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Nordio “Non ci sono magistrati sgraditi, ma l’imparzialità è un dovere”

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ROMA (ITALPRESS) – La separazione delle carriere “esiste in tutti i Paesi democratici che hanno introdotto, come noi, il codice accusatorio. Inglesi e americani ci ridono dietro quando diciamo che è un attentato all’indipendenza del giudice”. Lo afferma il ministro della Giustizia Carlo Nordio in un’intervista al Corriere della Sera.
“Il presidente Mattarella si è più volte espresso sui limiti del cosiddetto protagonismo dei giudici. La partecipazione deve essere contenuta in quei limiti. Io mi riconosco in pieno nelle sue sagge parole”, sottolinea Nordio, per il quale il magistrato è libero di manifestare “ma vincolato dall’imparzialità che deve manifestare al cittadino. Se un giudice definisce pericoloso il presidente del Consiglio, la credibilità sua, e di chi lo difende, cade a zero”.
“Io continuo a predicare e ad auspicare un dialogo franco e fruttuoso con la magistratura di cui mi sento ancora di fare parte – prosegue il Guardasigilli -. Non esistono magistrati sgraditi. Come spero non esistano, per i magistrati, politici sgraditi”.
Riguardo all’autonomia differenziata, Nordio risponde così a chi ritiene che sia stata un’ingerenza sui giudici dire che il referendum non si farà, dopo la pronuncia della Consulta: “Il contrario. Io ho detto, e lo ripeto, che prima di tutto occorre leggere la motivazione della sentenza, e che a spanne, leggendo il riassunto del dispositivo, è presumibile che i quesiti siano in gran parte superati. E comunque l’ultima parola spetterà alla Cassazione e alla stessa Corte costituzionale”.
Quanto a Elon Musk che ha parlato di «autocrazia dei giudici», il ministro della Giustizia afferma: “Per il momento è un privato cittadino che si è espresso come gli è sembrato. Anche molti nostri politici si espressero in modo severo contro la Corte Suprema americana. Se e quando avrà incarichi istituzionali, deciderà se sia più utile adeguare il linguaggio al suo nuovo ruolo”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Droga e cellulari a detenuti a Napoli usando dei droni, 12 arrestati

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NAPOLI (ITALPRESS) – La Polizia di Stato di Napoli per delega del Procuratore Distrettuale ha eseguito una ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di dodici persone (di cui 10 sottoposte alla custodia in carcere, 2 agli arresti domiciliari) ritenute gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati associativi concernenti il traffico di sostanze stupefacenti e l’accesso indebito di dispositivi idonei alla comunicazione per i detenuti, fatti aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare l’associazione camorristica denominata della “Vanella Grassi”, attiva in particolar modo nella zona del “Perrone” di Secondigliano. Nel corso delle indagini svolte dalla S.I.S.C.O. di Napoli, con il supporto operativo dello SCO, della Squadra Mobile di Napoli e di personale specializzato della Polizia Scientifica, sono state acquisiti fonti di prova in ordine in ordine alla operatività di un sodalizio criminoso abitualmente dedito all’introduzione nel Centro Penitenziario di Napoli – Secondigliano di plichi contenenti sostanze stupefacenti e telefoni cellulari mediante l’utilizzo di droni. Al fine di acquisire i necessari riscontri alle risultanze delle attività tecniche, in due distinte occasioni si è proceduto all’arresto in flagranza di tre soggetti e al sequestro di oltre 2 kg di sostanze stupefacenti, di un drone dotato di telecamera, nonchè di numerosi microtelefoni cellulari e schede telefoniche.

Foto: screenshot video Polizia di Stato di Napoli

(ITALPRESS).

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Maxi operazione anti droga tra la Lombardia e la Calabria, 20 arrestati

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PAVIA (ITALPRESS) – I militari del Nucleo di Polizia Economico Finanzia di Pavia e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia d Milano, stanno dando esecuzione nelle province di Pavia, Milano, Reggio Calabria, Lecco e Piacenza a un’ordinanza di Custodia Cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Milano, su proposta della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, nei confronti di 20 soggetti, di cui 15 in carcere e 5 agli arresti domiciliari, indiziati di appartenere a un’associazione dedita al traffico di stupefacenti, articolata in cellule presenti i cui appartenenti, pur con compiti differenti, avevano l’obiettivo di procurare ingenti quantitativi di stupefacenti da rivedere all’interno della città di Milano. E’ stata quindi individuata una sola compagine associativa trasversale (i cui componenti assumono quindi quasi tutti la posizione di organizzatori) composta di elementi di spicco del narcotraffico lombardo (e non solo) per forniture all’ ingrosso di sostanze stupefacenti.
L’attività ha rivelato come il terminale delle varie organizzazioni è in colui che ha sostituito i Flachi della Comasina godendo della consolidata vicinanza con i Barbaro di Platì, attivi nella zona di Cologno Monzese, ed i gruppi criminali albanesi e sudamericani che, da basi strategiche in Sudamerica controllano le spedizioni della cocaina verso le più importanti piazze intercontinentali. Dagli approfondimenti investigativi condotti è emerso come l’organizzazione indagata abbia importato ingentissimi quantitativi di cocaina, grazie anche al rapporto privilegiato di un organizzatore del gruppo associativo con i nuclei di criminalità organizzata stanziali in Calabria. Allo stesso tempo l’organizzazione ha anche distribuito grossi quantitativi di hashish provenienti dal Marocco e dalla Spagna grazie all’opera di un narcotrafficante di altissimo livello, tratto in arresto nel corso di recenti operazioni condotte nella città di Milano, che conta su solidi rapporti instaurati nel tempo con i più grossi produttori e fornitori magrebini. Parte dello stupefacente è stato commercializzato da noti elementi della malavita milanese legati in affari ai vertici del gruppo criminale imperante nel quartiere Barona di Milano. Come emerge in maniera precisa e dettagliata dalle risultanze investigative, attraverso la contabilità rinvenuta, la componente criminale, con la vendita degli ingenti quantitativi di narcotico, ha generato una ingentissima massa di denaro contante, pari a circa 11 milioni di euro, utilizzando sistemi di occultamento finalizzati a sottrarre i profitti illeciti alla tracciabilità ed ai sequestri da parte delle Autorità dello Stato. Gli stessi, quindi, hanno fatto ricorso, sistematicamente, ad organizzazioni strutturate, operanti sul suolo italiano, gestite da collettori di etnia cinese detentori, ormai in via esclusiva, dei canali bancari sommersi per trasferire il denaro all’estero secondo il sistema del fei eh ‘ien – circuito finanziario finalizzato al trasferimento di soldi con completa garanzia di anonimato. Le risultanze delle attività investigative hanno permesso, quindi, la ricostruzione dei fatti relativi all’importazione e alla distribuzione di: 1000 chili di cocaina; 1000 chili di hashish; 173 chili di eroina. Sono stati sottoposti a sequestro circa 250 chili di droga destinati all’organizzazione e la somma di 800 mila euro contanti (durante la fase di trasferimento all’estero).

foto: ufficio stampa Guardia di Finanza

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Laser rimuove i graffiti dalla facciata storica della Statale di Milano

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MILANO (ITALPRESS) – In Via Festa del Perdono, a Milano, è in corso un delicato intervento, con il laser, di rimozione dei graffiti vandalici dalla facciata della storica Cà Granda, sede dell’Università Statale e simbolo del sapere e della cultura italiana. Le scritte, realizzate con vernice rossa e nera per esprimere dissenso, hanno causato un grave danno a questo monumento del XV secolo, voluto addirittura da Francesco Sforza.
L’Università ha affidato i lavori a Restauratori Senza Frontiere (RSF) e al gruppo EL.EN., leader mondiale nelle tecnologie laser per il restauro. L’obiettivo è ripristinare le superfici originali e promuovere tecniche di conservazione avanzate, non invasive e rispettose del patrimonio storico.
L’intervento vuole anche sensibilizzare il pubblico, ricercatori e studenti, sull’importanza di proteggere i monumenti con metodi innovativi, evitando tecniche abrasive che rischiano di comprometterne l’integrità.
RSF, già impegnata in contesti internazionali come Siria, Ucraina ed Egitto, si unisce a EL.EN. e ai vertici dell’Università per lanciare un messaggio forte: “Mai compromettere il valore artistico dei nostri monumenti storici!”.
L’iniziativa sarà affiancata da seminari presso il dipartimento di Scienze e Tecnologie per lo Studio e la Conservazione dei Beni Culturali dell’Università Statale, dedicati all’approfondimento dell’uso della pulitura laser.
Lo slogan dell’intervento è “Conservare e proteggere, insieme, senza confini, senza bandiere! La storia e il pensiero sono la nostra identità: proteggerli è un dovere collettivo”.

– Foto ufficio stampa Deka –

(ITALPRESS).

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