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Attualità

Firmato un protocollo antimafia per i cantieri della Torino-Modane

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È stato sottoscritto dal prefetto di Torino Donato Cafagna un protocollo di legalità per la realizzazione dell’opera “Adeguamento linea storica Torino-Modane tratta Bussoleno Avigliana”, infrastruttura strategica di interesse nazionale, che assolve al compito di adduzione al tunnel ferroviario di base transfrontaliero della nuova Linea “Torino-Lione”. Uno strumento in più con cui l’attività di prevenzione antimafia viene estesa a tutti i soggetti riconducibili alla filiera imprenditoriale correlata ai lavori: l’istituzione di un’apposita banca dati è finalizzata al monitoraggio dei soggetti che, a qualsiasi titolo, rientrano nel ciclo lavorativo di realizzazione dell’infrastruttura.

Al contempo, è previsto anche il costante monitoraggio dei flussi di manodopera. All’intesa hanno aderito il commissario straordinario per la Nuova Linea Torino Lione-Tratta Nazionale Calogero Mauceri, Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS) e, limitatamente alla parte di interesse, il direttore dell’Ispettorato Area Metropolitana Torino-Aosta, Angelo Serina e le organizzazioni sindacali.
“L’accordo rappresenta un passo ulteriore nella direzione della prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata negli appalti pubblici collegati alla realizzazione dell’opera e individua misure efficaci di protezione e tutela dell’economia legale e della sicurezza dei lavoratori” ha spiegato il prefetto Cafagna.
– foto: xn3/Italpress –

Attualità

I capoluoghi di regione italiani sempre più caldi: l’Istat dice 1 grado in più

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Un recente report dell’Istat evidenzia un aumento significativo delle temperature nei capoluoghi di regione italiani negli ultimi 30 anni. La temperatura media è passata da 14,9°C nel periodo 1991-2000 a 15,8°C nel decennio 2011-2020, con un incremento medio di circa 1°C rispetto al trentennio di riferimento 1981-2010. Questo aumento non è solo una semplice fluttuazione stagionale; rappresenta un trend costante, soprattutto dopo la metà degli anni ’90, con anomalie positive che si sono registrate praticamente ogni anno dal 1997, ad eccezione di alcune eccezioni nel 2005 e 2010.

Particolarmente preoccupante è il fatto che il 2022 ha segnato il record di caldo per i capoluoghi, con una temperatura media di circa 16,6°C, superando di 1,7°C la media del trentennio 1981-2010. Questi dati suggeriscono un cambiamento climatico in atto che potrebbe avere ripercussioni significative su diversi settori, dall’agricoltura alla salute pubblica.

Le anomalie nelle precipitazioni sono un altro aspetto critico emerso dall’analisi. Dalla metà degli anni ’90, si è assistito a una crescente variabilità nei dati delle precipitazioni, con gli anni dal 2020 al 2022 caratterizzati da anomalie negative. Il 2022, in particolare, è stato uno dei due anni con le precipitazioni più basse dal 1971, con un deficit di circa 167 mm rispetto alla media. Questo squilibrio nei dati pluviometrici è allarmante e suggerisce che il cambiamento climatico sta influenzando non solo le temperature, ma anche i modelli di pioggia, con potenziali impatti negativi su risorse idriche e biodiversità.

In sintesi, i dati forniti dall’Istat tracciano un quadro chiaro di un clima in evoluzione nei capoluoghi italiani, con temperature in aumento e precipitazioni sempre più irregolari. È fondamentale che le politiche pubbliche e le strategie di adattamento al cambiamento climatico prendano in considerazione queste tendenze per affrontare le sfide future.

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Meloni “Dopo due anni soddisfatta di risultati e traguardi raggiunti”

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“Il 22 ottobre del 2022, esattamente due anni fa, prestavo il giuramento come presidente del Consiglio dei Ministri. Oggi, a due anni di distanza, se mi guardo indietro, penso soprattutto che non mi sono mai risparmiata. Ma penso anche che sono soddisfatta dei risultati e dei traguardi che in questi due anni abbiamo raggiunto per l’Italia e sono anche consapevole di quanto lavoro ci sia ancora da fare”. Così, in un video sui social, la premier Giorgia Meloni, in occasione del secondo anniversario del suo governo.

“In questi due anni – sottolinea – il nostro governo ha lavorato instancabilmente per attuare il programma con il quale ci eravamo presentati di fronte agli italiani e sul quale avevamo ottenuto la fiducia di molti di loro alle elezioni del 25 settembre del 2022”. “Abbiamo in questi anni restituito all’Italia una nuova centralità sulla scena internazionale – aggiunge -, abbiamo rilanciato la crescita economica e l’occupazione, abbiamo raggiunto diversi record storici: mai così tanti posti di lavoro, mai così tanti posti di lavoro stabili, mai così tanti contratti a tempo indeterminato, mai così tante donne che lavorano.

Abbiamo protetto il nostro tessuto produttivo industriale dagli effetti della crisi energetica e dalle sfide geopolitiche. Abbiamo avviato riforme che erano attese da decenni in questa nazione”. “Abbiamo messo in sicurezza i conti dello Stato, difeso il potere d’acquisto delle famiglie, con particolare attenzione a quelle che avevano figli e ai gruppi più vulnerabili della nostra società. E abbiamo destinato alla sanità un livello di risorse che mai nessun governo aveva destinato in precedenza”, prosegue la premier Giorgia Meloni, che sottolinea: “Nei prossimi anni continueremo a lavorare con determinazione, con impegno, per consolidare questi risultati e per rispettare integralmente il patto che abbiamo sottoscritto con i cittadini italiani”.

“Siamo consapevoli delle sfide che ci attendono, ma siamo anche consapevoli del fatto che insieme possiamo costruire un’Italia più forte, più sicura, più prospera per tutti. Grazie per la fiducia e per il vostro sostegno, perchè sono il motore che ci spinge ad andare avanti. Finchè ci siete voi, ci siamo anche noi”, conclude.
– foto: screenshot da video social Giorgia Meloni –
(ITALPRESS).

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Critiche ai medici di famiglia: attese lunghe e visite brevi

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Un recente rapporto di Cittadinanzattiva ha messo in luce la crescente insoddisfazione dei cittadini nei confronti del servizio sanitario territoriale, in particolare riguardo ai medici di famiglia e ai pediatri. Le problematiche segnalate dagli utenti includono appuntamenti distanti nel tempo, visite troppo brevi per affrontare adeguatamente i propri problemi di salute e una mancanza di informazioni chiare.

Il rapporto, presentato a Roma, evidenzia un aumento significativo delle segnalazioni di disservizi, che sono triplicate negli ultimi cinque anni, passando dal 5,4% nel 2018 al 14,2% nel 2023. Queste criticità non si limitano ai medici di medicina generale, ma si estendono anche ad altri servizi sanitari sul territorio, rivelando una situazione complessiva di sofferenza.

Nonostante gli investimenti legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e la riforma dell’assistenza territoriale, i benefici attesi tardano a manifestarsi. Seppur vi siano progressi, come attestato dalla stipula di contratti per il 86% dei progetti riguardanti le Case della Comunità, permangono ritardi e disparità significative. Gli Ospedali di Comunità mostrano risultati variabili, con alcune regioni come la Calabria e la Provincia Autonoma di Trento che faticano a raggiungere standard accettabili, con percentuali di completamento inferiori al 50%.

La situazione richiede un’attenzione urgente e un intervento mirato per garantire un servizio sanitario più efficace e in grado di rispondere alle reali esigenze dei cittadini.

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