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Tecnologia | Biohacking: la donna “magnete” con 52 impianti tecnologici nel corpo

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La storia di Anastasia Synn ci porta in un territorio affascinante dove la tecnologia e il corpo umano si fondono in modo sorprendente. Da illusionista professionista a donna con il maggior numero di impianti tecnologici nel corpo, Synn incarna una visione futuristica che sfida i limiti della nostra immaginazione.

Il suo percorso nel biohacking è iniziato nel 2017 con un chip magnetico nel suo mignolo sinistro, un’iniziativa insolita ma affascinante che ha aperto la strada a ulteriori 51 impianti nel corso degli anni. Tra questi, troviamo dispositivi legati alla sua professione di illusionista, come un sensore per avviare chiamate sul telefono e uno che le aiuta nei giochi di prestigio con le carte.

Ma ci sono anche elementi personali e intimi, come una medaglietta a forma di cuore contenente le ceneri del marito, dotata di un chip che le fa risuonare la sua voce raccontando una barzelletta preferita. Questo mix di tecnologia e sentimenti umani evidenzia la complessità e la varietà delle motivazioni che possono spingere qualcuno verso il biohacking.

La storia di Synn solleva domande importanti sul futuro del rapporto tra uomo e tecnologia. Il suo esempio estremo ci invita a riflettere sulle potenzialità e sulle sfide di una società sempre più interconnessa con la tecnologia. Mentre il biohacking potrebbe aprire nuove porte a forme di espressione artistica e a un ampliamento delle capacità umane, ci pone anche di fronte a dilemmi etici e a una ridefinizione dei confini tra l’uomo e la macchina.

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