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Mattarella “Tutela ambientale e salvaguardia idrogeologica sono alleate”

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ROMA (ITALPRESS) – “La salvaguardia degli assetti idro-geologici e la tutela ambientale sono alleate. Sono amiche delle persone.
Occorre essere consapevoli delle conseguenze di comportamenti umani che, nei secoli, concorrendo alla trasformazione dei territori con la realizzazione di infrastrutture, hanno accentuato e accentuano la violenza d’urto di alcuni fenomeni atmosferici, ad esempio delle correnti di piena nel caso della regimentazione delle acque. Si sono talvolta violati equilibri secolari che andavano difesi, ottenendo risultati opposti a quelli previsti. Sanare i dissesti, correggere le storture accumulatesi nel tempo, richiede anzitutto evitare interventi inappropriati che li aggravino”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 30^ anniversario
dell’alluvione che colpì Alessandria e altri comuni del Piemonte.
“L’occupazione, in pianura, di zone di espansione dei corsi d’acqua, con insediamenti di diverso genere, crescenti nel tempo, ha aumentato i pericoli. Insistere nel pretendere di ridurre i fiumi a canali si è rivelato ad alto rischio. In termini più generali, ridurre, anzichè regolare, il deflusso delle acque ha contribuito, inoltre, a fenomeni di desertificazione delle aree più prossime alla immissione nei mari, con impatto negativo sulle produzioni agricole”, ha aggiunto il capo dello Stato.
“Le alluvioni, le catastrofi, manifestano i loro effetti negativi, psicologici, economici, ambientali, anche ben oltre l’emergenza. La sicurezza dei cittadini va tutelata anche dopo gli interventi dispiegati nell’immediatezza per salvare vite. Quando l’eco degli avvenimenti drammatici scompare dalle cronache non vi devono essere pause o intervalli nel porre in sicurezza i territori e così garantire fiducia e serenità alle popolazioni, per sospingere la ripresa della vita. Il rilancio delle zone colpite è interesse di tutto il Paese”, ha sottolineato Mattarella.
“‘Addomesticarè l’ambiente è una prova, una sfida affascinante. Ma, se si interviene alterando l’ordine naturale del territorio, senza cautele, si va incontro a eventi imprevedibili. Così come nel caso di incuria nei confronti di territori, che non possono essere abbandonati – ha detto ancora il presidente della Repubblica -. Anche sotto questo aspetto, le aree interne, rurali, collinari, di montagna, richiedono molta più attenzione. Non esiste una natura ‘naturalmentè ostile. Vi è un confronto di elementi che, se costruttivo, conduce al progresso, se mal condotto, provoca devastazione. Esiste un profilo ulteriore, rispetto al quale, fortunatamente, è cresciuta la consapevolezza: le risorse del pianeta non sono infinite. Sotto tutti questi aspetti l’intervento dell’uomo è determinante nei due sensi”.
“Il confronto nell’ambito della comunità internazionale ne sta dando altamente conferma. Non solo per la inadeguata consapevolezza di quel che sta accadendo nel mondo, con siccità, carestie conseguenti, migrazioni climatiche, ma anche perchè, il clima di scontro, determinato dalle guerre, accantona la preminenza dei problemi reali delle persone, dei popoli, a vantaggio di antistoriche logiche di potenza, prive di qualsiasi valore, allontanando la condivisione di obiettivi a favore del benessere dell’umanità. Anche sotto questo aspetto la guerra, si conferma – come sempre – quel che è: nemica dell’umanità”, ha concluso Mattarella.

– Foto ufficio stampa Quirinale –

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Via libera da Commissione Ue al Piano Strutturale di Bilancio italiano

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BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – La Commissione Europea ha approvato il Piano Strutturale di Bilancio presentato dal governo italiano. Bruxelles ha reso noto che complessivamente, su 21 piani esaminati, “20 soddisfano i requisiti del nuovo quadro e stabiliscono un percorso fiscale credibile per garantire che il livello del debito dei rispettivi Stati membri sia messo su un percorso discendente sostenibile o mantenuto a livelli prudenti”.
Nel dettaglio questo riguarda Croazia, Cipro, Repubblica ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Irlanda, Grecia, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Svezia. Per questi Stati membri, la Commissione raccomanda al Consiglio di approvare il percorso di spesa netta incluso nei Piani Strutturali di Bilancio. Nel caso dei Paesi Bassi, invece, Bruxelles ha proposto al Consiglio “di raccomandare un percorso di spesa netta coerente con le informazioni tecniche trasmesse dalla Commissione a giugno”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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Le dimore storiche del Lazio per due weekend aperte al pubblico

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ROMA (ITALPRESS) – Sono in arrivo due weekend per scoprire le bellezze del territorio laziale. La Regione Lazio, insieme a Lazio Innova, infatti, ha presentato oggi l’apertura straordinaria e gratuita delle Dimore Storiche. L’iniziativa verrà organizzata nel corso dei due prossimi fine settimana che permetteranno a turisti e cittadini di scoprire il patrimonio culturale e artistico del territorio laziale e di immergersi nella bellezza e nella storia dei luoghi che hanno segnato la cultura e l’identità della regione. In occasione della presentazione ha preso parte l’assessore alla Cultura, alle Pari opportunità, alle Politiche giovanili e della Famiglia, al Servizio civile della Regione Lazio, Simona Renata Baldassarre, insieme al Direttore Regionale della Cultura, Luca Fegatelli.
“E’ un’occasione importante”, ha detto Baldassare che paragonando ogni luogo a un tesoro ha spiegato che la Regione Lazio “è uno scrigno da scoprire ed è un museo a cielo aperto. Dimore, ville, giardini, parchi, complessi monumentali sono dei tesori nascosti e spesso non conosciuti, quindi sta a noi valorizzarli”.
“Questo è quello che cerchiamo di fare anche in queste giornate – ha continuato -. E’ un modo per far sviluppare il turismo di prossimità perchè anche i romani non conoscono tante bellissime dimore sparse nel Lazio – e inoltre – arriveranno i pellegrini. Dobbiamo attivare anche un turismo internazionale. Non un turismo mordi e fuggi, ma che apprezza i valori”.
Una valorizzazione che viene attivata “con eventi come questo, ricordando economia e lavoro ma anche cultura, perchè le dimore parlano della nostra storia, delle nostre radici rappresentano genialità e genuinità del territorio. Ci parlano di passato, ci raccontano il presente e ci proiettano verso il futuro perchè saranno sempre lì ed è per questo che teniamo a valorizzarle”.
Sabato 30 novembre e domenica 1° dicembre prima e poi nel weekend del 14 e 15 dicembre, 83 dimore storiche del Lazio apriranno le porte a cittadini, famiglie, studenti e turisti. Un’occasione unica per conoscere e scoprire il fascino di un patrimonio culturale che spazia tra castelli, ville, palazzi nobiliari, parchi, siti archeologici e giardini di rilevanza storica e architettonica. L’apertura straordinaria include alcune delle più affascinanti strutture del Lazio e beni riconosciuti Patrimonio Unesco, come Villa Adriana e Villa D’Este, ma anche numerosi “gioielli” meno conosciuti del nostro territorio, normalmente inaccessibili al pubblico. La Rete regionale delle dimore si è recentemente arricchita con il Palazzo Mazzenga di Alvito e il Monacato di Villa Eucheria e Criptoportico di Castrocielo, entrambi in provincia di Frosinone, e con il Palazzo Comunale di Vetralla, in provincia di Viterbo. Il numero totale delle dimore iscritte alla Rete regionale del Lazio sale così a 202, tra siti pubblici e privati.
“Tenevamo a questo per dare la possibilità di ampliare la rete” ha detto l’assessore rispetto alla decisione di lasciare aperto tutto l’anno il bando per entrare nell’elenco dei beni da valorizzare, così da poter richiedere il finanziamento e l’intervento della Regione.
Infine, sul volume presentato oggi insieme all’iniziativa e che riassume tutti i siti coinvolti ha concluso: “E’ un gioiellino. Ogni pagina racconta un pezzo di storia, ha un valore. Non è un libro da mettere negli scaffali impolverati, ma da tenere sui tavolini o agli ingressi delle dimore, da diffondere e da mettere anche in uno zaino per una gita fuori porta con l’intenzione di andare alla scoperta di tesori nascosti. Andremo avanti con il bando per sostenere e fare le dimore più belle”.
La Rete regionale delle dimore, ville, complessi architettonici, parchi e giardini di valore storico e storico-artistico della Regione Lazio è stata istituita della Legge Regionale n. 8 del 2016. Include beni e siti dichiarati di interesse culturale o pubblico ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice es beni culturali e del paesaggio).
“Tendiamo a valorizzare al massimo il territorio – ha affermato Fegatelli -. La legge ha una funzione sia culturale che turistica e nel tempo ha previsto due linee di azione, una che tende a valorizzare il bene in termini di utilizzo e una che prevede di fare interventi di valorizzazione. Per il prossimo anno abbiamo previsto un ulteriore intervento che possa affiancarsi a quello realizzato a fine 2023”.
Fegatelli ha poi illustrato i materiali informativi e promozionali scaricabili a corredo dell’iniziativa: l’App della rete delle dimore storiche, il catalogo della Rete delle Dimore Storiche del Lazio 2024 – menzionato dalla Baldassarre – e il calendario delle Dimore Storiche del Lazio 2025. E’ inoltre presente un sito dedicato nel quale poter reperire informazioni sulle singole dimore e conoscere le relative attività.
In vista delle prossime giornate di aperture straordinarie, Regione Lazio e Lazio Innova hanno deciso di lanciare anche per quest’anno un concorso per il miglior allestimento natalizio. Per il vincitore è previsto un premio di 5mila euro da investire nella dimora. L’allestimento proposto dovrà rappresentare la tradizione storica, culturale e artistica del territorio, nel segno del carattere di continuità attraverso le generazioni, di cui la Rete delle Dimore Storiche è a sua volta espressione. Verranno premiati l’atmosfera, l’originalità, il messaggio, l’uso dei materiali e tecniche artigianali. Il premio dovrà essere utilizzato per interventi di miglioramento dell’immagine e della fruibilità della dimora.

– foto xl5/Italpress –
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Ambra Angiolini con Animenta e Danone per una campagna contro i Dca

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MILANO (ITALPRESS) – Una tavola imbandita sotto la quale si nasconde una ragazza rannicchiata e sofferente. Il cibo sembra quasi schiacciarla, ma il problema, in realtà, è altrove. In un posto dentro di lei, nel cuore o nella testa, dove rimbombano pensieri complessi da affrontare: avere paura della vita, di essere inadeguati, di non farcela.
“Non è nel cibo il mio disturbo alimentare” è il titolo della campagna di sensibilizzazione presentata presso il Cinema Anteo di Milano davanti a una fitta platea di giornalisti, scolaresche, medici e genitori di pazienti DCA. Fortemente voluta da Ambra Angiolini, che ha ideato e curato la regia dello spot proiettato in anteprima, e realizzata in collaborazione con Animenta e con il contributo di Danone Italia con il brand Nutricia Fortini, la campagna mira a sensibilizzare le persone a comprendere che i DCA non vanno cercati a tavola, non vanno curati a tavola, perchè non sono sicuramente solo questione di cibo. L’intento della campagna, infatti, è quello di rimettere al centro quello che una persona che ne soffre sente, e che ha bisogno di essere affrontato in sedi specialistiche, come hanno sottolineato gli esperti intervenuti nel corso dell’evento.
“I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sono il riflesso di un dolore emotivo profondo”, ha spiegato la dottoressa Eugenia Dozio, dietista clinica esperta di DCA. “Il cibo diventa un modo per affrontare o mascherare sensazioni faticose, traumi non elaborati e sofferenze interiori e trova nel comportamento alimentare una forma di comunicazione silenziosa. Curare tutto questo richiede un approccio che riconosca l’intreccio tra anima, mente e corpo”.
La cura passa anche attraverso empatia ed ascolto delle persone che affrontano un percorso di lotta contro i DCA. Come ha testimoniato Ambra Angiolini, che in prima persona ha convissuto per molti anni con un disturbo alimentare, la famiglia ha un’importanza fondamentale per chi ne soffre. La vicinanza e l’ascolto empatico e non giudicante sono un punto di partenza che può fare la differenza a fronte di una manifestazione di una sofferenza profonda e inespressa.
E’ per rispondere a questa richiesta di aiuto nascosta che Danone Italia, con il suo brand Nutricia Fortini, ha scelto di supportare la campagna “Non è nel cibo il mio disturbo alimentare”: pur essendo Danone un’azienda di Nutrizione è infatti consapevole che il cibo non è la sola cura di una patologia complessa, che richiede invece un approccio multidisciplinare. E’ nata così la collaborazione con Animenta, Associazione no profit fondata nel 2021 da Aurora Caporossi che si occupa proprio di sensibilizzare sul tema dei DCA e Ambra Angiolini, che ha dato vita al progetto dei “Laboratori dell’Anima” e allo spot che rappresenta il cuore di questa campagna.
“Come azienda crediamo profondamente che le imprese abbiano una responsabilità verso le comunità in cui operano e debbano contribuire concretamente a cause sociali rilevanti”, ha affermato Manuela Borella, Vicepresidente Nutrizione Specializzata Danone Italia e Grecia. “Tramite Nutricia Fortini, abbiamo scelto di supportare la causa dei DCA perchè sappiamo che la nutrizione è solo uno degli elementi del percorso di cura. Queste sono patologie che richiedono un approccio che metta al centro la persona, il suo vissuto, l’anima prima del corpo. Con questa campagna ribadiamo che la lotta ai disturbi del comportamento alimentare necessita un impegno collettivo per riportare l’attenzione su ciò che spesso rimane invisibile e che si cela dietro al malessere”.
A queste dichiarazioni si associano quelle di Aurora Caporossi, fondatrice e presidente di Animenta: “E’ una campagna che scava nelle emozioni. Abbiamo voluto invitare le persone a sedersi alla nostra tavola, quella che si vede alla fine dello spot, dove non c’è più cibo, ma una serie di paure che provocano una sofferenza complessa. Il nostro obiettivo è creare dialogo e collaborazione con gli enti del terzo settore, oltre che con i professionisti clinici, per far conoscere sempre di più che cosa c’è dietro ai DCA e per contribuire a cambiare la narrativa dei disturbi alimentari”.

– Foto ufficio stampa Danone Italia –

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