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Manovra, Meloni incontra i sindacati: “Ora serve un cambio di passo. L’obiettivo è la crescita, non il consenso”

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La premier: “Siamo chiamati a gestire un’eredità pesante di debiti che gravano sui conti pubblici”

Oggi a Palazzo Chigi, la premier Giorgia Meloni ha incontrato i sindacati per discutere del disegno di legge di bilancio. Meloni ha dichiarato che il governo ha concentrato le risorse su alcune priorità cruciali, mantenendo “i conti in ordine” e mirando a una “prospettiva di crescita”, nonostante un contesto internazionale difficile.

“La manovra segna un cambio di passo rispetto al passato, dove troppe volte si sono adottate misure utili a raccogliere consenso immediato, senza pensare alla crescita a lungo termine, scaricando poi i costi sulle future generazioni. Noi raccogliamo una grave eredità di debiti che pesano enormemente sui conti pubblici”, ha spiegato la premier.

Meloni ha poi sottolineato che “la solidità, la credibilità e il coraggio di questo Governo” hanno permesso di coinvolgere banche e assicurazioni nella copertura della legge di bilancio, un passo significativo rispetto al passato, quando queste risorse erano destinate a sostenere principalmente banche e assicurazioni senza suscitare reazioni sociali.

In tema fiscale, la premier ha annunciato che la riforma dell’Irpef diventerà strutturale, con la fusione dei primi due scaglioni di reddito in una sola aliquota. “Siamo intenzionati a intervenire anche sugli scaglioni successivi, ma ciò dipenderà dalle risorse disponibili”, ha aggiunto, sottolineando l’importanza di mantenere il controllo delle finanze pubbliche.

Alla riunione erano presenti anche altri esponenti del governo, tra cui il vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e il ministro del Lavoro Marina Calderone, insieme a vari ministri e sottosegretari.

I sindacati hanno sollevato preoccupazioni. “Serve un cambiamento radicale in questa manovra, dobbiamo agire dove ci sono risorse non sfruttate”, ha dichiarato Maurizio Landini, segretario della Cgil, sottolineando l’assenza di un dialogo preventivo con le organizzazioni sindacali. “È la prima volta che un governo presenta una manovra già fatta, senza alcun confronto”, ha aggiunto.

Pierpaolo Bombardieri, segretario della Uil, ha evidenziato il problema del potere d’acquisto, affermando che sebbene il governo abbia ridotto il cuneo fiscale, ciò non si tradurrà in un aumento immediato delle buste paga. Ha suggerito misure concrete come la detassazione degli aumenti contrattuali e l’incentivazione della contrattazione di secondo livello.

Luigi Sbarra della Cisl ha chiesto emendamenti per aumentare le pensioni minime, fermare la riduzione degli organici nella scuola e migliorare il supporto alla non autosufficienza. Ha inoltre proposto di ridurre la tassazione sul ceto medio e migliorare le risorse per l’automotive, sostenendo che la manovra rappresenta solo un punto di partenza per un progetto di rilancio economico e coesione sociale.

“È essenziale agire con responsabilità per un’Italia più forte, unita e pronta a affrontare le sfide future”, ha concluso Sbarra.

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