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Festa del Cinema, “Ocean cleaner” vincitore del contest di Acea

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Un robottino che pulisce le piscine è il protagonista di “Ocean cleaner” il cortometraggio di Davide Salucci che ha vinto la prima edizione del contest di Acea “I mille volti dell’acqua” dedicato ad opere inedite che narrano l’elemento acqua con gli strumenti della fiction, del documentario o dell’animazione. E’ la storia poetica di un piccolo robot che fugge dalla piscina in cui lavora per andare a pulire i grandi oceani. Il secondo posto, ex aequo, è andato a “Keep cool, keep full” di Simone Tosi, e a “Quei due” di Martina Acazi. Il corto di Simone Tosi è un inno alla sostenibilità che, attraverso il linguaggio delle campagne pubblicitarie, segue il viaggio di una borraccia che passa di mano in mano. Testimonianza di come un uso consapevole dell’acqua può avere un grande impatto sull’ambiente.
Testimonianza di come un uso consapevole dell’acqua può avere un grande impatto sull’ambiente. Quei due di Martina Acazi, invece, mette in scena, sullo sfondo di un interno domestico, una serie di “vignette” didascaliche in cui due bambini educano i loro genitori al risparmio idrico.

A premiare il vincitore, nel corso di un evento alla Festa del Cinema, è stato l’amministratore delegato di Acea, Fabrizio Palermo. “Questo corto è molto simpatico e sicuramente molto efficace nell’esporre l’importanza di questo tema, le opere che hanno partecipato sono tutte bellissime e danno un valido contributo per i giovani e non solo. L’idea è nata dalla necessità di unire il tema dell’acqua a quello del cinema, ed è stata un’idea vincente”. Palermo ha spiegato che “il cinema è precursore dei trend, nella società di oggi c’è la necessità di creare una vera cultura dell’acqua, una educazione idrica risulta sempre più fondamentale: o cambiamo i nostri comportamenti o il problema della disponibilità della risorsa idrica sarà sempre più grave. Il tema affrontato per il contest è quello del riuso, dobbiamo tornare alle origini, il riuso è la più grossa fonte di acqua che abbiamo sulla terra, su questo c’è molto da investire e noi come Acea ci crediamo molto”.

Il videomaker vincitore è stato selezionato da una giuria composta dalle persone e dai manager Acea e dai critici del Centro Sperimentale ed ha ricevuto il Premio Speciale Gruppo Acea. “Vedevo questi robottini nelle piscine dei miei amici e mi facevano sempre un pò tristezza – le parole di Salucci -, dall’altro lato facevano un lavoro molto utile, quindi ho pensato sarebbe bellissimo usare un robottino e renderlo protagonista di una storia, sono un grande fan di Wall-e, lì sono riusciti a dare carattere ad un oggetto inanimato, il mio obiettivo era quello, riuscire a fare una cosa di quel tipo”.

Le due giurie, una tecnica e una formata dalle persone dell’azienda, hanno selezionato tre finalisti tra gli 86 lavori presentati al contest, creato per sensibilizzare l’opinione pubblica al riuso delle risorse idriche e raccontare l’acqua ai tempi del cambiamento climatico.
Tutti i videomaker hanno saputo interpretare il tema con originalità, senza dimenticare l’importanza dell’educazione idrica che il gruppo Acea promuove nelle scuole italiane attraverso un protocollo firmato con il ministero dell’Istruzione e del Merito. Presenti all’evento, condotto dal giornalista Alessio Viola nella sala del Teatro Studio Borgna dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, gli autori in concorso, Fabrizio Palermo, amministratore delegato Acea, Adriano De Santis, direttore del Centro Sperimentale di cinematografia-Scuola nazionale di cinema e Salvo Nastasi, presidente Fondazione Cinema e di Festa del Cinema di Roma.

E’ partita con la proiezione del capolavoro di Guillermo Del Toro “La forma dell’acqua”, la retrospettiva, sostenuta da Acea, Gocce di Cinema. Nove film dedicati all’acqua interpretata attraverso il linguaggio della settima arte, dal punto di vista ecologico, culturale, artistico, onirico e religioso. Due dei nove titoli, “Nel tempo di Cesare” di A. Loy e “L’isola della cura” di A. Grazioli, sono tra i film in concorso a questa edizione della Festa del Cinema, tutti gli altri (Watermark di J. Baichal e E. Burtynsky, “Lo squalo” di S. Spielberg, “Lampi sull’acqua” di W. Wenders, “Da qui all’eternità” di F. Zinnemann, “Prigionieri dell’oceano” di A. Hitchcock e “Nostalghia” di A. Tarkovskij), grandi classici o documentari d’autore, saranno proiettati gratuitamente presso la Casa del cinema, il Maxxi, il Teatro Olimpico o la sala del Teatro Studio Borgna.

“Al centro del progetto c’è la cultura dell’acqua, quando con Acea abbiamo pensato a questo progetto ci siamo entusiasmati ma non pensavo venisse così bene, sono colpito dalla grande partecipazione al progetto”, le parole di Salvatore Nastasi. Il 21 ottobre alle ore 21,30, un altro appuntamento con il cinema, promosso dal Gruppo, con la proiezione del film Emilia Pèrez di Jacques Audiard, nella Sala Sinopoli dell’Auditorium.
Tra le altre proposte del Gruppo, leader in Italia nel settore idrico, uno stand che ospiterà la proiezione dei corti migliori in concorso ai I mille volti dell’acqua e un viaggio virtuale negli acquedotti gestiti da ACEA. Allo stand, inoltre, si giunge percorrendo un simbolico “blue carpet” per sottolineare l’importanza delle risorse idriche nella storia dei popoli e nella vita delle persone. E nessun luogo al mondo sembra essere più appropriato di Roma per lanciare questo messaggio. La Regina Aquarum, come fu definita sin dall’antichità classica, e capitale dell’ingegneria idraulica, è davvero il luogo ideale per testimoniare questo legame tra acqua e civiltà e tra acqua e cinema visto il rapporto profondo, quasi onirico, che lega la trasparenza dell’acqua all’impalpabilità del cinema.
-foto ufficio stampa Acea –

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Boom di chirurgia estetica all’estero, ma non mancano i rischi

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Negli ultimi anni, la Turchia e altri paesi come il Brasile e il Messico e Tunisia sono diventati destinazioni popolari per la chirurgia estetica. Attratti dai costi ridotti e dalle promesse di risultati eccezionali, migliaia di pazienti, specialmente dall’Italia e dal Regno Unito, si recano in queste mete per interventi come liposuzioni, lifting del seno e interventi combinati. Ma dietro le promesse di interventi economici si nascondono rischi significativi, che talvolta possono risultare fatali. Il caso di una madre britannica che ha affrontato gravi complicazioni durante un intervento di chirurgia estetica a Istanbul, è solo uno dei tanti esempi tragici che mettono in luce i pericoli del turismo medico. Non si tratta di un caso isolato: anche la difficile esperienza di una giovane donna di 33 anni, che ha subito grandi sofferenze dopo vari interventi correttivi, mette in luce i rischi di sottoporsi a interventi estetici in strutture che non garantiscono adeguati standard di sicurezza e igiene.

Purtroppo, molti altri pazienti hanno vissuto esperienze simili. Tra questi, una donna che ha riscontrato gravi problemi durante la sostituzione di protesi mammarie, o un’altra paziente che, dopo essersi sottoposta a tre interventi in un solo giorno, ha sviluppato complicazioni estremamente serie. In diversi casi, anche uomini e donne più giovani si sono trovati ad affrontare situazioni rischiose a causa della mancanza di personale qualificato o di strutture non preparate a gestire emergenze mediche.
Questi episodi, insieme a numerosi altri registrati in varie parti del mondo, dimostrano come il turismo medico possa portare a conseguenze devastanti quando non vengono seguite le dovute precauzioni. Alla luce di tali esperienze e delle recenti notizie su incidenti gravi legati a interventi di chirurgia estetica all’estero, è evidente quanto sia fondamentale affidarsi esclusivamente a strutture qualificate e a professionisti esperti, per ridurre al minimo i rischi e proteggere la propria salute.

“In molti casi, si tratta di pazienti che non sono stati adeguatamente valutati prima dell’intervento – spiega il dottor Skerdi Faria, CEO di KEIT Day Hospital, una clinica di chirurgia estetica italiana, e specialista in Anestesia e Rianimazione, nonchè ricercatore e autore di diversi studi scientifici. ” Squilibri dei livelli di elettroliti, perdite di sangue significative e embolie polmonari sono alcune delle complicazioni più comuni che possono verificarsi quando non si seguono protocolli di sicurezza rigorosi”.
Secondo il dottor Faria, la crescente popolarità della chirurgia estetica all’estero presenta non pochi pericoli. “Molti pazienti si lasciano sedurre dai prezzi bassi, ma non considerano i rischi di sottoporsi a procedure in cliniche che non sempre seguono standard internazionali di sicurezza”.

Faria sottolinea che uno dei problemi principali è la mancanza di regolamentazione in molte di queste cliniche. “Alcune strutture non sono adeguatamente attrezzate per gestire complicazioni mediche o emergenze, e in certi casi il personale non è nemmeno qualificato per eseguire interventi complessi”.
Questo diventa particolarmente preoccupante quando i pazienti optano per interventi combinati, come lifting del seno e liposuzione nello stesso giorno, aumentando notevolmente lo stress sul corpo.
Secondo il dottor Faria, ci sono diversi passi fondamentali che ogni paziente dovrebbe seguire prima di prendere in considerazione un intervento.

Verificare le credenziali del chirurgo e della clinica.
E’ cruciale accertarsi che il chirurgo sia adeguatamente qualificato e che la clinica rispetti gli standard internazionali. “Non affidarsi solo alle recensioni online o alle promozioni delle agenzie di turismo medico”, avverte il dottor Skerdi Faria.
Richiedere una valutazione medica approfondita.
Ogni paziente dovrebbe essere sottoposto a una valutazione medica completa per assicurarsi che il suo corpo sia in grado di tollerare l’intervento. “Combinare più procedure nello stesso giorno aumenta il rischio di complicazioni,” spiega Faria.
“Non sempre vale la pena risparmiare tempo se si mette a rischio la salute”.

Informarsi sui rischi e le complicazioni.
I pazienti devono essere completamente informati sui rischi associati all’intervento. “Spesso vediamo pazienti che non sono consapevoli delle potenziali complicazioni post-operatorie, come le infezioni o le embolie”, afferma. “E’ fondamentale essere informati prima di prendere una decisione”.
Verificare la disponibilità di cure post-operatorie. “Il follow-up è altrettanto importante quanto l’intervento stesso”, dice il dottore Faria. “Molte cliniche non offrono cure adeguate dopo l’operazione, lasciando i pazienti in situazioni di pericolo quando tornano a casa”.
Oltre alla Turchia, altri paesi come il Brasile e il Messico e anche l’Italia hanno visto un aumento delle cliniche senza licenza, spesso gestite da personale non qualificato. Queste strutture, pur offrendo interventi a prezzi estremamente competitivi, non rispettano gli standard sanitari internazionali e mancano delle attrezzature necessarie per affrontare emergenze critiche. “La combinazione di costi bassi e promesse allettanti crea un falso senso di sicurezza per i pazienti”, spiega.

“Spesso le agenzie di turismo medico promuovono queste cliniche senza condurre verifiche approfondite, mettendo i pazienti in grave pericolo”.
Il messaggio del dottor Faria è chiaro: “La sicurezza deve essere la priorità assoluta per chiunque consideri un intervento di chirurgia estetica. Non bisogna farsi attrarre solo dai costi bassi, ma è fondamentale informarsi, scegliere cliniche regolamentate e, soprattutto, non sottovalutare i rischi”.
Sebbene il turismo medico possa sembrare una soluzione conveniente, è essenziale fare una scelta consapevole e responsabile. La salute e la sicurezza non dovrebbero mai essere compromesse per risparmiare qualche euro.

– foto www.pexels.com –

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Il leader di Hamas Sinwar ucciso dall’esercito israeliano

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Le forze di difesa israeliane hanno ucciso il leader di Hamas a Gaza Yahya Sinwar. Durante un’attività dell’IDF nella Striscia di Gaza, “tre terroristi sono stati eliminati”, ha reso noto l’IDF, e dopo le verifiche da parte dello Shin Bet è emerso che uno di loro fosse Sinwar.

Il quotidiano saudita “Asharq al-Awsat” cita due fonti anonime di Hamas che affermano che i leader del gruppo terroristico dentro e fuori Gaza sono stati informati della morte di Sinwar. Fonti del gruppo islamico all’interno di Gaza dicono ad “Asharq al-Awsat” che il contatto con la sicurezza di Sinwar, composta solo da due o tre persone, è stato perso giorni fa.

– Foto IPA Agency –

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Como | Collaborazione Italia-Svizzera: concluso l’addestramento per i pattugliamenti misti sui laghi di Lugano e Maggiore

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Si è conclusa a Locarno la fase di addestramento congiunto degli equipaggi italiani e svizzeri che, a partire dal 2025, effettueranno pattugliamenti misti sui Laghi di Lugano e Maggiore. Questo progetto mira a rafforzare i controlli lungo le aree di confine e a garantire una maggiore sicurezza in queste zone.

Le operazioni congiunte coinvolgeranno, da parte italiana, unità della Guardia di Finanza, dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato, mentre dalla parte svizzera saranno impegnate le motovedette della Polizia cantonale del Ticino. Le pattuglie saranno incaricate di eseguire controlli sulle imbarcazioni che attraversano i laghi di confine, al fine di prevenire attività illecite e intervenire in situazioni di emergenza.

Le attività formative si sono svolte dall’8 al 10 ottobre presso la base aerea di Locarno e il porto di Magadino sul Lago Maggiore. Durante queste sessioni, gli equipaggi hanno partecipato a lezioni teoriche e pratiche per uniformare le procedure operative, utilizzando anche mezzi navali, tra cui la vedetta costiera V.3005 della Guardia di Finanza.

Questa iniziativa, frutto di un accordo tecnico tra i due Paesi, rappresenta un passo significativo nella cooperazione internazionale in materia di sicurezza, con l’obiettivo di migliorare il controllo delle acque di confine e rispondere tempestivamente a eventuali emergenze.

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