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San Michele Arcangelo: celebrazioni in onore del Patrono della Polizia di Stato

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Il 29 settembre segna un giorno di grande significato per la Polizia di Stato italiana, poiché si celebra San Michele Arcangelo, il santo protettore di questa importante istituzione. Dal 1949, anno in cui Papa Pio XII lo proclamò patrono, San Michele è visto come simbolo di giustizia e protezione, riflettendo l’impegno quotidiano degli agenti di polizia nel mantenere l’ordine e difendere i cittadini.

Quest’anno, la celebrazione si è svolta in Vaticano, presso la chiesa di Santa Maria Madre della Famiglia, con la partecipazione di personalità di spicco tra cui il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e il capo della Polizia, Vittorio Pisani. La funzione religiosa, officiata dal cardinale Fernando Vergez Alzaga, ha visto anche la presenza di membri della Gendarmeria Vaticana, consolidando ulteriormente il legame tra le due istituzioni sotto la protezione dell’Arcangelo Michele.

L’atmosfera solenne è stata arricchita dalla musica della Banda della Polizia di Stato e da un’esibizione del tenore Antonio Costa, poliziotto in servizio. Durante la messa, sono state lette preghiere dedicate a San Michele, sottolineando l’importanza di questi valori per il corpo di polizia e per la comunità.

Le celebrazioni non si sono limitate al Vaticano: nel pomeriggio, si svolgerà un evento a Caivano, in provincia di Napoli, intitolato “I valori che ci uniscono”, un’iniziativa che mira a promuovere la legalità, l’inclusione e lo sport tra i giovani. Inoltre, le varie Questure in Italia hanno organizzato “family day” per coinvolgere le famiglie degli agenti e condividere i principi fondamentali di questa significativa giornata.

Questa celebrazione non solo onora il patrono della Polizia, ma rinforza anche il senso di comunità e di appartenenza, promuovendo la legalità e l’inclusione nella società.

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Ucraina, Biden “Putin ha fallito e la Nato è più forte di prima”

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In Ucraina “Putin ha fallito tutti i suoi obiettivi strategici, come quello di rompere l’unità della Nato”. Lo ha detto Joe Biden nel suo ultimo discorso da presidente degli Stati Uniti sulla politica estera al Dipartimento di Stato.
“Gli ucraini l’hanno fermato e l’Ucraina è ancora un Paese libero e indipendente”, ha sottolineato Biden, che ha aggiunto: “Abbiamo gettato le fondamenta perché la futura amministrazione protegga l’Ucraina”.

“Durante il mio mandato la Nato è diventata più grande e più capace che mai. Prima che io assumessi l’incarico, nove dei nostri alleati Nato spendevano il 2 per cento del Pil per la difesa, ora sono 23”, ha spiegato Biden.

Riguardo al Medio Oriente, l’accordo per il rilascio degli ostaggi israeliani rapiti da Hamas e per il cessate il fuoco a Gaza “sta per essere chiuso”, ha assicurato il presidente uscente Usa. “Siamo sul punto di vedere finalmente realizzata una proposta che avevamo presentato dettagliatamente mesi fa”, ha spiegato.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Medio Oriente, per i media israeliani vicino l’accordo per il rilascio degli ostaggi

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Funzionari israeliani hanno reso noto ai media del loro Paese che l’accordo sugli ostaggi è vicino, in attesa dell’approvazione di Hamas; i prossimi giorni saranno considerati “cruciali”. I funzionari israeliani affermano che c’è stata una svolta durante la notte, con un potenziale accordo di cessate il fuoco per gli ostaggi apparentemente vicino se approvato da Hamas. I dettagli di un potenziale accordo di cessate il fuoco per gli ostaggi sono stati concordati, con i mediatori in attesa dell’approvazione finale dal gruppo terroristico palestinese, riporta Channel 12 news. Il notiziario afferma che lo sviluppo è “drammatico” e che il suo resoconto è stato approvato dal censore. Secondo Channel 12, la proposta è simile all’accordo in tre fasi discusso lo scorso maggio. I colloqui hanno ruotato in gran parte attorno a una proposta di accordo in tre fasi in cui i casi “umanitari”, tra cui donne, bambini, uomini over 50 e infermi, verrebbero rilasciati per primi.
Poi, il 16° giorno del cessate il fuoco, inizieranno i colloqui per garantire il rilascio degli uomini in età militare, seguiti da una terza fase che vedrà discussioni sulla governance e la ricostruzione della Striscia. Un funzionario coinvolto nei negoziati a Doha dice alla radio dell’esercito israeliano: “Ci sono progressi cauti; sembra che la direzione sia positiva”.
Un funzionario israeliano dice a Channel 13 che “se Hamas risponde presto, tutti i dettagli possono essere finalizzati entro pochi giorni”.
Il mediatore del Qatar ha consegnato a Israele e Hamas una bozza “definitiva” di un accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi progettato per porre fine alla guerra a Gaza. Lo ha detto un funzionario informato sui negoziati alla Tv al Jazeera. Una svolta è stata raggiunta a Doha dopo mezzanotte in seguito ai colloqui tra il team negoziale di Israele, l’inviato per il Medio Oriente del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump e il primo ministro del Qatar, afferma il funzionario. Novantaquattro dei 251 ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre rimangono a Gaza, compresi i corpi di almeno 34 morti confermati dall’IDF. Hamas ha rilasciato 105 civili durante una tregua di una settimana a fine novembre e quattro ostaggi sono stati rilasciati prima di allora. Il gruppo palestinese di Hamas conferma che sono stati compiuti progressi verso un accordo per il cessate il fuoco con gli ostaggi. “Rinnoviamo il nostro impegno con il nostro popolo fermo e paziente e con i nostri eroici prigionieri nelle prigioni, e affermiamo che la loro libertà è vicina”, afferma il gruppo. La dichiarazione arriva dopo che è stata apparentemente raggiunta una svolta nei colloqui a Doha durante la notte. Un funzionario del Qatar ha affermato che Israele e Hamas hanno entrambi ricevuto una bozza “definitiva” della proposta, sebbene un funzionario israeliano abbia successivamente negato l’affermazione. Si prevede che un potenziale accordo vedrà centinaia di prigionieri palestinesi, tra cui detenuti per terrorismo, rilasciati per garantire la libertà degli ostaggi detenuti nella Striscia.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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New York Times: Elon Musk avrà un Ufficio alla Casa Bianca

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Elon Musk avrà presto un ufficio nel complesso della Casa Bianca, precisamente nell’Eisenhower Executive Office Building, per mantenere un contatto diretto con il presidente eletto Donald Trump. L’indiscrezione, riportata dal New York Times, segna una nuova fase di collaborazione tra il miliardario e l’amministrazione americana. Musk, che sarà a capo del Dipartimento per l’efficienza insieme a Vivek Ramaswamy, sta valutando con il transition team del presidente eletto quale sarà il suo accesso alla West Wing.

Non è ancora chiaro se anche Ramaswamy avrà un ufficio nello stesso complesso, ma la presenza di Musk sottolinea il peso strategico attribuito al ruolo che ricoprirà. La scelta di collocare Musk vicino al centro del potere decisionale riflette l’importanza della sua visione tecnologica e imprenditoriale per l’amministrazione Trump.

Elon Musk e TikTok: Le Voci di una Possibile Acquisizione

Parallelamente, Elon Musk è al centro di un’altra vicenda di rilevanza internazionale. Secondo Bloomberg, funzionari cinesi starebbero discutendo piani d’emergenza per la cessione delle operazioni americane di TikTok a Musk nel caso di un possibile ban dell’app negli Stati Uniti. L’ipotesi prevederebbe che X, l’azienda di Musk, acquisisca TikTok USA per garantire la continuità delle sue operazioni.

Tuttavia, TikTok ha respinto categoricamente queste voci, definendole “pura finzione”. Un portavoce dell’azienda ha dichiarato che non esiste alcuna base per queste speculazioni, aggiungendo che la società non commenta scenari ipotetici o non verificati.

Tensioni Internazionali e Scenari Futuri

Le tensioni tra l’amministrazione americana e la Cina stanno creando un contesto incerto per le grandi aziende tecnologiche, come TikTok. L’eventuale acquisizione delle operazioni americane da parte di Elon Musk potrebbe rappresentare una soluzione per mantenere l’applicazione attiva negli Stati Uniti, ma al momento si tratta solo di ipotesi non confermate.

L’insediamento di Musk nell’ambito della Casa Bianca e le voci su TikTok dimostrano come il futuro della tecnologia e della politica globale sia sempre più intrecciato, con figure di spicco come Musk al centro di strategie che potrebbero ridefinire gli equilibri internazionali.

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