Attualità
Milano: dal 1° gennaio 2025 divieto di fumo in strada
Dal 1° gennaio 2025, Milano darà il via a una nuova misura per limitare il fumo all’aperto. In base alla decisione del Comune, sarà vietato fumare in strada e nei luoghi pubblici, ad eccezione delle zone isolate, a condizione che venga rispettata una distanza di almeno 10 metri dalle altre persone. Questo divieto si inserisce nel Piano Aria Clima del Comune, che punta a ridurre le emissioni di CO2 della città del 50% entro il 2050, poiché le sigarette contribuiscono per il 7% alla presenza di PM10 nell’aria.
Il divieto è un passo ulteriore nella lotta al fumo in città, iniziata nel 2021 con il divieto di fumare alle fermate dei mezzi pubblici, nei parchi e negli impianti sportivi. Ora il Comune ha deciso di stringere ulteriormente le maglie, con sanzioni che vanno da 40 a 240 euro per chi non rispetta la nuova normativa. Le sigarette elettroniche, tuttavia, sono esenti dal divieto.
Attualità
Ponti 2025: Un anno ricco di occasioni per i vacanzieri italiani
Nel 2025 gli italiani potranno approfittare di numerosi ponti, che offriranno occasioni per vacanze più lunghe senza dover utilizzare troppe ferie. Secondo una ricerca della Cna Turismo e Commercio, i ponti saranno ben 4 in più rispetto al 2024, dando una spinta al turismo interno, congiuntura economica permettendo. Queste combinazioni favorevoli di festivi e prefestivi creano opportunità di fine settimana più lunghi e pause strategiche, per un totale di 32 giorni di vacanza, spendendone solo sei di ferie.
Nel dettaglio, i ponti principali del 2025 riguardano le festività come l’Epifania, che cadrà di lunedì, il lungo ponte Pasqua-25 aprile-1° maggio, la Festa della Repubblica il 2 giugno (anch’essa di lunedì), e l’Immacolata il 8 dicembre. Alcuni operatori turistici, come Weroad, stanno già promuovendo offerte legate a questi ponti, per incentivare i viaggi in Italia e all’estero.
Secondo le stime, i ponti potrebbero portare circa 12 milioni di vacanzieri a pernottare fuori casa, con una media di tre-quattro notti per persona, per un totale di 45 milioni di pernottamenti e un giro d’affari di circa 9 miliardi di euro. Le spese saranno principalmente legate all’alloggio, alla ristorazione e ai trasporti, ma anche ad attività esperienziali e culturali.
L’Epifania, che cadrà di lunedì, permetterà un ponte comodo per i lavoratori, sebbene l’effetto sia meno favorevole rispetto all’anno precedente, quando il festivo era caduto di sabato, allungando le vacanze scolastiche fino al 7 gennaio. In primavera, la Pasqua molto alta (20 aprile) combinata con il Lunedì dell’Angelo (21 aprile), il 25 aprile e il 1° maggio daranno la possibilità di godere di ponti lunghi, con la possibilità di un “super ponte” di 9 giorni con solo 3 giorni di ferie.
Anche la Festa della Repubblica, che cade il 2 giugno di lunedì, consentirà un allungamento dei weekend, così come Ferragosto, che nel 2025 cadrà di venerdì, permettendo un mini-break prima della stagione autunnale.
Attualità
Colpita famiglia mafiosa di Mazara del Vallo, 18 misure cautelari
PALERMO (ITALPRESS) – I finanzieri del Comando Provinciale Palermo hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palermo, su richiesta della locale Procura della Repubblica – D.D.A., nei confronti di 18 soggetti, di cui 7 in carcere, 10 ai domiciliari e 1 destinatario dell’obbligo di dimora nel comune di residenza. Contestualmente, sono in corso di svolgimento perquisizioni presso le abitazioni e gli altri luoghi nella disponibilità degli indagati, nei cui confronti si procede, a vario titolo, per i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, porto abusivo d’armi, turbata libertà degli incanti, estorsione, rapina e favoreggiamento personale.
Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo, hanno permesso di far luce sulle trame illecite poste in essere dalla famiglia mafiosa di Mazara del Vallo (TP), disvelando i rapporti verticistici esistenti tra gli affiliati.
In particolare, sono state ricostruite le fasi che hanno portato all’ascesa di un soggetto, attivo nel settore dell’allevamento di ovini, che, agendo quale braccio operativo del capo mandamento (attualmente detenuto), è divenuto, nel tempo, il punto di riferimento per lo svolgimento delle più diverse attività criminali (tra cui riscuotere crediti insoluti, dirimere controversie e organizzare un traffico di stupefacenti tra Palermo e i territori ricadenti nel mandamento).
In tale contesto è stata riscontrata l’esistenza di un penetrante potere di controllo economico del territorio, esercitato mediante la gestione mafiosa delle aree di pascolo e delle aste fallimentari. Le investigazioni hanno consentito di documentare anche diversi episodi di violenza legati al mancato rispetto di accordi presi per la spartizione di alcuni immobili.
Parallelamente, è stato possibile ricostruire le dinamiche criminali che hanno favorito lo sviluppo, in territorio trapanese, di una capillare rete di supermercati riconducibile a un noto imprenditore mazarese; questi, forte di un rapporto diretto con il vertice storico del mandamento mafioso di Mazara del Vallo sin dalla metà degli anni 2000, ha potuto espandere la propria sfera di affari in diversi settori merceologici, acquisendo la proprietà e la gestione di numerose società. In cambio del sostegno garantitogli dall’associazione, il medesimo imprenditore avrebbe assicurato a Cosa nostra l’assunzione di affiliati e di loro parenti, aiuti finanziari per l’avvio di nuove attività economiche, nonchè l’acquisto di beni posti in asta e riconducibili a soggetti contigui, così che gli stessi ritornassero nella loro disponibilità.
foto: ufficio stampa Guardia di Finanza
(ITALPRESS).
Attualità
Zappi “Favorevole al Var a chiamata, deciderà l’Ifab”
ROMA (ITALPRESS) – “Sabato abbiamo ottenuto un grande consenso su quella che è una proposta evolutiva del nostro mondo. Vogliamo andare in una direzione di rafforzamento e di centralità delle eccellenze tecniche. Ci dobbiamo svincolare da alcune interferenze politiche che negli ultimi tempi ci hanno creato dei problemi interni. Nel giro di poco tempo, è mia ferma intenzione istituire una direzione tecnica che minimizzi le problematiche che hanno afflitto la classe arbitrale”. Così Antonio Zappi, neo presidente dell’Associazione Italiana Arbitri (Aia), ospite di ‘Radio Anch’io Sport’ su Rai Radio 1, sul programma per il nuovo mandato. Dove rintracciare nuovi potenziali arbitri è presto detto: “Nei programmi di formazione bisogna partire da attività di coaching e mentoring – sottolinea Zappi – A me piacerebbe un sistema nel quale il calcio avverta la necessità di avere una classe arbitrale migliore. Abbiamo da molti anni delle proposte di doppio tesseramento, con la possibilità per i ragazzi di giocare e di fare gli arbitri. Chi ha giocato a calcio, può diventare velocemente arbitro. Dobbiamo aprirci al mondo delle scuole. Mi piacerebbe coinvolgere anche i giocatori della Nazionale per invogliare e invitare i ragazzi a fare gli arbitri”. Sull’ipotesi del Var a chiamata: “Premettendo che sarà l’IFAB a decidere tempi e modi, credo che il Var a chiamata possa affermare un criterio di giustizia sostanziale – ammette il neo numero uno dell’Aia – A me piacerebbe un sistema all’interno del quale chi esce dal terreno di gioco abbia la certezza e la consapevolezza che la decisione assunta sia quella giusta. Mi piacerebbe un’evoluzione protocollare che vada in questa direzione. Ascolto audio Var? In un’ottica di piena trasparenza, mi piacerebbe che il calcio seguisse l’esempio del rugby, con la possibilità degli arbitri di spiegare a tutti le decisioni ed evitare a chiunque di poter mantenere qualsiasi retropensiero. Ex calciatori in sala Var? Come consulenti tecnici, tutti gli addetti ai lavori sono utili. Includerli direttamente in sala Var sarebbe eccessivo. Separazione carriere tra arbitri di campo e al Var? Si deve andare sempre di più verso una specializzazione, sono funzioni essenzialmente diverse”. Zappi si sofferma anche sul futuro del ruolo dell’arbitro: “Non immagino un arbitro che sia un mero esecutore di ordini della sala Var. La sensibilità che si ha sul terreno di gioco per assumere la decisione migliore deve rimanere. Immagino un sistema in cui il capitano o l’allenatore possa avere un potere di on field review. Chi ritiene di aver subìto un torto, deve immaginare di poter alzare la mano e dire ‘arbitro, ritengo di aver subìto un’ingiustizià, ovviamente in maniera limitata, in cui si possa conservare o perdere il diritto della chiamata a seconda dell’esito del Var sull’episodio, per evitare così prospettive ostruzionistiche. Ma sarà l’IFAB a dirci come muoverci”. Su Rocchi e Orsato: “La qualità di Rocchi non ha bisogno di essere messa in discussione dal neo presidente dell’Aia. Ha un contratto biennale, proseguirà il suo lavoro. Sta lavorando bene, cercando di porre attenzione anche alla necessità di ricambio generazionale. Orsato è stato un arbitro importante, del quale l’Aia ha bisogno. A breve ci metteremo a tavolino. Ha dato già la sua disponibilità”. Zappi conclude sul tema delle interviste agli arbitri a fine partite: “Chi si occupa di comunicazione, sa benissimo che, in un contesto di stress, una parola espressa male davanti a milioni di persone può creare una grande confusione e può essere fuorviante. Ho in mente di istituire un canale tematico col quale spiegare le decisioni arbitrali, nei tempi e nei modi giusti. Immediatamente dopo le gare è complicato immaginare interviste a caldo”.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
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