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Proteina del sangue albumina predice rischio cancro e infarto in ‘over 65’

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Una ricerca congiunta, condotta da Sapienza Università di Roma in collaborazione con Irccs Neuromed di Pozzilli, Università Lum Giuseppe Degennaro e Mediterranea Cardiocentro di Napoli, ha evidenziato un’associazione significativa tra ipoalbuminemia (bassi livelli di albumina nel sangue) e un aumento del rischio di mortalità per malattie vascolari e cancro in individui anziani. Lo studio, basato sui dati raccolti dallo studio epidemiologico Moli-sani condotto su 25.000 residenti in Molise dal marzo 2005, ha coinvolto circa 18.000 soggetti, di cui 3.299 di età pari o superiore ai 65 anni.

I risultati hanno dimostrato che livelli di albumina inferiori a 35 g/L sono associati a un rischio maggiore di morte negli anziani, anche dopo aver escluso fattori come malattie renali o epatiche e stati infiammatori acuti.

L’albumina nel sangue è stata identificata come una proteina con attività antiossidante, antinfiammatoria e anticoagulante. La sua diminuzione può accentuare lo stato infiammatorio sistemico, aumentando il rischio di patologie come il cancro e le malattie cardiovascolari. Inoltre, l’ipoalbuminemia è correlata a un livello socioeconomico più basso, sollevando questioni sociali legate alla dieta e allo stato nutrizionale degli anziani.

Questo studio ha implicazioni importanti per la pratica clinica e la prevenzione, suggerendo che la misurazione dell’albumina nel sangue potrebbe essere un test semplice e poco costoso per identificare gli anziani a rischio. I risultati della ricerca forniscono un valore di riferimento per l’interpretazione dei livelli di albumina e possono guidare interventi mirati per migliorare la salute degli anziani e ridurre il rischio di mortalità legato a malattie vascolari e cancro.

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