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Diabete: retinopatie, lo screening salva la vista di 1 mln di italiani

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Il Diabete Mellito (DM) è una delle patologie cronico degenerative più diffuse a livello globale; in Italia si stima che circa 4 milioni di persone siano affette da diabete, con circa 1 milione di casi ancora non diagnosticati.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la prevalenza di questa malattia è destinata ad aumentare nei prossimi anni, soprattutto nei Paesi occidentali, a causa dell’aumento dell’aspettativa di vita e della crescente incidenza di sovrappeso e sedentarietà.
Il Diabete Mellito è particolarmente rilevante per le complicanze che può causare a numerosi organi, influenzando negativamente la qualità della vita dei pazienti e, più in generale, la salute pubblica. In particolare, tra le principali complicanze della patologia vi è la Retinopatia Diabetica (RD), una grave patologia oculare che rappresenta la principale causa di cecità negli adulti in età lavorativa.

In Italia, oltre 1 milione di persone con Diabete Mellito soffre di una forma di Retinopatia Diabetica, e il numero è in costante aumento. E’ quindi fondamentale aumentare la frequenza e la diffusione di controlli ed esami per favorire la diagnosi precoce.
“E’ fondamentale adottare un approccio multidisciplinare nella gestione del diabete, con una stretta collaborazione tra diabetologo e oftalmologo. La gestione del diabete richiede un team di professionisti adeguatamente formati, che rispondano a tutte le necessità dei pazienti, soprattutto per la prevenzione delle complicanze associate – ha commentato Angelo Avogaro, Presidente della Società Italiana di Diabetologia – Il danno alla retina, spesso silente e asintomatico, rende la retinopatia diabetica sotto diagnosticata. Quando il paziente nota un calo della visione, la malattia è già in stadio avanzato. E’ vitale motivare le persone con diabete a sottoporsi a screening periodici oculari per permettere una diagnosi precoce e limitare la perdita della visione”.

Ancora oggi in Italia non vi è un’attività di screening continuativa e protocolli strutturati per tutti i pazienti di riferimento, molti dei quali, spesso, ignorano la gravità della malattia e le gravi conseguenze connesse. Per affrontare questo tema e consentire il confronto tra i principali attori di sistema sull’importanza di screening, diagnosi precoce e approccio multidisciplinare, oggi, presso Palazzo Ferrajoli, a Roma, si è tenuto l’evento istituzionale “Retinopatia diabetica: importanza della prevenzione e diagnosi precoce del paziente di riferimento” realizzato con il patrocinio dell’Istituto Superiore di Sanita, Società Italiana Diabetologia- SID, Associazione Medici Diabetologi sezione Lazio, SISO, APMO, COMITATO MACULA, AIMO, organizzato da Cencora-Pharmalex e realizzato con il contributo non condizionato di Abbvie Italia.L’evento ha sottolineato l’importanza cruciale di aumentare la frequenza e la diffusione di controlli ed esami per favorire la diagnosi precoce. Lo screening è uno strumento cardine per intervenire tempestivamente con cure adeguate, gestire il livello glicemico nel paziente diabetico, e prevenire gravi conseguenze come la Retinopatia Diabetica (RD).

Durante l’incontro è stato presentato ufficialmente lo Studio “VALUE BASED EYECARE: documento sulla prevenzione delle complicanze oculari nel paziente diabetico” che inquadra la patologia richiamando l’attenzione sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce della retinopatia diabetica (RD).
“Si stima che quasi tutti i pazienti affetti da diabete mellito (DM) di tipo 1 e oltre il 60% di individui con DM di tipo 2 sperimentino forme di gravità variabile di retinopatie in un arco temporale di circa 20 anni dalla diagnosi. Data l’importanza di questi numeri, dobbiamo mettere in campo tutte le strategie di prevenzione disponibili. Per esempio, la digitalizzazione e la telemedicina possono diventare validi alleati, offrendo nuove opportunità per la diagnosi precoce dei disturbi della macula – afferma Massimo Nicolò, Professore Associato Malattie Apparato Visivo, Università di Genova; Responsabile Centro Retina e Maculopatie Clinica Oculistica Università di Genova DINOGMI Ospedale Policlinico San Martino Genova -. E’ necessario sfruttare la tele-consultazione in remoto per intercettare i cittadini con problemi visivi, offrendo loro la possibilità di sottoporsi a un controllo in un centro specializzato. Grazie all’OCT (Tomografia Ottica Computerizzata) possiamo eseguire esami a distanza, riducendo il rischio di deterioramento visivo e limitando gli accessi inutili in ospedale. Questo modello avvicina l’ospedale al paziente, migliorando l’accessibilità e l’efficacia delle cure”.

Il diabete e le complicanze oculari ad esso correlate rappresentano un onere importante per l’assistenza sanitaria. Pertanto, oggi risulta fortemente necessario investire nella prevenzione delle complicanze oculari del diabete, migliorare il trattamento di tutti i pazienti diabetici, ottimizzarne l’assistenza sanitaria e valutare pienamente l’impatto e il beneficio degli screening, agevolando l’accesso dei pazienti a questa buona pratica di prevenzione.
“L’oculista ha un ruolo molto importante nella gestione delle complicanze del diabete. Le persone diabetiche hanno un rischio elevato di sviluppare problemi di vista. La glicemia alta può danneggiare i minuscoli vasi sanguigni degli occhi e causare complicazioni come la retinopatia diabetica. Questo può accadere purtroppo anche a coloro la cui glicemia è sotto controllo. Per questo la diagnostica di primo livello può essere determinante per curare precocemente la patologia. Lo screening è uno strumento che va utilizzato e diffuso in tutti i luoghi adeguati” – afferma Francesco Bandello, Presidente Associazione Pazienti Malattie Oculari – APMO; Direttore Clinica Oculistica Università Vita Salute IRCCS Ospedale San Raffaele Milano -. “Per esempio, la farmacia può divenire un punto di contatto per la realizzazione degli screening oculari rappresentando uno strategico punto di raccordo tra paziente e specialista, avendo il farmacista un contatto diretto e frequente con il paziente è in grado di inviarlo verso il più corretto percorso di diagnosi e cura. Per questo le istituzioni competenti dovrebbero favorire lo screening anche all’interno delle farmacie”.

La necessità di migliorare l’accessibilità alle cure ha anche una finalità economica. Si stima che circa il 13% del carico dell’ipovisione possa essere attribuito alle forme più gravi di Retinopatia Diabetica. Con circa 108.856 persone aventi diritto ad esenzioni correlate ad alterazioni visive, si prevede che, nel periodo 2015-2030, solo la RD produrrà un aggravio di costi statali pari a 4,2 miliardi di euro.
Per Giovanni Satta, 10^ Commissione Affari Sociali, Sanità, Lavoro Pubblico e Privato, Previdenza Sociale, Senato della Repubblica, “lo screening oftalmologico nei pazienti diabetici è l’unica strategia che permette la presa in carico precoce nei pazienti diabetici ed evitare l’insorgenza delle gravi complicanze della retinopatia che possono portare a gravi deficit funzionali o addirittura alla cecità. Da oftalmologo diventato Senatore, sto lavorando in Parlamento insieme agli altri colleghi per far approvare il prima possibile il DDL 483 che prevede disposizioni a tutela delle persone affette da patologie oculari cronico degenerative in particolare la promozione della prevenzione, l’adeguatezza e l’innovazione delle terapie per patologie che devono rappresentare una priorità nelle politiche di salute pubblica per gli alti costi sociali e clinici che comportano”.

– foto ufficio stampa Pharmalex –

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Motta “Pronti per la Lazio, voglio vedere la prestazione”

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Contro la Lazio “voglio vedere la prestazione perchè è quella che alla fine porta al risultato. Non ho mai voluto vedere la prestazione solo per vedere bel gioco. Credo che la squadra che gioca bene ha più probabilità di vincere, poi a volte non è cosi. Voglio vedere la squadra giocare bene, quindi tante cose fatte bene insieme per fare meglio degli avversari e avere la possibilità di vincere”. Lo ha detto l’allenatore della Juventus Thiago Motta in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro la Lazio.

Al rientro dalla sosta “ho visto bene i miei giocatori, hanno fatto un ottimo allenamento e saremo pronti ad affrontare al meglio la partita contro la Lazio”, ha aggiunto il tecnico bianconero. I biancocelesti, secondo Motta, “stanno bene e hanno un allenatore molto esperto (Baroni, ndr). Lo ammiro molto e gli ho fatto i complimenti per le sue ultime stagioni. E’ un bell’avversario da sfidare: saremo pronti a tutto. La Lazio non mi ha sorpreso, perchè è una bella squadra, con grandi giocatori e un buon allenatore. Hanno meritato quello che hanno conquistato, e domani dobbiamo lavorare bene per meritare un risultato positivo”. In vista della sfida di domani, infine, Motta ha ricordato che non ci saranno “Milik, McKennie, Bremer, Koopmeiners, Nico Gonzalez e Conceicao squalificato. Weah e Fagioli saranno a disposizione”.
– Foto Ipa Agency –

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Meloni a Beirut “La missione Unifil va rafforzata”

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“Credo che dovremmo tornare alla missione iniziale dell’Unifil, in maniera propria e concertata, lo scopo è di aumentare le capacità generali di difesa delle forze libanesi”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al termine dell’incontro a Beirut con il primo ministro libanese, Najib Mikati.
“Credo sia importante sostenere le istituzioni libanesi, questa nazione sta soffrendo ed avere delle istituzioni efficaci è la chiave per difendere i propri interessi, l’Italia è pronta a dare tutto l’aiuto necessario, se richiesto”, ha spiegato Meloni.

“L’Italia insieme agli altri partner della comunità internazionale ha lanciato un appello affinchè ci sia un cessate il fuoco di 21 giorni -. Sono venuta da Bruxelles, dove si è parlato della crisi in Medio Oriente. Posso assicurarvi che stiamo lavorando instancabilmente per raggiugere un cessate il fuoco durevole a Gaza e in Libano. Sosteniamo i negoziati per la liberazioni degli ostaggi israeliani, stiamo cercando il modo migliore per dare assistenza alla popolazione civile colpita da questa guerra”.
“Sono in Libano anche per ringraziare tutti i soldati dispiegati con l’Unifil, e con la missione bilaterale italiana, i nostri soldati hanno contribuito per anni a mantenere la stabilità sui confini tra Libano ed Israele, ci sarà bisogno di loro in qualsiasi altro scenario post guerra. Voglio ribadire che prendere l’Unifil come obiettivo per me è inaccettabile – ha aggiunto – e chiedo ancora una volta che tutte le parti facciano in modo che sia garantita sempre la sicurezza dei soldati. Sono convinta che la missione debba essere rafforzata e soltanto rafforzando l’Unifil potremmo voltare pagina”.

– Foto screenshot da video Palazzo Chigi –

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Spesa sanitaria, Pelissero (Aiop) “Quella privata è stabile da 15 anni”

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Il presidente nazionale dell’Associazione Italiana delle aziende sanitarie ospedaliere e territoriali e delle aziende socio-sanitarie residenziali e territoriali di diritto privato risponde all’elaborazione della Fondazione GIMBE che denunciava un incremento importante della Spesa Sanitaria Privata. “La Fondazione GIMBE ha commesso un errore grossolano, come hanno fatto notare i ricercatori della Bocconi, e ci aspettiamo che lo riconosca. La spesa sanitaria privata rappresenta un capitolo molto complesso, che possiamo comprendere bene soltanto se andiamo a leggere l’andamento nel tempo, in molti anni successivi, di questa spesa. Se leggiamo questo dato, che ci viene fornito dall’Istat, vediamo che il valore di questa spesa negli ultimi quindici anni è sostanzialmente stabile e ruota in modo permanente intorno al 2% del valore del PIL. D’altra parte anche la quota di spesa privata, nel contesto dell’intera spesa sanitaria italiana, rimane sempre costante negli anni”, ha detto al quotidiano Il Giornale Gabriele Pelissero, presidente nazionale di Aiop, rispondendo alle parole del presidente della Fondazione GIMBE, Nino Cartabellotta, sulla segnalazione di un incremento importante della Spesa Sanitaria Privata. Secondo GIMBE, la spesa privata per curarsi è cresciuta del 10% in un anno. Questa posizione è stata criticata anche dai ricercatori dell’Università Bocconi.

“Questo significa che la propensione da parte dei cittadini italiani a concorrere in qualche modo all’acquisto di prestazioni sanitarie, o anche socio-sanitarie, in parte di competenza del Servizio sanitario nazionale, in parte no, rappresenta un comportamento strutturale del nostro Paese e soprattutto che le vicende degli ultimi anni non mostrano nessuna forma di significativa modificazione di questo comportamento. Aiop sta lavorando a un grosso studio che documenterà in modo minuzioso questo interessante fenomeno che sarà presentato nei primi mesi dell’anno 2025”, conclude Pelissero, che in un’altra intervista al quotidiano La Verità, riguardo alla legge di bilancio spiega: “Nella manovra economica, in base alle cifre che circolano, non vedo quello stravolgimento di cui alcuni parlano. Certo il sistema sanitario si trova in una difficoltà innegabile ma che deriva dal progressivo disinvestimento operato negli ultimi dieci anni, Ora mi sembra che si stiano mettendo risorse aggiuntive e non può che essere un’operazione benefica dopo un lungo periodo di tagli dissennati”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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