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Il web si mobilita per Cecilia Sala: hashtag #FreeCecilia 

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ADN24

Cecilia Sala, la giornalista di Il Foglio e Chora Media, è detenuta nel carcere di Evin a Teheran e sta ricevendo una forte ondata di solidarietà da parte del mondo della politica, dei media e dei cittadini. Mentre il governo italiano lavora per negoziare la sua scarcerazione, l’appello per la sua liberazione è rapidamente diventato virale sui social media, con l’hashtag #FreeCecilia che ha preso piede in tutta Italia.

La mobilitazione per Cecilia Sala, una delle voci più rispettate del giornalismo italiano, ha coinvolto diversi settori della società. L’hashtag #FreeCecilia è stato condiviso da testate giornalistiche, utenti sui social, e attivisti. Non solo i politici italiani, ma anche molte associazioni, tra cui l’associazione Marco Pannella e Più Europa Torino, hanno dato il loro sostegno. Domani è previsto un sit-in in piazza Castello a Torino, organizzato da vari gruppi che sostengono la causa.

La solidarietà online ha sottolineato l’importanza della libertà di stampa, un valore che, secondo molti, non dovrebbe essere messo in discussione. Tra le dichiarazioni più significative, quella di Mediterranea Saving Humans che ricorda che “la libertà di stampa non è un reato”, e l’Anpi, che ha ribadito con forza: “Chi fa giornalismo non sta mai nel posto sbagliato”. Amnesty International ha anche espresso il suo sostegno, con il portavoce Riccardo Noury che ha dichiarato: “Chi fa giornalismo non dev’essere mai oggetto di scambio.”

Anche il mondo dello spettacolo si è unito alla causa. Celebri attori come Isabella Ferrari e artisti come Laika hanno espresso solidarietà nei confronti di Cecilia Sala. Le vignette con il messaggio “FreeDom For Cecilia Sala” stanno circolando sui social, accrescendo la visibilità della sua situazione. Anche il programma televisivo Che Tempo Che Fa e altre testate giornalistiche hanno rilanciato l’appello per la sua liberazione.

Tuttavia, accanto agli atti di solidarietà, sono emerse anche voci di dissenso. Alcuni utenti hanno criticato l’attenzione riservata a Sala, accusando i media e i suoi sostenitori di ipocrisia, facendo un parallelismo tra la sua detenzione e la situazione dei giornalisti palestinesi. In particolare, sotto il post di Il Foglio sui social, un commento recitava: “Dove siete per gli oltre 200 giornalisti palestinesi sterminati da Israele?” Questo tipo di messaggi è stato seguito da risposte critiche da parte di personaggi pubblici come il direttore di TgLa7, Enrico Mentana, che ha condannato l’odio e l’antagonismo nei confronti di Cecilia Sala.

Nonostante le voci discordanti, la solidarietà per la giornalista rimane predominante. Molti continuano a sperare che Cecilia Sala possa essere liberata al più presto, augurandosi che il suo caso non venga dimenticato e che la libertà di stampa prevalga su ogni ostacolo.

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