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Scontri a Roma durante corteo per Ramy, Digos denuncia 39 persone

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ROMA (ITALPRESS) – La Digos della Questura di Roma ha depositato alla Procura capitolina una informativa di reato a carico di 39 manifestanti per gli episodi di violenza verificatisi nel corso della sera di sabato 11 gennaio, durante il corteo non preavvisato per Elgaml Ramy, il 19enne egiziano morto in un incidente avvenuto il 24 novembre a Milano, mentre era a bordo di uno scooter guidato da un amico dopo un inseguimento di 8 chilometri da parte di tre pattuglie dei carabinieri.
L’indagine scaturisce dagli episodi di violenza a seguito
dell’appuntamento che i sodalizi “Za Um Sapienza”, “Azione Antifascista Trieste Salario”, “Settima, Movimento”, “Monteverde Antifascista”, “Delo!lisunderground” ed “Assemblea portuense” si erano dati dalle ore 19.00 in piazza dell’Immacolata.
Dopo aver percorso alcune vie di San Lorenzo, i circa 250 manifestanti, tra i quali Anarchici, appartenenti al collettivo Zaum e al Car (Coordinamento Autonomo Romano), alle spalle di uno striscione con scritto “Vendetta Per Ramy la polizia uccide 1312”, hanno raggiunto la vicina piazza dei Sanniti, nei pressi
della stazione dei Carabinieri “San Lorenzo”, dove hanno dato vita ad un fitto e violento lancio di bombe carta e materiale contundente contro l’imponente schieramento di polizia posto a presidio della Stazione dei Carabinieri, danneggiando alcuni mezzi delle Forze di Polizia e ferendo 9 agenti.
L’analisi del copioso materiale video, esaminato dagli agenti della Digos, ha permesso di ipotizzare e di rimettere al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, a carico di 39 manifestanti (2 dei quali minori), i reati di manifestazione non preavvisata, radunata sediziosa, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, violenza privata, istigazione a disobbedire alle leggi e il getto pericoloso di cose, in concorso e con le modalità aggravate.

– Foto: Questura di Roma –

(ITALPRESS).

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Con “Linea Segreta” Antonio Preziosi svela i retroscena Stato-Vaticano

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ROMA (ITALPRESS) – I retroscena tra Stato italiano e Vaticano, una storia lunga oltre 70 anni che parte da Alcide De Gasperi e arriva fino ai giorni nostri con il governo Meloni. E’ il libro “Linea Segreta. I retroscena tra Stato e Vaticano”, scritto da Antonio Preziosi, giornalista, saggista e scrittore, attualmente Direttore del Tg2, presentato a Roma a Palazzo Borromeo alla presenza, tra gli altri, del vicepremier e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, e del presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Cardinale Matteo Maria Zuppi. “Mi ha sempre affascinato la passeggiata che va dal Palazzo del Quirinale a San Pietro, la vicinanza che questi due Stati indipendenti e sovrani hanno, due Stati che sono tenuti a comunicare e parlarsi, forse qualche volta anche a scontrarsi. Sono rimasto felice e onorato quando la San Paolo mi ha proposto di scrivere ‘Linea Segretà perchè mi ha dato la possibilità di andare a indagare in 70 anni di storia della Repubblica fatta da queste relazioni. Ho scoperto una miniera inesauribile, oltre ai fatti conosciuti ci sono tantissimi aneddoti che ho sintetizzato nel mio libro che spero sia un contributo a raccontare questi anni di storia repubblicana e di relazioni e rapporti anche con la Santa Sede”, afferma.
Preziosi ricorda uno dei tanti episodi come “l’immagine di Paolo VI a questo funerale senza il feretro di Aldo Moro, in quell’occasione quasi rimproverò Dio per non aver ascoltato la sua preghiera, questa è una immagine molto forte, lui si rivolse anche ai brigatisti per salvare la vita di Moro. Una pagina drammatica che si incastona in un anno incredibile, il 1978, caratterizzato dagli anni di piombo ma anche da tantissimi episodi; in quell’anno, infatti, si dimette il Presidente Leoni, quello è l’anno dei tre Papi, un anno cruciale che raccontiamo nel libro attraverso tanti episodi”.
“Nel libro c’è un rapporto tra Italia e Santa Sede ma c’è anche molta Europa – conclude -. Il racconto arriva fino al G7 di Borgo Egnazia, ma la pagina più bella di un libro è quella che non è stata ancora scritta perchè questa storia continua, è destinata ad andare avanti”.
Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sottolinea come “i rapporti tra Stato italiano e Stato Vaticano sono più che positivi suggellati anche da questa presenza di Papa Francesco al G7 su invito della presidenza italiana, un segno di una comune visione sulla questione della pace, l’Italia è e vuole essere sempre di più portatrice di pace nel mondo, su questo c’è una identità di vedute con la posizione della Santa Sede, posizione coerente da Pio XVII a Papa Francesco passando per il discorso di Paolo VI alle Nazioni Unite, con una posizione forte anche a livello europeo. Questo libro, al di là dei racconti interessanti e degli inediti – prosegue -, dimostra quanto sia per noi italiani fondamentale il rapporto con il cristianesimo, un rapporto indissolubile che può essere cambiato, ma la presenza del cristianesimo in Italia è parte del nostro dna e questo libro lo dimostra, perchè su alcune questioni etiche e morali nulla è cambiato, i principi sono sempre gli stessi. E’ un libro che ci fa riflettere e che dimostra l’importanza ancora oggi di un rapporto solido tra questi due Stati, è il nostro popolo che lo vuole”.
Il Cardinale Matteo Zuppi evidenzia come si tratti di un libro che “prende 70 anni di storia e ricostruisce tanti frammenti di un rapporto costante, infatti, se guardiamo ai rapporti tra i Papi e i Presidenti viene fuori un rapporto sempre al di là dell’istituzionale e Pertini è uno degli esempi. Quello tra lo Stato italiano e il Vaticano è un rapporto destinato a continuare. Una collaborazione importante per difendere l’umanesimo italiano ed europeo di cui c’è un bisogno straordinario. Le tragedie che stiamo vivendo, la diffusione del metodo della forza per risolvere i conflitti non può non preoccuparci, se c’è una costante nella collaborazione tra i due Stati è sempre stata quella della pace in una visione universale”, conclude.

– foto Luca Preziosi –
(ITALPRESS).

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Per un commercialista su due l’IA avrà un impatto positivo sul settore

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MILANO (ITALPRESS) – Wolters Kluwer Tax & Accounting ha presentato nei giorni scorsi uno studio globale sul futuro della professione del commercialista. La ricerca, condotta su un panel di oltre 2300 professionisti in tutto il mondo, propone un’analisi approfondita del settore fiscale e contabile, con un focus sui temi più importanti per la professione, come lo sviluppo tecnologico, l’impatto dell’intelligenza artificiale, la gestione dei talenti e le strategie di business.
In termini globali lo studio fa emergere come oltre la metà dei commercialisti è convinta che l’IA avrà un impatto significativamente positivo sul settore anche se vi sono timori per la sicurezza dei dati e per l’alto costo di adozione. La ricerca rileva inoltre globalmente la significativa influenza della trasformazione digitale. Si scopre infatti che il 62% degli studi nel mondo si affida al cloud e il 57% riferisce di una significativa integrazione tecnologica nei propri processi. Gli studi maggiormente integrati riportano consistenti aumenti reddituali. Tra le problematiche globali si registra una carenza di personale giovane e professionalmente dotato. Sarà dunque importante per gli studi sviluppare strategie per attrarre e trattenere i giovani laureati e diplomati in materie economiche e gestionali.
Da quanto emerge dalla ricerca “Future Ready Accountant”, l’Italia è avanti rispetto alla media europea per quanto riguarda l’adozione del cloud (31%), con il 34% degli studi che operano completamente su soluzioni cloud. Un ulteriore 32% degli studi prevede di passare parzialmente al cloud entro il prossimo triennio.
Per ciò che attiene l’offerta di nuovi servizi, l’Italia è al primo posto in Europa (22%) nella fornitura di servizi ESG (Environmental, Social, and Governance).
Secondo il 60% degli studi italiani, la transizione verso la consulenza aziendale avrà il maggiore impatto sull’attività.
Dunque meno contabilità e attività di routine e più coinvolgimento gestionale e di business con la clientela.
Per rimanere competitivi, il 42% degli studi intende espandere la propria base di clienti nei prossimi 12 mesi e il 34% ha come priorità l’ampliamento dell’offerta di servizi e della portata del mercato.
Nei prossimi 12 mesi gli studi italiani daranno priorità all’ottimizzazione del workflow (40% degli studi), soprattutto per rispondere alle necessità di precisione e puntualità, tematiche che il 45% degli studi vede come estremamente importanti per la soddisfazione del cliente. Gli studi italiani hanno già iniziato una riorganizzazione rivolgendosi sempre di più a soluzioni basate sul cloud (37% degli studi negli ultimi tre anni) e aumentando la raccolta digitale dei documenti dai clienti (36%).
Ostacoli all’adozione delle tecnologie in cloud sono i costi (51%), la sicurezza dei dati (47%) e le interruzioni degli attuali processi di lavoro (43%).
Il futuro della professione di commercialista in Italia è all’insegna della trasformazione e delle opportunità.
Concentrandosi sui servizi di consulenza a valore aggiunto (34% degli studi), sulla razionalizzazione delle operazioni (40%) e sull’adozione di soluzioni cloud (34%), gli studi italiani possono affrontare le sfide attuali e prosperare in un ambiente sempre più competitivo. L’integrazione strategica dell’IA e delle tecnologie cloud offrono un percorso di miglioramento dell’efficienza e della crescita, assicurando che gli studi professionali rimangano agili e innovativi in un mercato in continua evoluzione.
“Il Future Ready Accountant offre una visione impareggiabile del panorama fiscale e contabile globale – ha detto Jason Marx, CEO di Wolters Kluwer Tax & Accounting -. I risultati indicano che, sebbene gli studi commercialisti siano desiderosi di sfruttare l’IA e altre tecnologie per aumentare l’efficienza, il coinvolgimento dei clienti resta fondamentale. La nostra indagine globale rivela informazioni importanti su come gli studi, grandi e piccoli, si stiano adattando a un mondo digital-first”.
Il report completo “Future Ready Accountant – La nuova era dei commercialisti tra IA, talento e tecnologia” è scaricabile on line.

– foto ufficio stampa Wolters Kluwer –
(ITALPRESS).

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Biden saluta gli Usa “Ho dato cuore e anima alla nazione”

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WASHINGTON (STATI UNITI) (ITALPRESS) – “Quattro anni fa eravamo in preda alla peggiore pandemia del secolo, alla peggiore crisi economica dalla Grande depressione e al peggior attacco alla nostra democrazia dalla Guerra Civile, ma ci siamo uniti come americani e abbiamo affrontato la situazione. Ne siamo usciti più forti, più prosperi e più sicuri”: a dirlo nel suo ultimo discorso nello Studio Ovale da presidente degli Stati Uniti Joe Biden, tracciando un bilancio del suo mandato. “Oggi abbiamo l’economia più forte del mondo, con 17 milioni di posti di lavoro in più – ha affermato Biden -. Gli stipendi sono in aumento e l’inflazione continua a scendere, mentre il divario tra ricchezza e povertà è il più basso degli ultimi vent’anni. Stiamo ricostruendo l’intera nazione e la produzione sta tornando. Siamo di nuovo leader mondiali in scienza e innovazione, inclusa l’industria dei semiconduttori. E finalmente siamo riusciti ad abbassare il costo dei farmaci da prescrizione degli anziani”.
Biden ha anche fatto riferimento alle principali leggi approvate dalla sua amministrazione: “Ho firmato una delle leggi più importanti per aiutare milioni di veterani esposti a materiali tossici e le loro famiglie, nonchè la più importante di sempre sul clima e la prima legge sulla sicurezza delle armi da fuoco da quasi trent’anni. Oggi il tasso di criminalità violenta è al minimo da 50 anni”.
Pur senza fare esplicito riferimento al presidente eletto Donald Trump, Biden ha denunciato che “oggi, in America si sta formando un’oligarchia di estrema ricchezza, potere e influenza che minaccia letteralmente l’intera nostra democrazia, i nostri diritti e libertà fondamentali e la possibilità per tutti di progredire”. Ha quindi concluso il suo intervento parlando della sua carriera politica: “Mi sono candidato alla presidenza perchè credevo che l’anima dell’America fosse in gioco. La natura stessa di ciò che siamo era in gioco e ancora oggi è così. L’America è un’idea più forte di qualsiasi esercito e più grande di qualsiasi oceano. Servire questa nazione per oltre 50 anni è stato il privilegio della mia vita”.
“In nessun altro posto sulla Terra un ragazzo balbuziente, di modeste origini a Scranton, Pennsylvania, potrebbe un giorno sedersi nello Studio Ovale come presidente degli Stati Uniti – ha aggiunto Biden -. Ho dato il mio cuore e la mia anima alla nostra nazione e in cambio ho avuto l’amore e il sostegno del popolo americano. La storia è nelle vostre mani, così come l’idea dell’America e il potere. Dobbiamo solo ricordarci sempre chi siamo ed essere consapevoli che non c’è nulla al di là delle nostre capacità. Dio vi benedica tutti, grazie per questo grande onore”.

– foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

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