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Ciclone dell’Epifania: Pioggia e Vento in Arrivo in Italia

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Nel 2025, la Terra ha raggiunto il suo punto più vicino al Sole, il Perielio, oggi alle ore 14:28, a una distanza di circa 147 milioni di chilometri. Nonostante la vicinanza solare che porta a un aumento dell’intensità luminosa del 7%, un cambiamento del tempo è in vista per l’Italia con l’arrivo dell’anticiclone dell’Epifania.

Secondo le previsioni di iL.Meteo.it, l’Italia godrà di una giornata soleggiata in quasi tutte le regioni, tranne che in Calabria e Sicilia, dove sono attesi disturbi atmosferici. Tuttavia, già da domani, la situazione meteo comincerà a cambiare con l’aumento della nuvolosità e l’arrivo della seconda perturbazione del nuovo anno.

Domenica 5 gennaio vedrà precipitazioni fin dal mattino in regioni come Valle d’Aosta, Liguria, Toscana e localmente in Calabria. Nel pomeriggio, le piogge si estenderanno anche al Friuli Venezia Giulia e alla Lombardia, con fenomeni che toccheranno anche il resto del Nord-Ovest.

Il deterioramento delle condizioni meteo raggiungerà il suo apice tra l’Epifania e martedì 7 gennaio con l’arrivo del cosiddetto Ciclone della Befana. Il 6 gennaio, le piogge colpiranno principalmente il Nord-Ovest e la Toscana, per poi estendersi verso il resto del Paese nella serata. I fenomeni più intensi sono previsti al Nord e lungo il versante tirrenico martedì, coincidendo con il rientro al lavoro e a scuola per milioni di italiani.

Inizia quindi un 2025 caratterizzato da condizioni meteorologiche dinamiche, con due perturbazioni che segnano l’inizio del nuovo anno.

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New York introduce la “tassa sul traffico” da 9 dollari al giorno

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New York, la città più congestionata del mondo, diventa la prima città americana a introdurre una tassa sul traffico per i veicoli che transitano nella zona più congestionata, situata a sud di Central Park e comprendente luoghi iconici come l’Empire State Building, Times Square e il distretto finanziario di Wall Street.

Tariffe e modalità

Gli automobilisti dovranno pagare fino a 9 dollari al giorno durante le ore di punta (chiamate “rush hour”), mentre il costo scenderà a 2,25 dollari nelle ore non di punta. Le tariffe variano a seconda del tipo di veicolo:

  • I piccoli camioncini e bus non per pendolari dovranno pagare 14,40 dollari nelle ore di punta.
  • I camion più grandi e i bus turistici dovranno invece sborsare 21,60 dollari.

Controversie politiche e sociali

La tassa ha già suscitato una forte opposizione. Kathy Hochul, governatrice dello Stato di New York, si trova ad affrontare le critiche di Donald Trump (che ha promesso di revocare la tassa una volta insediato), dei repubblicani, del governatore del New Jersey, Phil Murphy, e persino di alcuni membri del suo stesso partito. Il sindacato degli insegnanti e i tassisti sono tra i gruppi che hanno sollevato obiezioni, con alcuni cittadini che hanno promosso una class action contro la misura.

La Hochul, che in passato aveva temporaneamente congelato la tassa a causa delle critiche, ha deciso di procedere con l’introduzione del provvedimento prima dell’insediamento di Trump, sfruttando il via libera ottenuto a livello federale. La tassa è giustificata come una misura per decongestionare il traffico nel cuore di Manhattan, migliorare la qualità dell’aria e raccogliere fondi per il sistema di trasporti pubblici urbani, che versa in difficoltà economiche.

Un’iniziativa controversa

Nonostante le motivazioni ecologiche e infrastrutturali, resta da vedere se i cittadini accoglieranno favorevolmente la manovra, soprattutto in una città che sta diventando sempre più cara e proibitiva. Secondo Inrix, una società che analizza i dati sul traffico, nel 2023 New York è stata per il secondo anno consecutivo nominata come la zona urbana più congestionata al mondo, con una velocità media di 17 km/h durante le ore di punta nel centro di Manhattan.

L’introduzione di questa tassa sul traffico potrebbe diventare uno dei temi centrali nelle prossime elezioni, dove il malcontento verso l’amministrazione potrebbe riflettersi nelle urne.

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Un tonno venduto a 1,2 milioni di euro alla prima asta dell’anno a Tokyo

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Alla prima asta dell’anno a Tokyo, un tonno del peso di 276 chilogrammi è stato venduto per 207 milioni di yen, pari a circa 1,27 milioni di euro. Questo rappresenta il secondo prezzo più alto mai registrato, alimentando le speranze di una ripresa economica in Giappone.

L’asta, che è iniziata alle 5:10 del mattino al mercato di Toyosu (un importante centro di commercio ittico di Tokyo), è tradizionalmente vista come un indicatore di ottimismo per l’industria e il commercio, ma anche un segnale di buon auspicio per l’anno che inizia. Il tonno pinna blu, pescato al largo della costa di Oma, nella prefettura di Aomori, è stato acquistato congiuntamente da un grossista e dalla società che gestisce la catena di ristoranti Sushi Ginza Onodera.

Il prezzo raggiunto è comunque lontano dal record stabilito nel 2019, quando un tonno di 278 chilogrammi venne battuto per 333,6 milioni di yen, circa 2,06 milioni di euro, durante la prima asta tenutasi nell’attuale sito del mercato, dopo il trasferimento dal mercato storico di Tsukiji.

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UNICEF: oltre 2.200 morti e dispersi nel Mediterraneo nel 2024

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Nel 2024, il bilancio delle vittime e dei dispersi nel Mediterraneo ha superato i 2.200, con quasi 1.700 vite perse solo sulla rotta del Mediterraneo centrale. Tra le vittime, ci sono centinaia di bambini, bambine e adolescenti. Questi numeri tragici sono stati resi noti da Regina De Dominicis, direttrice dell’Ufficio regionale dell’UNICEF per l’Europa e l’Asia centrale e Coordinatrice speciale per la risposta ai rifugiati e ai migranti in Europa. La dichiarazione arriva dopo l’ennesima tragedia, avvenuta al largo delle coste di Lampedusa, dove un’imbarcazione è affondata, lasciando 20 persone disperse, tra cui donne e bambini.

De Dominicis ha ricordato che una persona su cinque che migra attraverso il Mediterraneo è minorenne e che la maggior parte di loro fugge da conflitti violenti e dalla povertà. L’UNICEF ha chiesto ai governi di utilizzare il Patto sulla migrazione e l’asilo per dare priorità alla salvaguardia dei bambini, garantendo percorsi sicuri e legali per la protezione e il ricongiungimento familiare.

L’organizzazione ha inoltre sollecitato maggiori investimenti nei servizi essenziali per i bambini e le famiglie che affrontano rotte migratorie pericolose, inclusi il sostegno psicosociale, l’assistenza legale, sanitaria e l’accesso all’istruzione. L’UNICEF ha esortato i governi a affrontare le cause profonde della migrazione e a sostenere l’integrazione delle famiglie nelle comunità ospitanti, assicurando che i diritti dei bambini siano protetti durante tutto il loro viaggio.

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