Attualità
Omicidio Piersanti Mattarella, 45 anni dopo due nuovi indagati
PALERMO (ITALPRESS) – Ci sono due nuovi indagati nell’inchiesta sull’omicidio del presidente della Regione siciliana, Piersanti Mattarella, assassinato il 6 gennaio 1980 a Palermo. E’ quanto riporta il quotidiano la Repubblica, secondo cui si tratta di soggetti legati alla mafia accusati di essere stati i sicari dell’esponente della Dc, fratello del Capo dello Stato Sergio Mattarella.
Per questo agguato sono stati condannati definitivamente solo i mandanti, cioè i boss che facevano parte della commissione di Cosa nostra che ha deliberato la condanna a morte. I giudici hanno invece prosciolto definitivamente Valerio “Giusva” Fioravanti e Gilberto Cavallini, terroristi neri, dall’accusa di essere stati gli esecutori, come aveva ipotizzato Giovanni Falcone che indagò su questo delitto eccellente. Il magistrato, sottolinea il quotidiano, aveva puntato sul coinvolgimento del terrorismo nero come esecutore materiale dopo una lunga istruttoria. Un’indagine in cui si sono registrati depistaggi e false informazioni.
Falcone teneva a specificare che «c’è una matrice mafiosa nel delitto Mattarella». Per lungo tempo i sicari sono stati coperti, facendo credere che a sparare potessero essere stati uomini che non appartenevano a Cosa nostra, come pure, accanto ai mafiosi avrebbero potuto esserci, secondo quanto detto dal magistrato durante una sua audizione in Commissione antimafia, anche «mandanti esterni».
Giovanni Falcone ha dichiarato nel 1990 in Commissione antimafia che l’uccisione dell’esponente politico «presuppone un coacervo di convergenze di interessi di grandi dimensioni».
Adesso la procura di Palermo, guidata da Maurizio de Lucia che coordina l’inchiesta assieme all’aggiunto Marzia Sabella, ha raccolto nuove rivelazioni, nuovi dati e riscontri, coperti dal massimo riserbo, che rafforzano il quadro dell’accusa nei confronti dei nuovi indagati.
– foto Ipa agency –
(ITALPRESS).
Attualità
Golden Globe, “Emilia Pèrez” e “Shogun” il film e la serie più premiati
MILANO (ITALPRESS) – Assegnati nella notte a Los Angeles i Golden Globe 2005, i premi per cinema e tv che anticipano gli Oscar. Emilia Pèrez e Shogun sono stati il film e la serie tv più premiati, vincendo quattro premi ciascuno. Emilia Pèrez, prodotto da Netflix che aveva dieci nomination e ha vinto come miglior film musical, miglior attrice non protagonista per Zoe Saldaña, miglior canzone originale e miglior film non in lingua inglese. The Brutalist, che racconta la storia di un architetto ebreo ungherese, Laszlo Toth (interpretato da Adrien Brody), sopravvissuto ai campi di concentramento e arrivato negli Stati Uniti da immigrato. Ha vinto tre premi: per il miglior film drammatico, per il miglior attore per Adrien Brody e per il miglior regista per Brady Corbet. Shogun, remake di un’omonima serie degli anni Ottanta ambientata nel Giappone del diciassettesimo secolo, ha vinto quattro premi: quello per la miglior serie drammatica e quelli per miglior attore e attrice in una serie drammatica e miglior attore non protagonista in una serie (rispettivamente a Hiroyuki Sanada, Anna Sawai e Tadanobu Asano). Baby Reindeer, la serie Netflix basata su una storia vera di stalking, è stato premiato come miglior miniserie, mentre Hacks come miglior serie commedia o musical. Kieran Culkin è stato premiata come miglior attore per il film A Real Pain, Demi Moore come miglior attrice in un film musical o commedia per The Substance.(ITALPRESS).
Foto: Ipa Agency
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Attualità
Roma, arriva la ‘zona rossa’ per il Giubileo: controlli rafforzati in stazione Termini e Esquilino
Dopo le città di Firenze, Bologna, Milano e Napoli, anche Roma si prepara ad attuare una ‘zona rossa’ in alcune delle sue aree più frequentate. La disposizione riguarderà la stazione Termini e il quartiere Esquilino, zone centrali della capitale, particolarmente affollate durante il Giubileo e il flusso turistico. La misura, che verrà attuata nei prossimi giorni, prevede l’intensificazione dei controlli e l’allontanamento di soggetti pericolosi o con precedenti penali.
La decisione è stata presa dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che lo scorso 30 dicembre ha inviato una circolare ai prefetti di tutta Italia, sollecitando l’adozione di ordinanze mirate a stabilire aree urbane dove vietare la presenza di persone con particolari precedenti penali o comportamenti pericolosi. Le ordinanze si applicano a stazioni ferroviarie, piazze di spaccio, e altre zone a elevata concentrazione di persone, come quelle della movida.
Questa misura è già stata sperimentata nelle scorse settimane nelle città di Firenze e Bologna, con risultati significativi: su 14.000 persone controllate, 105 sono state oggetto di provvedimenti di allontanamento. A Milano, invece, a partire dal 30 dicembre, sono state designate come ‘zone rosse’ le aree di Duomo, Garibaldi, Stazione Centrale, Darsena, Navigli e Rogoredo, dove, dopo i festeggiamenti di Capodanno, sono stati emessi 50 ordini di allontanamento.
Anche Napoli ha attuato il provvedimento nelle aree di Chiaia, Vomero, Decumani e la stazione Garibaldi, con l’obiettivo di contrastare comportamenti criminali e garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti.
Roma, quindi, sarà la prossima città ad adottare questo tipo di misura, particolarmente in vista delle celebrazioni del Giubileo, che attireranno un numero significativo di pellegrini e visitatori. Le autorità di Roma, spiegano dal Viminale, hanno già incrementato il dispiegamento delle forze dell’ordine nelle zone a rischio. Da inizio 2023, infatti, sono state effettuate 198 operazioni straordinarie di controllo, con l’impiego di oltre 14.000 unità delle forze di polizia, e il controllo di più di 158.000 persone. L’attività ha portato all’arresto di 504 individui e alla denuncia di altri 1.579, con numerosi sequestri di armi e il controllo di migliaia di veicoli e esercizi pubblici.
Questi interventi si inseriscono in un contesto più ampio di potenziamento delle misure di sicurezza in vista dell’aumento dei flussi di persone nelle principali città italiane.
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Attualità
Germania, centinaia di voli cancellati per maltempo: neve e ghiaccio paralizzano i trasporti
Il 5 gennaio 2025, una violenta ondata di maltempo ha colpito la Germania, causando significativi disagi nei trasporti a causa della neve e del ghiaccio. Le autorità tedesche hanno emesso avvisi di allerta nera, esortando automobilisti e pedoni alla massima cautela, con il consiglio di rimanere a casa se possibile.
L’aeroporto di Francoforte, uno dei più importanti hub europei, ha registrato la cancellazione di 120 voli su 1.090 programmati per la giornata. A Monaco di Baviera, le operazioni hanno subito gravi rallentamenti: solo una pista era aperta, mentre l’altra era in fase di sgombero a causa delle difficili condizioni meteo. Il maltempo ha avuto ripercussioni anche sui collegamenti ferroviari a lunga percorrenza, soprattutto nell’area di Francoforte, con ritardi e cancellazioni diffusi.
Il maltempo ha paralizzato in parte il traffico aereo e ferroviario del paese, aumentando le difficoltà per chi viaggiava e costringendo le autorità a mettere in campo misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza.
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