Attualità
New York introduce la “tassa sul traffico” da 9 dollari al giorno
New York, la città più congestionata del mondo, diventa la prima città americana a introdurre una tassa sul traffico per i veicoli che transitano nella zona più congestionata, situata a sud di Central Park e comprendente luoghi iconici come l’Empire State Building, Times Square e il distretto finanziario di Wall Street.
Tariffe e modalità
Gli automobilisti dovranno pagare fino a 9 dollari al giorno durante le ore di punta (chiamate “rush hour”), mentre il costo scenderà a 2,25 dollari nelle ore non di punta. Le tariffe variano a seconda del tipo di veicolo:
- I piccoli camioncini e bus non per pendolari dovranno pagare 14,40 dollari nelle ore di punta.
- I camion più grandi e i bus turistici dovranno invece sborsare 21,60 dollari.
Controversie politiche e sociali
La tassa ha già suscitato una forte opposizione. Kathy Hochul, governatrice dello Stato di New York, si trova ad affrontare le critiche di Donald Trump (che ha promesso di revocare la tassa una volta insediato), dei repubblicani, del governatore del New Jersey, Phil Murphy, e persino di alcuni membri del suo stesso partito. Il sindacato degli insegnanti e i tassisti sono tra i gruppi che hanno sollevato obiezioni, con alcuni cittadini che hanno promosso una class action contro la misura.
La Hochul, che in passato aveva temporaneamente congelato la tassa a causa delle critiche, ha deciso di procedere con l’introduzione del provvedimento prima dell’insediamento di Trump, sfruttando il via libera ottenuto a livello federale. La tassa è giustificata come una misura per decongestionare il traffico nel cuore di Manhattan, migliorare la qualità dell’aria e raccogliere fondi per il sistema di trasporti pubblici urbani, che versa in difficoltà economiche.
Un’iniziativa controversa
Nonostante le motivazioni ecologiche e infrastrutturali, resta da vedere se i cittadini accoglieranno favorevolmente la manovra, soprattutto in una città che sta diventando sempre più cara e proibitiva. Secondo Inrix, una società che analizza i dati sul traffico, nel 2023 New York è stata per il secondo anno consecutivo nominata come la zona urbana più congestionata al mondo, con una velocità media di 17 km/h durante le ore di punta nel centro di Manhattan.
L’introduzione di questa tassa sul traffico potrebbe diventare uno dei temi centrali nelle prossime elezioni, dove il malcontento verso l’amministrazione potrebbe riflettersi nelle urne.
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Attualità
Trump “Non escludo la forza militare per Panama e Groenlandia. Hamas rilasci gli ostaggi o sarà l’inferno”
“Cambieremo il nome del Golfo del Messico in Golfo d’America, che ha un bellissimo suono”. A parlare è Donald Trump nella prima conferenza stampa da presidente degli Stati Uniti eletto dalla sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida.
Il tycoon ha manifestato la volontà di acquisire la Groenlandia attraverso una guerra commerciale contro la Danimarca e non ha escluso l’uso della forza militare per l’eventuale riconquista del canale di Panama e per l’annessione della Groenlandia.
Ha aggiunto che se la popolazione della Groenlandia “votasse per l’indipendenza o per unirsi agli Stati Uniti, applicherei alla Danimarca dazi molto alti” se non accettasse il risultato.
Trump ha annunciato che cancellerà la decisione del presidente uscente Joe Biden sulle trivellazioni offshore. “Noi trivelleremo e lo faremo in molti posti e i prezzi dell’energia andranno giù fino a un livello molto basso”, aggiunge.
Dal 20 gennaio “cambieremo l’economia molto velocemente – prosegue Trump -. Abbiamo un’inflazione a un livello mai avuto prima. Nei prossimi quattro anni gli Stati Uniti decolleranno come una navicella spaziale”. E sulla Nato “il contributo dei Paesi membri dovrà essere il 5 per cento del Pil, non più il 2 per cento”.
Trump ha ammonito che se gli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas dal 7 ottobre 2023 non saranno liberati entro il 20 gennaio, giorno del suo ritorno alla Casa Bianca, “scoppiera’ l’inferno in Medio Oriente”.
-foto Agenzia Fotogramma –
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Attualità
Palermo ricorda Piersanti Mattarella, 45 anni dopo la verità è più vicina
Quarantacinque anni fa il dramma dell’uccisione del presidente della Regione Siciliana Piersanti Mattarella, in via Libertà, a Palermo: oggi forse per la prima volta da quel momento il ricordo, la memoria hanno probabilmente un sapore diverso. I mandanti sono stati condannati, i killer – da pochi giorni – sono nel registro degli indagati. Nello specifico Antonino Madonia e Giuseppe Lucchese. “Va fatto un plauso a chi sta continuando le indagini, a chi continua a cercare la verità giudiziaria oltre che quella storica perché rimane un punto nero della nostra democrazia, del nostro sistema istituzionale, il fatto che dopo 45 anni non si sia fino in fondo accertata tutta la verità giudiziaria e storica”, ha detto Antonello Cracolici, presidente della commissione antimafia all’Ars, a margine della commemorazione.
“Se questa giornata ha un sapore diverso visto che sono stati indovinati i presunti killer? Beh, ogni giornata in Sicilia è un giorno di memoria e la memoria non serve solo a ricordare chi non c’è più ma serve a ricordare a chi c’è che bisogna continuare questa battaglia perché è una battaglia che riguarda la nostra qualità della democrazia. Mi pare che ci sia consapevolezza che il lavoro di ricerca della verità che va davanti è un fatto importante, che alcuni cassetti si siano riaperti per cercare di capire e individuare coloro che sono stati gli esecutori, ma anche tutto il contesto di quell’omicidio”, ha aggiunto Cracolici. Un appuntamento a cui non è mancato Leoluca Orlando: “Manca la verità giudiziaria completa, ci resta la verità storica. La verità storica è che un leader come Piersanti Mattarella, dalle carte in regola, in una regione in mano alle clientele e al malaffare doveva essere eliminato, ma non soltanto dai mafiosi, ma da personaggi politici come Andreotti, come Ciancimino, come Lima, senza i quali non si sarebbe potuto uccidere”.
“È bello arrivare a questo giorno con qualche consapevolezza in più – ha spiegato il Prefetto di Palermo, Massimo Mariani -. Vedremo poi se questa consapevolezza assorgerà poi valori di certezza giudiziarie. Ma la cosa che credo debba confortare tutti è il grande lavoro che è stato fatto e continua ad essere fatto dopo tanti anni dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo. È un bellissimo segnale fare luce su questo gravissimo fatto di sangue che è un fatto di sangue tanto più efferato e tanto più importante perché non ha segnato solamente tragicamente la storia della Sicilia ma direi la storia del nostro paese in anni peraltro particolarmente bui. Speriamo che questo fascio di luce che ci dà speranza sia anche un bel segnale per il prosieguo”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Giampiero Cannella, vicesindaco di Palermo: “La memoria è importante perché l’omicidio Mattarella è stato certamente uno di quegli omicidi che non ha avuto un rilievo soltanto locale ma un rilievo nazionale e ha segnato un momento drammatico per il nostro paese, non soltanto per la nostra regione. Oggi ha un sapore particolare perché finalmente emergono i volti e i nomi dei veri responsabili di quell’omicidio. Ovviamente, occorrerà chiarire i contorni di ciò che accadde però certamente è un passo avanti decisivo in direzione della verità”.
“Accogliamo con speranza e fiducia la nuova indagine avviata dalla Procura di Palermo per fare finalmente piena luce sugli esecutori materiali del suo barbaro assassinio – ha detto il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, che ha delegato l’assessore Scarpinato per rappresentare il governo regionale durante la cerimonia di commemorazione di stamattina in via Libertà -. È un passo necessario per restituire verità e giustizia, non solo alla memoria di Mattarella e ai suoi familiari, ma a tutti i siciliani che credono in un futuro di legalità e progresso. Nel suo ricordo ribadiamo con forza il nostro impegno per costruire una Sicilia migliore, nel solco dei valori che egli ha incarnato”.
“L’auspicio è che i risvolti degli ultimi giorni sulle indagini dell’assassinio di Mattarella, condotte dalla Procura di Palermo, rappresentino un decisivo cambio di passo nella ricerca della verità su questo omicidio di matrice mafiosa – ha sottolineato il sindaco Roberto Lagalla – Quella verità richiesta, in questi anni, a gran voce dalla famiglia Mattarella e da tutti i siciliani onesti”.
– foto ufficio stampa Comune di Palermo –
(ITALPRESS).
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Attualità
Trump “Non escludo l’uso della forza per Panama e Groenlandia”
NEW YORK (ITALPRESS) – “Cambieremo il nome del Golfo del Messico in Golfo d’America, che ha un bellissimo suono”. A parlare è Donald Trump nella prima conferenza stampa da presidente degli Stati Uniti eletto dalla sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida.
Il tycoon ha manifestato la volontà di acquisire la Groenlandia attraverso una guerra commerciale contro la Danimarca e non ha escluso l’uso della forza militare per l’eventuale riconquista del canale di Panama e per l’annessione della Groenlandia.
Ha aggiunto che se la popolazione della Groenlandia “votasse per l’indipendenza o per unirsi agli Stati Uniti, applicherei alla Danimarca dazi molto alti” se non accettasse il risultato.
Trump ha annunciato che cancellerà la decisione del presidente uscente Joe Biden sulle trivellazioni offshore. “Noi trivelleremo e lo faremo in molti posti e i prezzi dell’energia andranno giù fino a un livello molto basso”, aggiunge.
Trump ha ammonito che se gli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas dal 7 ottobre 2023 non saranno liberati entro il 20 gennaio, giorno del suo ritorno alla Casa Bianca, “scoppierà l’inferno in Medio Oriente”.
-foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
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