Attualità
Migranti, Salvini “Dev’essere normale espellere chi delinque”
“Se stiamo all’ultimo caso è chiaro che questo disgraziato accoltellatore egiziano secondo qualche giudice non possiamo espellerlo perchè l’Egitto non è un Paese sicuro, quando ci vanno 15 milioni di turisti. Posso anche assumere 1.500 uomini e donne per la sicurezza sui treni, ma quando c’è qualche delinquente senza biglietto che aggredisce e accoltella dobbiamo anche poterlo rimandare a casa sua”.
Così il vice premier e ministro, a margine dell’inaugurazione di Eicma. “Una parte rilevante di queste aggressioni è imputabile ai cittadini stranieri non regolari, che un Paese normale dovrebbe poter espellere. I dati dicono che rispetto all’anno scorso, nei primi dieci mesi di quest’anno c’è un -19% di aggressioni, che sono sempre troppe”, ha aggiunto. “Facciamo ridere se non consideriamo sicuro un Paese” come l’Egitto “dove quasi un milione di italiani va in vacanza. Vorrei sapere se quel giudice prende il treno, l’autobus o la metropolitana, perchè a questo punto non possiamo più espellere nessuno. Se solo in Italia non possiamo espellere in Egitto o in Bangladesh è un problema. Il massimo sarebbe che l’accoltellatore egiziano scontasse la pena nel suo Paese e mi sembra che il ministro Nordio stia lavorando su questo. Il meglio sarebbe che andasse in carcere in Egitto”, ha concluso.
-Foto: Agenzia Fotogramma-
Attualità
Maxi sequestro di armi e droga nel Reggino, denunciate 6 sorelle
I Carabinieri di Saline di Montebello Jonico in collaborazione con lo Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria hanno scoperto un imponente arsenale e una rilevante quantità di cocaina pronta per essere immessa nelle piazze di spaccio. Le ricerche si sono concentrate su due terreni distinti: uno abbandonato e privo di recinzioni, e un altro di proprietà di sei sorelle, successivamente denunciate per detenzione abusiva di armi e sostanze stupefacenti.
L’intervento ha portato alla scoperta di armi da guerra e munizioni nascoste in condizioni che ne preservassero l’efficacia operativa ed anche droga. Nello specifico, sono stati sequestrati un fucile automatico AK-47 Kalashnikov con matricola punzonata, corredato di due serbatoi vuoti; tre pistole, di cui due con matricola abrasa, e tre fucili, di cui due con matricola punzonata; oltre 500 cartucce di vari calibri, incluse alcune da guerra; circa 500 grammi di cocaina pura, destinata al mercato nero, per un valore stimato di circa 150 mila euro; due bilancini di precisione utilizzati per la suddivisione della cocaina in dosi.
Gran parte del materiale era occultato in tubi dell’acqua e strutture in legno dismesse simili a pollai, accuratamente avvolto in buste di cellophane e riposto in custodie, a dimostrazione di un sofisticato sistema di occultamento studiato per sfuggire ai controlli delle forze dell’ordine.
In un terreno in stato di abbandono, i Carabinieri hanno inoltre rinvenuto 200 grammi di tritolo con innesco e un ordigno artigianale tipo “bomba carta” del peso di 1,2 chili, entrambi nascosti all’interno di un tubo di ferro sepolto sotto terra e pietrisco. Tra il materiale sequestrato in quest’area c’erano anche tre pistole, una delle quali era nascosta all’interno di un calzino, un fucile sovrapposto calibro 20 e altre 165 cartucce di vari calibri.
Il materiale esplosivo e l’ordigno artigianale sono stati fatti brillare sul posto dagli artificieri antisabotaggio del Comando Provinciale di Reggio Calabria, garantendo la massima sicurezza. L’intero arsenale e le sostanze stupefacenti sono stati posti sotto sequestro penale e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per consentire approfondimenti balistici e tecnico-scientifici. Per le armi, in particolare, si procederà a verifiche volte a stabilire l’eventuale provenienza da episodi delittuosi o furti.
– foto ufficio stampa Carabinieri –
Attualità
Riduzione del danno, la ricerca punta su salute orale e prevenzione
Si è tenuta mercoledì 30 ottobre a Catania la Conferenza annuale del CoEHAR coordinata dal fondatore del Centro di Ricerca dell’Università di Catania, professore Riccardo Polosa e dal suo direttore, professore Giovanni Li Volti.
Al centro del dibattito scientifico due temi importanti: la prevenzione della salute orale e quella del sistema cardiovascolare. Tra i 25 illustri relatori anche numerosi esperti di riduzione del danno e dipendenze patologiche provenienti dalle più prestigiose università americane.
“Combattere l’incidenza delle malattie fumo correlate è il nostro obiettivo ma quando abbiamo a disposizione a livello globale prodotti a rischio ridotto, addirittura tra l’80 ed il 90% meno tossici rispetto alle sigarette convenzionali, in realtà la risposta è già nelle nostre mani come hanno dimostrato molti paesi virtuosi”, ha spiegato il professore Riccardo Polosa.
La Svezia, infatti, grazie agli strumenti di riduzione del danno ha ridotto la percentuale di fumatori al 5,6%, con un’incidenza di cancro inferiore del 41% rispetto ad altri Paesi dell’UE e un totale di decessi per cancro inferiore del 38%. Il Regno Unito è riuscito a ridurre il tasso di fumo di cinque punti in soli cinque anni, arrivando al 12% attuale. In Nuova Zelanda il numero di fumatori è sceso dal 15,1% nel 2018 all’8% nel 2022. “Si tratta di popoli che riusciranno a diventare smoke free entro pochissimi anni”, ha aggiunto Polosa.
Anche l’Italia, in questi ultimi mesi, ha compiuto importanti passi in avanti. Come dichiarato dal deputato nazionale e membro della commissione affari sociali della Camera, Francesco Ciancitto: “La riduzione del danno da fumo è il tema al centro di una risoluzione parlamentare già approvata dalla commissione volta ad avviare strategie efficaci di prevenzione delle patologie cardiovascolari. Il fine ultimo è introdurre politiche innovative in grado di rispondere alla necessità di prevenire gravi malattie del sistema cardiovascolare e di ridurre al contempo i costi a carico del sistema sanitario nazionale”.
La conferenza CoEHAR come ogni anno ha dimostrato di essere un momento di dibattito scientifico sugli esiti della ricerca applicata ai dispositivi alternativi a rilascio di nicotina, come le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato. Ma con un focus particolare quest’anno dedicato alla prevenzione della salute orale. Tutti i tipi di fumo sono infatti pericolosi ed è auspicabile che la popolazione, specialmente giovane, non fumi. Ma è ovvio che il passaggio da fumo tradizionale a prodotti senza combustione sembra poter ridurre l’impatto di questo rischio l’impatto di questo rischio, anche a livello del cavo orale come dimostrato da diversi progetti in corso al CoEHAR che dimostrano tangibilmente come il passaggio dal fumo ai prodotti senza combustione aiuti a ripristinare il naturale bianco dei denti e a ripristinare uno stato di benessere totale della salute orale.
“L’avvento dei nuovi prodotti del fumo da oltre 10 anni ha monopolizzato l’attenzione degli esperti di tabagismo – ha aggiunto il professore Fabio Beatrice, dell’Osservatorio MOHRE – L’auspicio è che l’interesse scientifico non distolga l’attenzione dal problema centrale che ancora oggi è il fumo di sigaretta. Poichè smettere è difficile ma la rinuncia a strategie di riduzione del rischio appare clinicamente incomprensibile. Auspico che il dibattito esca da un confronto meramente ideologico e resti incentrato sul confronto di dati scientifici”.
L’evento, inserito nell’Annual Meeting on Addiction che si è tenuto dal 28 al 31 ottobre a Catania, ha visto anche la partecipazione della professoressa Sarah Pratt, del Darthmouth College, del professore Thomas Brandon, del Moffitt Cancer Center e della professoressa Lorien Abroms, della George Washington University, tutti scienziati impegnati nella lotta al fumo come dipendenza patologica da ombattere con strategie di riduzione del danno. Come ha concluso il professore Giovanni Li Volti: “Siamo di fronte ad una rivoluzione che ci porterà lontano che inciderà profondamente nelle vite dei singoli individui e nelle politiche pubbliche di tutto il mondo”.
– Foto Conferenza annuale CoEHAR –
Attualità
Ecomondo 2024, l’Italia al centro della transizione ecologica globale
Taglio del nastro per la 27^ edizione di Ecomondo, la manifestazione internazionale sulla transizione green e sulla circular economy organizzata da Italian Exhibition Group (IEG), che si tiene presso la Fiera di Rimini dal 5 all’8 novembre.
Presenti oltre 1.600 brand espositori, buyer da oltre 100 paesi, 72 organizzazioni, istituzioni e associazioni di settore a livello globale. Una superficie espositiva ampliata con due nuovi padiglioni per accogliere la domanda di presenza da parte di aziende e organizzazioni, che si incontreranno anche nell’ambito di un articolato programma di oltre 200 incontri e convegni.
Nell’aprire la cerimonia di inaugurazione, Maurizio Renzo Ermeti, Presidente IEG, ha sottolineato: “Oggi si inaugura un’edizione di Ecomondo da record: 166 mila metri quadrati di spazio espositivo, raggiunti grazie anche ai due nuovi padiglioni per 8.300 metri quadrati realizzati a tempo di record per rispondere alle richieste di questo evento e che fanno di Ecomondo 2024 la più grande manifestazione mai realizzata nella Fiera di Rimini. Come IEG non possiamo che andare orgogliosi di questo risultato. Nata nel 1997 con il nome di Ricicla, oggi Ecomondo è l’evento annuale leader nei settori della green and circular economy, occasione a livello nazionale e internazionale”.
Anna Montini, Assessora alla Transizione Ecologica del Comune di Rimini ha ricordato: “Ecomondo si conferma tra i principali appuntamenti in Europa dedicati alla filiera della green economy, tra gli asset di sviluppo centrali per il nostro Paese, una straordinaria occasione di confronto, di crescita e di innovazione ambientale. Una manifestazione che Rimini abbraccia con orgoglio, non solo mettendo a disposizione il suo sistema di accoglienza, ma partecipando attivamente con un calendario di appuntamenti ‘fuori salonè organizzati con Rimini Blue Lab, IEG e altri partner, che mira a portare Ecomondo anche fuori dagli spazi del quartiere fieristico, per coinvolgere e stimolare anche i non addetti ai lavori”.
“Ecomondo si conferma un appuntamento fondamentale per portare la sostenibilità al centro del dibattito pubblico non solo regionale, ma anche nazionale e internazionale – ha affermato Irene Priolo, presidente facente funzioni della Regione Emilia-Romagna -. Gli eventi meteo estremi che hanno colpito suo malgrado anche l’Emilia-Romagna, hanno posto l’accento sulle conseguenze del cambiamento climatico per la vita delle comunità. Serve un cambio di rotta, un nuovo modello di sviluppo capace di fare del risparmio delle risorse naturali e della circolarità vere leve di crescita sostenibile. Si tratta di un approccio che la Regione ha fatto suo, insieme alle rappresentanze istituzionali, del lavoro e delle Università, con il Patto per il lavoro e per il clima. Un approccio che si fonda sul ruolo strategico dell’innovazione, delle migliori tecnologie e della ricerca, capaci di esplorare nuove frontiere e aprire nuove vie per raggiungere l’obiettivo imprescindibile che ci siamo posti, la decarbonizzazione prima del 2050”.
“Il programma di convegni, workshop ed eventi che anche quest’anno Ecomondo offre, pone questa manifestazione al centro della discussione internazionale sui temi più urgenti della transizione ecologica e delle soluzioni tecnologiche per la sua implementazione europea e internazionale – ha dichiarato Fabio Fava, Presidente del Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo -. Il Comitato Tecnico Scientifico, con il supporto di esperti e istituzioni come la Commissione Europea, l’European Environment Agency, la FAO, l’OCSE, continua ad essere di indirizzo verso le imprese del settore primario, secondario e terziario impegnate nella transizione, che si incontrano a Ecomondo, vero laboratorio di conoscenza e innovazione”.
Fabrizio Lobasso, Vice Direttore Generale per la Promozione del Sistema Paese e Direttore Centrale per l’internazionalizzazione economica – Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, ha continuato: “La dimensione internazionale di Ecomondo incontra efficacemente le potenzialità delle aziende italiane protagoniste della transizione ecologica e digitale. Imprese in grado di portare sui mercati qualità e innovazione verso gli obiettivi globali di sostenibilità e di diventare risorsa per il percorso di altri Paesi nello scenario internazionale. Siamo orgogliosi di questo valore che l’Italia porta nel mondo, che a Ecomondo ha un importante luogo di incontro, confronto e nuove opportunità”.
A conclusione degli interventi, Gilberto Pichetto Fratin, Ministro per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica, ha confermato: “Ecomondo è un osservatorio privilegiato sull’economia nazionale. Qui c’è l’Italia vincente della transizione ecologica, naturalmente rivolta alla decarbonizzazione, all’efficienza, all’uso ragionato delle risorse naturali, all’innovazione nella produzione. Per raggiungere i nostri obiettivi climatici, su cui ci confronteremo alla vicina Cop29 abbiamo bisogno della grande energia che proviene dalla green economy italiana e da modelli vincenti come quelli del riciclo, che continueremo a difendere in ogni sede”.
Al taglio del nastro erano presenti Corrado Peraboni, Amministratore Delegato di IEG, Alessandra Astolfi, Global Exhibition Director Green & Technology Division IEG, Mauro Delle Fratte, Exhibition Manager Ecomondo.
A seguire, l’apertura della 13^ edizione degli Stati Generali della Green Economy, promossi dal Consiglio Nazionale della Green Economy e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e la Commissione Europea. Il quadro aggiornato sui progressi e le sfide dell’Italia in settori chiave come decarbonizzazione, economia circolare ed efficienza energetica registra una riduzione delle emissioni di CO2 di oltre il 6%, un Paese leader nell’economia circolare (3,6 euro di PIL per ogni kg di risorsa consumata), produzione biologica in crescita, ma anche sfide aperte, come il progressivo aumento del consumo di suolo e la mobilità sostenibile.
– Foto ufficio stampa Italian Exhibition Group –
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