di genere, nella quale ogni persona possa realizzare se stessa in consapevolezza, libertà e pienezza mantenendo viva la memoria di Giulia Cecchettin diffondendo il suo messaggio di amore, gioia e speranza, ricordandone la determinazione, il coraggio, lo spirito altruista e la passione per la vita. Sono questi gli obiettivi della “Fondazione Giulia Cecchettin ETS”, la cui nascita è stata sancita il 29 ottobre scorso a Padova con la firma dell’atto costitutivo da parte dei fondatori: il padre Gino, la sorella Elena e il fratello Davide e presentata stamane presso la Camera dei Deputati. “Questa Fondazione nasce da una tragedia immane. Come spesso funziona la vita, quando tutto sembra perduto, quando si affrontano sofferenze tali, la vita ancora ti sorprende offrendo uno scopo nuovo per trasformare l’oscurità in azione, la perdita in impegno, uno scopo che ha trovato radici nel ricordo di Giulia”, afferma Gino Cecchettin.
“Ho attraversato la morte nella sua essenza più profonda – racconta -, prima con la perdita di mia moglie e poi con quella di Giulia, ho provato incredulità ma ho capito che la vita è un soffio e che non può essere sprecata, ho imparato a mie spese il valore del tempo. Mentre siamo qui migliaia di donne in tutto il mondo stanno vivendo nella paura e stanno subendo abusi, da quando è mancata Giulia sono state uccise 120 donne solo in Italia, numeri inimmaginabili, non possiamo permetterci più di essere indifferenti. In questo ultimo anno ho ricevuto messaggi strazianti di paura – prosegue -, di fronte a certe realtà come possiamo essere impassibili? Se siamo qui oggi è perchè non possiamo più tollerare che il silenzio sia l’unica risposta a chi ha bisogno di aiuto, la differenza tra una società che cresce e una che si disintegra spesso dipende dalle piccole scelte quotidiane, il nostro impegno non è un’idea astratta ma una semina fiduciosa che ha già portato molti frutti. La violenza di genere è un fallimento collettivo di una cultura che tollera spesso il silenzio, ognuno di noi ha un ruolo da giocare e questo richiede impegno e coraggio. Il giorno dell’udienza con Filippo Turetta ho provato un dolore straziante, ma non riuscivo a provare rabbia verso il carnefice di mia figlia e la sera dell’udienza tornando a casa ho avuto modo di immaginare il nostro mondo come un ecosistema dove ognuno di può iniettare odio oppure amore. Non possiamo cambiare gli eventi ma possiamo decidere come reagire”, conclude.
L’evento, che si è tenuto in collegamento con il Parlamento Europeo, su iniziativa dell’europarlamentare Alessandra Moretti, e le scuole; ha visto l’indirizzo di saluto del vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè; i contributi del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara e della ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, Eugenia Roccella. “Alla Camera, che è la casa degli italiani, viene presentata una Fondazione che parla di un’italiana che ha sofferto, che è stata vittima della violenza di genere e da qui parte l’impegno affinchè in tutta Italia ci sia un rispetto e un approccio diverso ad una tematica che anche quest’anno conta troppe persone uccise”, afferma il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè spiegando che “questo è il luogo da dove parte un nuovo approccio che deve essere il più possibile formativo partendo dalle scuole, la formazione è il dato principale e la Camera deve mettere a disposizione tutti gli strumenti fisici e legislativi affinchè si possa fare di più al più presto”.
Per la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, Eugenia Roccella, è necessario “non rassegnarsi, non dimenticare la casistica vasta è importantissimo e farlo nel nome di Giulia, rimasta nei cuori di ognuno di noi, è fondamentale. La violenza contro le donne è una piaga che viene da lontano e che, nonostante i grandi cambiamenti che sono intervenuti, non riusciamo a debellare. E’ una piaga che lascia una scia di dolore ma anche una ferita che si produce nel tessuto sociale e nelle nostre comunità – prosegue -, affonda le radici nella asimmetria di potere. Nonostante le battaglie condotte e le leggi, seppur molto tardive, questo lungo e faticoso cammino di questi anni non ha diminuito il tasso di violenza e il numero di femminicidi. La percentuale di femminicidi è alta in tutta Europa, anche nei Paesi che siamo abituati a considerare più avanzati, c’è qualcosa di radicato che non riusciamo fino in fondo a combattere”.
Infine, il ministro dell’istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, evidenzia che “quando una donna viene offesa o addirittura uccisa è la stessa civiltà a venire negata, il fenomeno si manifesta nel femminicidio nella violenza sessuale ma anche nella discriminazione, consentire a una donna di sentirsi sicura e avere pari opportunità è un obiettivo fondamentale di chi crede nei valori di ogni persona. Abbiamo di fronte due strade: una concreta e l’altra ideologica, la visione ideologica vorrebbe risolvere la questione lottando contro il patriarcato, ma il patriarcato come fenomeno giuridico è finito nel 1975. Il femminicidio, che allarma sempre di più, se una volta era dovuto ad una concezione proprietaria – osserva -, oggi sembra più il frutto di una grave immaturità narcisista del maschio. La vera battaglia, quindi, è culturale, parte dalla scuola ma non coinvolge solo la scuola, coinvolge la famiglia dove occorre che le relazioni siano davvero paritarie, coinvolge la cultura di massa, l’uso dei social, la stessa pubblicità”. La mattinata è stata l’occasione anche per introdurre il primo dei progetti che la Fondazione attiverà nel 2025, il “Progetto educativo: prevenzione e sensibilizzazione alla violenza di genere” che si propone di promuovere un cambiamento delle dimensioni strutturali e culturali alla base della violenza di genere attraverso la prevenzione, la formazione e l’empowerment. Azioni concrete coinvolgeranno scuole, famiglie, comunità e i professionisti che operano a contatto con le vittime di violenza e saranno condotte in rete con altri soggetti.
– Foto xb1/Italpress –
Attualità
Regione e Anci Lombardia lanciano sportello di assistenza Beni confiscati
Lo Sportello di assistenza Beni Confiscati è un nuovo servizio in tema di beni sequestrati e confiscati alla criminalità mafiosa ed economica, attivato da Regione Lombardia e Anci Lombardia. L’obiettivo è quello di mettere a disposizione un punto di contatto per il personale degli Enti Locali e degli Enti Non Profit al fine di indirizzare le diverse richieste e delucidazioni, di modo da migliorare ulteriormente la valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità dalla fase di destinazione a quella di assegnazione e al monitoraggio delle attività sul bene. Regione Lombardia e Anci Lombardia, da anni, condividono l’obiettivo di favorire il processo di recupero dei beni confiscati tramite misure volte al rafforzamento amministrativo, la semplificazione e l’efficienza nei procedimenti amministrativi, oltre che la condivisione dei dati, al fine di ottimizzare e monitorare il processo di riutilizzo dei beni stessi, con particolare attenzione alla loro integrazione nel tessuto sociale dei territori interessati. In tale contesto, l’attività di Sportello si pone in continuità con quanto realizzato da Regione Lombardia e Anci Lombardia – in stretta collaborazione con l’Agenzia Nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati – sul tema dei beni sequestrati e confiscati, al fine di ampliare ulteriormente il supporto ai territori. Lo Sportello di assistenza dei Beni Confiscati, che sarà gestito da Anci Lombardia, intende fornire un primo aiuto, gratuito, su tre livelli.
Un primo livello prevede l’accoglienza da parte di un operatore per l’analisi e la risposta a quesiti posti dagli utenti; un secondo livello risponde a richieste più complesse, attraverso il coinvolgimento di esperti; infine, un terzo livello prevede il coinvolgimento di figure istituzionali terze che, per ruolo o per competenze specifiche, possono contribuire a risolvere questioni particolari.
“La Lombardia è tra le prime regioni in Italia per il numero di Procedure in Gestione e di immobili già destinati. In questo contesto, il mio Assessorato riveste un ruolo primario nel complesso processo di recupero e restituzione di questi immobili. Un impegno in cui crediamo fortemente e per il quale abbiamo messo a disposizione, nel triennio 2025-2027, quasi 5 milioni di euro. Il recupero, la riqualificazione e l’impiego di tali beni hanno un valore sia simbolico che pratico. Restituire alla comunità ciò che è stato sottratto con violenza e intimidazione dimostra che la giustizia può prevalere, inviando un messaggio chiaro: lo Stato e le istituzioni sono presenti, e determinate, a combattere l’illegalità. L’attivazione dello Sportello di assistenza Beni Confiscati è uno strumento in più per accompagnare. Con la preziosa collaborazione di ANCI Lombardia, gli Enti locali, spesso piccoli e non strutturati adeguatamente, in questo percorso”, ha detto Romano La Russa, Assessore regionale alla Sicurezza e protezione Civile.
“In questi anni il flusso dei beni sequestrati e confiscati, anche in Lombardia è in continuo aumento, attualmente sono circa 400 i Comuni lombardi che gestiscono beni sul proprio territorio e sono oltre 1.200 i nuovi beni che l’Agenzia proporrà loro nei prossimi mesi. Questo aumento sta portando a una modifica delle esigenze dei soggetti interessati al loro recupero, spostando le domande a bassa complessità verso tematiche più articolate che prevedono, spesso, l’esigenza di progetti sovracomunali e la collaborazione fra più Enti. Lo Sportello di assistenza promosso da ANCI Lombardia e Regione Lombardia rappresenta un ulteriore strumento a disposizione dei territori per migliorare la loro capacità di diffondere la cultura della legalità attraverso la valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità”, ha aggiunto Mauro Guerra, Presidente di ANCI Lombardia.
– foto Agenzia Fotogramma –
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