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Roccella contestata: “Questa è censura vera”,  lascia gli Stati generali della natalità:

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Durante gli Stati generali della Natalità a Roma, alcuni giovani hanno contestato la ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella, urlando “Vergogna, vergogna!” e esponendo cartelli. Una di loro è stata invitata a salire sul palco, dove ha dichiarato: “Sui nostri corpi, decidiamo noi”.

La ministra ha risposto dicendo che nessuno dovrebbe decidere sul corpo delle donne, ma ha sottolineato che molte donne non hanno piena libertà di decidere se avere figli. Ha inoltre chiarito che l’evento è stato organizzato da una fondazione e non dal governo.

Successivamente, il presidente della Fondazione per la Natalità, Gigi De Palo, ha dato la parola ad altri ospiti e ha rinviato l’intervento della ministra, che ha poi abbandonato il palco e l’Auditorium. Nonostante la contestazione, De Palo ha dichiarato che nessuno è stato cacciato e ha invitato tutti a prendersi le proprie responsabilità.

La ministra ha successivamente espresso la sua certezza che molti esponenti politici e intellettuali avrebbero mostrato solidarietà nei suoi confronti dopo l’atto di censura subito.

«Sono certa che la segretaria del Pd Elly Schlein, tutta la sinistra, gli intellettuali – Antonio Scurati, Roberto Saviano, Nicola Lagioia, Chiara Valerio, ecc. -, la ‘grande stampa’ e la ‘stampa militante’ che abbiamo visto in queste ore mobilitata in altre sedi, avranno parole inequivocabili di solidarietà nei miei confronti dopo l’atto di censura che questa mattina mi ha impedito di parlare agli Stati generali organizzati dalla Fondazione per la Natalità per svolgere il mio intervento e anche per rispondere ai contestatori-censori e interloquire con loro».

Giorgia Meloni ha espresso piena solidarietà a Roccella, condannando l’atto di impedire a un ministro di esprimere le proprie idee e invitando tutte le forze politiche a esprimere solidarietà e condannare la censura.

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