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I Boy scout cambiano nome per favorire l’inclusività: diventano Scouting America

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I Boy Scouts of America hanno annunciato una rivoluzione nel loro nome, diventando “Scouting America” a partire dall’8 febbraio del prossimo anno. Questo cambiamento mira a renderli più inclusivi e accoglienti nei confronti delle ragazze, rappresentando un’evoluzione significativa dopo 114 anni di storia. Roger A. Krone, presidente e amministratore delegato, ha sottolineato che questo rebranding è una risposta naturale per garantire che tutti i giovani americani si sentano riconosciuti.

Tuttavia, dietro a questa decisione c’è anche una mossa strategica, considerando le sfide affrontate dall’organizzazione negli ultimi anni. Gli Scouts hanno dovuto affrontare decine di migliaia di denunce di abusi sessuali, che li hanno portati alla bancarotta nel 2020 e a un piano di ristrutturazione per 2,4 miliardi di dollari. Nonostante abbiano implementato nuovi protocolli per prevenire ulteriori violenze, gli scandali hanno minato la loro reputazione.

La pandemia ha anche causato una significativa perdita di membri, portando il numero di iscritti a poco più di un milione, di cui 176.000 ragazze. Questo cambiamento nel nome, oltre a riflettere l’attuale composizione dei membri, segna anche una rottura con la storia di discriminazione, come la limitazione delle ragazze dall’accesso ai ranghi più alti fino al 2017 e l’esclusione dei soci gay fino al 2013.

Nonostante alcune critiche da parte di conservatori e della Girl Scouts, che hanno contestato la decisione temendo confusione e danni ai loro sforzi di reclutamento, un giudice ha stabilito che entrambe le associazioni possono utilizzare parole come “scout” e “scouting”. La missione di preparare i giovani a fare scelte etiche e morali rimane centrale, mentre il cambiamento nel nome rappresenta un passo significativo verso una maggiore inclusione e rappresentatività.

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