Attualità
Il Biscottificio in Pigiama: Un Sogno Svanito
Per quasi vent’anni, il Biscottificio in Pigiama dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso ha rappresentato un rifugio di gioia e creatività per i bambini ricoverati, offrendo loro un modo per distrarsi dalla realtà della malattia. Attraverso la preparazione di dolci e pizzette, i piccoli pazienti avevano la possibilità di immergersi in un’esperienza magica, con cuochi esperti e attrezzature professionali a disposizione. I sorrisi, le risate e la soddisfazione di ricevere il diploma di “biscottiere scelto” alla fine del percorso culinario sono stati momenti indimenticabili, soprattutto per i bambini oncologici che affrontavano quotidianamente il dolore e la sofferenza.
Tuttavia, a partire dal marzo 2020, a causa della pandemia, l’attività del Biscottificio è stata interrotta. Ciò che era iniziato come una misura precauzionale è rapidamente diventato un addio definitivo. Con la cucina smontata e le attrezzature trasferite in un magazzino, le speranze di riapertura sembrano svanire nel nulla, nonostante le promesse di una ripartenza che si rincorrono da tempo.
Adriano Mellone, ex cuoco e insegnante, è stato uno dei volti più noti del Biscottificio. Con un entusiasmo contagioso, ha diretto l’iniziativa sin dall’inizio, ma ora si trova a fronteggiare l’amarezza della chiusura. Le sue parole riflettono una frustrazione crescente: “Ogni sei mesi ci promettono la riapertura, ma non accade nulla”. I piani per una nuova “stanza dei sogni” dedicata alla terapia del dolore non si sono mai concretizzati, e il progetto sembra essere relegato a un limbo di attesa.
Nonostante l’assenza del Biscottificio, rimangono vivi i ricordi di un’iniziativa che ha raccolto l’attenzione e il supporto di molti, tra cui pasticceri locali, atleti e istituti scolastici. L’idea è stata persino esportata in altri paesi, grazie all’interesse di osservatori internazionali. Tuttavia, mentre il progetto della “stanza dei sogni” ha un costo stimato di oltre 100mila euro, i forni del Biscottificio rimangono spenti, segnando un triste capitolo nella storia del supporto ai piccoli pazienti.
Il futuro del Biscottificio è incerto, ma le emozioni e i legami creati negli anni sono indelebili. Le letterine e le poesie scritte dai bambini, come quella di Nicolas, testimoniano l’impatto positivo che l’iniziativa ha avuto sulle loro vite. In un ospedale che si espande e si evolve, resta da chiedersi se ci sarà spazio per una tradizione che ha portato conforto e felicità, anche in un contesto di grande difficoltà. La comunità si aspetta ora risposte concrete, affinché il Biscottificio in Pigiama possa tornare a essere un luogo di sogni e sorrisi per le future generazioni di bambini ricoverati.
Attualità
Carlo Acutis santo durante il Giubileo | Delpini: «Carlo ci dice che tutti siamo chiamati alla santità»
Ecco una riscrittura del testo:
«Carlo Acutis potrà continuare a trasmettere il messaggio che ha incarnato con la sua straordinaria popolarità»: così ha dichiarato l’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, in seguito all’annuncio di papa Francesco, che questa mattina, 20 novembre, Giornata internazionale per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, ha comunicato la data della canonizzazione di Carlo Acutis. Il giovane quindicenne milanese, scomparso nel 2006 a causa di una leucemia fulminante e beatificato nel 2020, sarà canonizzato durante il Giubileo degli Adolescenti, previsto dal 25 al 27 aprile.
Nella stessa occasione, il Papa ha annunciato anche la canonizzazione di Pier Giorgio Frassati, studente torinese nato nel 1901 e morto nel 1925, terziario domenicano e attivo in associazioni come i Vincenziani, la FUCI e l’Azione Cattolica. La sua canonizzazione avverrà tra il 28 luglio e il 3 agosto, durante il Giubileo dei Giovani.
L’Arcivescovo Delpini ha così commentato: «La nostra terra è una terra di santi. Ci sono i santi della porta accanto, quelli che vivono nel silenzio senza che nessuno scriva le loro storie o costruisca altari per loro: sono una moltitudine invisibile, che sostiene il mondo ogni giorno con gesti semplici e silenziosi. Poi ci sono i beati che la Chiesa ha riconosciuto come esempi di vita, perché possano essere ammirati e imitati. Infine, ci sono i santi che, pur vivendo tra noi, appartengono a tutti: la Chiesa li propone alla devozione universale perché ciascuno possa pregare, imparare dalle loro parole e seguire le loro opere».
Parlando di Carlo Acutis, l’Arcivescovo ha aggiunto: «Carlo è ora in cammino verso la canonizzazione, che sarà celebrata durante l’Anno Santo nel contesto del Giubileo degli Adolescenti. Posto sugli altari, continuerà a comunicare il suo messaggio, ovvero che tutti sono chiamati alla santità: non solo i poveri o le personalità straordinarie, ma anche i ricchi e le persone comuni; non solo gli adulti o i religiosi, ma anche i giovani, gli ammalati e gli adolescenti. Questo messaggio è rivolto in modo speciale ai più giovani, affinché possano uscire dalle loro tristezze, dalle insicurezze, dalla rabbia o dall’inconcludenza. Forse ascolteranno questa voce dal cielo e troveranno la gioia di vivere, il coraggio di amare e la forza di affrontare le difficoltà. Potranno così scoprire una strada verso la santità giovane, seguendo l’esempio di san Carlo Acutis».
Nato a Londra nel 1991 e trasferitosi a Milano in tenera età, Carlo Acutis ha vissuto una vita semplice ma caratterizzata da una fede profonda e gesti concreti di solidarietà, ispirando molti, giovani e adulti, in tutto il mondo. Beatificato il 10 ottobre 2020 ad Assisi, città a cui era molto legato e dove riposano le sue spoglie, Carlo è già da anni oggetto di numerose iniziative, soprattutto grazie alla Fondazione Oratori Milanesi (FOM), per far conoscere la sua figura ai ragazzi. Definito da alcuni come “il primo santo della generazione millennial”, la sua memoria liturgica ricorre il 12 ottobre.
Attualità
Il Napoli torna solitario al comando, Lukaku piega la Roma
NAPOLI (ITALPRESS) – Non riesce il colpaccio alla nuova Roma di Claudio Ranieri, che al “Maradona” gioca una partita tutto sommato sufficiente dal punto di vista dell’atteggiamento non riuscendo però a far male al Napoli, a sua volta non brillante ma che vince comunque per 1-0 con il gol dell’ex Lukaku, confermando il primo posto in classifica. Pronti-via e gli uomini di Antonio Conte sfiorano subito il vantaggio con un cross che trova tutto solo Kvaratskhelia, il quale sceglie di schiacciare il colpo di testa mancando lo specchio: disattento, nell’occasione, El Shaarawy, che ha completamente perso la marcatura sul georgiano. Il primo tempo scivola via senza particolari emozioni, con i padroni di casa che provano a fare la partita trovando spazi per il tiro, ma non la precisione, con Politano e McTominay. I giallorossi, invece, partono con la giusta aggressività provando a contrattaccare con diversi uomini, ma senza mai impensierire Meret. Tra i protagonisti più attesi c’è Lukaku, che però nella prima frazione non entra mai nel vivo del gioco. Il belga si vede a inizio ripresa, con un colpo di testa al 50′ che termina sull’esterno della rete e che è il preludio al gol che arriva quattro minuti più tardi, su cross del solito Di Lorenzo, abile nell’inserimento e favorito dalla pessima lettura di Angelino. L’esterno spagnolo prova a farsi perdonare al 57′ con un cross arretrato in area nella zona di Baldanzi, il quale però spreca tutto mandando alle stelle. Ancora dai piedi dell’ex Lipsia nasce un’altra grande occasione per la Roma, con un cross su cui arriva di testa Dovbyk centrando, però, la traversa. Gli ultimi minuti vedono i giallorossi creare tanta densità nella metà campo avversaria, ma a mancare è sempre la capacità di trovare spazi per finalizzare. Sono, anzi, i nuovi entrati Mazzocchi e Folorunsho a creare una buona occasione per il raddoppio del Napoli, col il centrocampista che non riesce a indirizzare bene di testa. Fuori di poco anche un tiro di Neres dal limite. Finisce 1-0 per gli azzurri che, con le note dell’inedito di Pino Daniele, tornano a respirare l’aria della vetta.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Attualità
L’Italia bissa il successo del 2023 e vince ancora la Davis
MALAGA (SPAGNA) (ITALPRESS) – Altro successo, altro trionfo, targato Jannik Sinner. L’annata straordinaria del tennis italiano non poteva chiudersi in altro modo, ovvero con la conquista della seconda prestigiosa insalatiera consecutiva. L’altoatesino ha battuto Tallon Griekspoor e ha regalato al team azzurro il decisivo punto del 2-0 nella finalissima della Coppa Davis 2024, contro l’Olanda, andata in scena sui campi in cemento indoor del “Palacio de Deportes Jose Maria Martin Carpena” di Malaga. Il tennista di San Candido, numero uno del mondo, nel secondo singolare dell’incontro, ha sconfitto il rivale del team “Orange”, numero 40 del ranking internazionale, col punteggio di 7-6 (2) 6-2. Una vittoria molto più sofferta del previsto grazie anche e soprattutto a un Griekspoor in versione “deluxe”. In precedenza, nel primo singolo dell’atto conclusivo, Matteo Berrettini, numero 35 del mondo, sempre più vicino alla sua forma migliore (quella del 2021, quando è arrivato in finale a Wimbledon), ha battuto Botic Van De Zandschulp, 80 della classifica Atp, con lo score di 6-4 6-2.
Si tratta della seconda vittoria di fila in Coppa Davis per gli azzurri, capitanati da Filippo Volandri, ed è il terzo trionfo della storia per la Nazionale italiana maschile del tennis dopo il primo successo datato 1976. Sei invece le volte nelle quali gli azzurri si sono arresi all’atto conclusivo. Per l’Olanda di contro era la prima finale in Coppa Davis.
Per Sinner una stagione incredibile con la vetta della classifica mondiale, la conquista di due titoli del Grande Slam (gli Australian Open e gli Us Open), il successo nelle Atp Finals e ora il trionfo-bis in Davis. Annata super, in generale, per tutto il tennis azzurro. Storica l’accoppiata Coppa Davis-Billie Jean King Cup, arrivata grazie alla vittoria di mercoledì delle ragazze guidate da Tathiana Garbin, da aggiungere ai titoli di Sinner e alle medaglie di Parigi2024 (l’oro nel doppio femminile di Sara Errani e Jasmine Paolini e il bronzo nel singolare maschile di Lorenzo Musetti), alle finali raggiunte al Roland Garros e a Wimbledon in singolo dalla Paolini e al titolo del doppio misto conquistato agli Us Open dalla Errani e da Andrea Vavassori. L’Italia del tennis, dunque, è padrona del mondo.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
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