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Sugar tax dal 1° luglio 2024: aumento del prezzo delle bibite

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A partire dal 1° luglio 2024, scatterà la temuta sugar tax, portando inevitabilmente ad un aumento dei prezzi delle bibite preferite dagli italiani, come aranciate, chinotti, cedrate e aperitivi analcolici. Si tratta di una tassa che implicherà un incremento del costo finale per molte bevande, una decisione che sembra essere ormai inevitabile.

I produttori avevano sperato in un possibile slittamento dell’entrata in vigore della tassa, ma sembra che non ci saranno interventi dell’ultimo minuto per evitarla. Infatti, l’applicazione della sugar tax è stata confermata, non lasciando spazio a ulteriori ritardi.

La tassa prevede una riduzione degli importi rispetto a quanto stabilito dalla legge di Bilancio del 2020: 5 euro per ettolitro e 0,13 euro al chilogrammo per i prodotti da diluire. Tuttavia, a partire dal 1° luglio 2026, i valori torneranno ad essere quelli inizialmente previsti, ovvero 10 euro e 0,25 euro rispettivamente.

Questa imposta sul consumo delle bevande zuccherate è stata confermata nonostante le speranze dei produttori per uno slittamento, poiché ritenuta un’efficace misura per contrastare l’obesità e il diabete, come confermato anche dalla Corte costituzionale. Tuttavia, per le imprese si prospettano tempi difficili: si prevedono aumenti dei prezzi, un rischio per migliaia di posti di lavoro e una riduzione degli investimenti.

Nonostante la speranza di un eventuale intervento governativo per evitare la tassa, sembra che il dado sia stato tratto e che la sugar tax entrerà in vigore come previsto. Questa decisione segna un ulteriore punto di distanza tra le posizioni di Forza Italia e il Ministero dell’Economia a guida leghista, aprendo la strada a possibili scontri politici.

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