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Si è insediato a Roma il nuovo Questore Roberto Massucci
Cerimonia di insediamento del nuovo Questore della provincia di Roma, Roberto Massucci. Presente, tra gli altri, il Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Vittorio Pisani.
“Oggi si realizza un sogno professionale che è cresciuto giorno dopo giorno e che passa attraverso la storia di moltissimi di voi”, ha affermato Massucci, che ha aggiunto: “Qui alla Questura di Roma abbiamo condiviso le criticità del momento e quello che stiamo vivendo ce ne sta proponendo altre, ma l’abbiamo fatto con la logica dell’insieme e del fare squadra”, ha aggiunto.
Il nuovo Questore lascia Verona, dove ha svolto servizio negli ultimi tempi e che ha salutato con una emozione che ha ricordato anche nel giorno del suo insediamento facendo riferimento alle “sensazioni uniche e al momento del distacco dai miei poliziotti della Questura della provincia di Verona con i quali abbiamo vissuto un periodo non semplice, dovendo riparare una ferita che ci ha riguardato direttamente ed è stato possibile grazie all’impegno di ciascun poliziotto. Il distacco è stato commovente”.Massucci ha poi parlato del lavoro che svolgerà da adesso in poi nella Capitale: “Ora si apre la stagione dell’impegno e non vedo l’ora di iniziare lasciando da parte il distacco e le emozioni”. Un impegno ha spiegato per “portare avanti un’azione corale, secondo gli indirizzi operativi del Direttore Generale della Pubblica Sicurezza e le prerogative che la norma ci attribuisce, gelosi custodi del ruolo della figura del questore perché è determinante del nostro essere la prima Forza di Polizia che svolge attività di pubblica sicurezza.
Di questo sarò il primo geloso garante mettendoci la faccia ogni volta che ce ne sarà bisogno”. Tante le sensazioni nel discorso del nuovo Questore che ha citato e ricordato Antonio Manganelli, Capo della Polizia, affermando poi la necessità di “incollare il Dipartimento al territorio che significa andare tutti nella stessa direzione, essere consapevoli del ruolo e dell’alto ufficio che ci è stato affidato”. Massucci ha fatto un’altra affettuosa menzione: “Quando si aprirà la Porta Santa della Basilica di San Giovanni, è un pensiero che mi rincorre da qualche tempo, non potremo sentire dalla Sala Operativa Nicola Nanni con la sua voce allegra chiamare San Giovanni 01 e sentire Antonino Amendolia rispondere avanti da San Giovanni 01”. E sulla scia di questo ricordo ha dichiarato: “Questi colleghi che non possono farci sentire la loro voce, possono essere portati sulle nostre gambe, ascoltati attraverso le nostre voci, onorati attraverso la capacità di stare insieme ed essere una sola squadra. Onorare i nostri caduti, ricordare i nostri defunti, è la cifra del valore dell’essere appartenenti alla Polizia di Stato”.
“Sono state fatte delle scelte che l’amministrazione ha preso nel pieno della meritocrazia”, ha affermato il Capo della Polizia Pisani, in riferimento al nuovo Questore “Il merito per i sacrifici lavorativi sono giustamente premiati”. Pisani ha inoltre ringraziato Carmine Belfiore, il precedente Questore, che ha ispirato “un progetto di ristrutturazione della questura di Roma, che, per la sua configurazione logistica, non è più rispondente alle dimensioni urbanistiche della città. Abbiamo necessità di riposizionarci perché la città è cambiata e continua ad espandersi quotidianiamente, quindi dobbiamo rimodulare la nostra presenza sul territorio”. Il Capo della Polizia ha infine rivelato “Stiamo cercando di risolvere il problema di questo palazzo. Siamo in trattativa per l’acquisto del palazzo di via Genova, speriamo di chiudere entro l’anno la trattativa e di poter iniziare i lavori di ristrutturazione”.
In conferenza stampa, dopo la cerimonia, tra i tanti temi affrontati, Massucci, con l’avvicinamento del Giubileo, ha spiegato quale tipo di legame vuole instaurare con la città di Roma e i suoi cittadini: “Vorrei intercettare la collaborazione delle persone di buona volontà, mettendoci in campo insieme per avviare un percorso di miglioramento continuo. Credo sia importante sviluppare un dialogo forte con i giovani” a partire dal “contesto della scuola dove mi impegnerò per portare messaggi di dialogo, disponibilità e di valore nel far comprendere ai ragazzi quanto sia importante la paura delle conseguenze”. Cosa che ha affermato “non è un disvalore ma un valore. Molti ragazzi fanno cose non rendendosi conto che quello che stanno facendo abbia un prezzo che prima o poi si paga. Questa percezione dell’assenza delle conseguenze diventa spesso foriera di comportamenti, anche drammatici”.
E in più per Massucci è altrettanto fondamentale “aprire delle porte di dialogo con le comunità straniere, sperando di avere un ritorno positivo, perché credo che ci sia da lavorare sui comportamenti nel quotidiano di tutte le persone che arrivano nel nostro paese. Quando uno non si sente sicuro bisogna analizzare le cause, ambientali, strutturali, criminali. A seconda di quello che emerge è necessario intervenire su di esse”.
– foto xl5 Italpress –