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Sciopero nazionale di medici e infermieri: proteste contro la Legge di Bilancio 2025

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ADN24

Medici, infermieri e dirigenti sanitari di tutta Italia hanno incrociato le braccia per 24 ore in segno di protesta contro la Legge di Bilancio 2025. Lo sciopero, che ha portato anche a una manifestazione a Roma, è stato organizzato dai sindacati Anaao-Assomed, Cimo Fesmed e Nursing Up, i quali denunciano una manovra economica giudicata penalizzante per il sistema sanitario nazionale e per chi vi lavora.

Secondo i sindacati, lo sciopero potrebbe provocare la sospensione di oltre 1,2 milioni di prestazioni sanitarie, tra cui circa 50mila esami radiografici, 15mila interventi chirurgici programmati e 100mila visite specialistiche, mentre saranno comunque garantite le urgenze. Al centro della protesta vi è il ridotto finanziamento destinato al settore sanitario, con aumenti delle indennità giudicati irrisori. Per il 2025 si prevedono incrementi netti di 17 euro per i medici, 14 euro per i dirigenti sanitari e appena 7 euro per gli infermieri. Anche i miglioramenti per il 2026 vengono ritenuti insufficienti, con cifre che non compensano il carico di lavoro e la crisi strutturale della sanità pubblica.

I lavoratori lamentano inoltre la carenza di risorse per il rinnovo dei contratti, soprattutto nel settore privato, l’assenza di investimenti per l’assunzione immediata di nuovo personale e la mancata istituzione di presidi di sicurezza negli ospedali per tutelare gli operatori sanitari dalle aggressioni. Viene poi segnalata la mancata applicazione della normativa sulla depenalizzazione dell’atto medico, considerata fondamentale per proteggere chi opera nel settore.

Con questa mobilitazione, i sindacati intendono attirare l’attenzione sulla necessità di interventi concreti per salvaguardare il sistema sanitario nazionale, migliorare le condizioni di lavoro degli operatori e garantire ai cittadini un servizio efficiente e sicuro. La protesta rappresenta un segnale di allarme per un settore che, senza adeguati investimenti, rischia di affrontare un futuro sempre più critico.

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