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Salute | Trovata in Italia la zanzara della malaria. Rischio di focolai come per la Dengue

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La discussione si è infiammata dopo il ritorno delle zanzare anofele, trasmettitori della malaria, nel Salento, in Puglia. Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia, non esclude la possibilità del ritorno della trasmissione della malattia in Italia, citando il precedente della Dengue. Gli esperti prevedono casi autoctoni nel 2024 e oltre, specialmente considerando il riscaldamento climatico e la presenza di zanzare tigre.

Caruso avverte che, se le emissioni di carbonio e la crescita demografica continuano al ritmo attuale, entro il 2100 la malaria e la Dengue metteranno a rischio 4,7 miliardi di persone nel mondo. Paolo Gabrieli, biologo, sottolinea che al momento le condizioni non giustificano un’allerta immediata, ma è fondamentale monitorare la proliferazione delle zanzare.

Gabrieli, professore di Zoologia dell’università Statale di Milano ricorda che l’Italia era malarica fino agli anni ’60, e alcune zanzare anofele sono ancora presenti, ma attualmente sono troppo poche per trasmettere la malattia. Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali, e Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive a Genova, concordano sul fatto che, sebbene sia importante monitorare la situazione, non c’è motivo di allarmismo immediato.

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