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Catanzaro-Crotone | 3 miliardi di euro per la statale 106 a 4 corsie

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La conferenza dei servizi decisoria sulla tratta Crotone-Catanzaro si è conclusa con il consenso unanime del territorio, secondo quanto riportato da una nota del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit). È prevista la realizzazione di circa 44 km di strada a 4 corsie, con tempi di esecuzione molto brevi. Si sottolinea che i lavori della Jonica sono attesi con grande interesse dal territorio e sono stati fortemente promossi dal vicepremier e ministro Matteo Salvini, che ha incluso questo importante collegamento nel Contratto di Programma firmato con Anas, con un finanziamento di 3 miliardi di euro.

La senatrice della Lega Tilde Minasi, capogruppo in commissione Trasporti a Palazzo Madama, commenta: “Pochi discorsi, ma azioni concrete per la Calabria. Grazie all’impegno del ministro Salvini, si procederà con la realizzazione di circa 44 km di strada a 4 corsie in tempi molto brevi. È una decisione di grande importanza per tutti i calabresi, ottenuta con il consenso unanime del territorio. Con Salvini e la Lega al governo, acceleriamo sulla tratta Crotone-Catanzaro e sui lavori della Jonica, dimostrando un impegno concreto nell’interesse dei cittadini e del Sud”.

Anche il vice capogruppo della Lega alla Camera, Domenico Furgiuele, esprime gratitudine: “Sotto l’attenta guida di Matteo Salvini al Mit, si è conclusa la conferenza dei servizi fondamentale per il tratto Crotone-Catanzaro. Questa è un’opera attesa da lungo tempo, richiesta con forza dai cittadini. Ora, circa 44 km di strada a 4 corsie saranno realizzati in tempi rapidi. Ringraziamo il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per aver incluso questo vitale collegamento nel Contratto di Programma con Anas, finanziandolo con 3 miliardi di euro. Con la Lega, l’Italia riprende il suo cammino a piena velocità”.

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Palermo | Libero Grassi, un esempio e simbolo di coraggio

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Il 29 agosto 1991 segna un anniversario doloroso e significativo nella storia italiana: la scomparsa di Libero Grassi, imprenditore palermitano assassinato dalla mafia per aver avuto il coraggio di opporsi al racket delle estorsioni. In questa data, il Presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, ha reso omaggio al sacrificio di Grassi, sottolineando il suo eroico esempio di integrità e coraggio.

Fontana ha ricordato come Grassi sia stato un simbolo di lotta contro la mafia, dimostrando un impegno fermo e deciso nel difendere la libertà e l’onestà. L’imprenditore, che aveva rifiutato di cedere alle richieste estorsive, ha pagato con la vita il suo coraggio e la sua dedizione a una sana imprenditoria. Il suo sacrificio ha rappresentato una battaglia per la dignità e l’etica nel mondo degli affari, un faro di esempio per tutti coloro che lottano contro la criminalità organizzata.

Nel corso della commemorazione, Fontana ha rinnovato la vicinanza e il cordoglio ai familiari di Grassi, esprimendo la solidarietà alle sue figlie e a tutti i suoi cari. Il messaggio di Libero Grassi continua a essere una lezione di determinazione e rettitudine, non solo per l’Italia di ieri, ma anche per le generazioni attuali e future. Il suo esempio di resistenza contro il crimine organizzato rimane un punto di riferimento essenziale nella lotta per una società giusta e libera dalla mafia.

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Al via le Paralimpiadi, Parigi città di uguaglianza e inclusione

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Con l’accensione del braciere ai Giardini delle Tuileries hanno preso ufficialmente il via i XVII Giochi Paralimpici. Proprio come accaduto per i Giochi Olimpici, la cerimonia di apertura si è svolta all’esterno, questa volta con il favore del meteo, con il tiepido sole del pomeriggio che ha lasciato lo spazio a uno splendido tramonto e a una serata serena. Di fronte a 35.000 spettatori, gli atleti delle 168 delegazioni hanno sfilato sugli Champs-E’lysèes fino a raggiungere la piazza più grande e bella di Parigi: Place de la Concorde. Un luogo simbolo della storia francese, ambientazione ideale per evocare il paradosso di una società. Teatro degli eventi più significativi della Rivoluzione francese, simboleggia la transizione dalla discordia rivoluzionaria alla ricerca della concordia nazionale. E la cerimonia ha messo in scena proprio il paradosso di una società che si dichiara inclusiva ma che rimane piena di pregiudizi nei confronti delle persone con disabilità. Un paradosso ancora più evidente per gli atleti paralimpici, le cui performance li vedono proclamati eroi, in contrasto con una realtà quotidiana in cui affrontano numerosi ostacoli in società e città che non sono adatte alle loro esigenze. Da “Discord a Concord”, dalla discordia alla concordia, la cerimonia si è aperta con una coreografia che ha rappresentato questo paradosso, due gruppi inizialmente lontani usano la creatività per colmare la distanza che li separa e che provano a confrontarsi fino a ritrovarsi faccia a faccia sulle note di una nuova versione dell’iconica canzone di E’dith Piaf “Non, je ne regrette rien”, eseguita dall’artista francese Christine and the Queens. Poi i colori della bandiera francese hanno solcato il cielo, fino a dare il via alla sfilata delle delegazioni, al via con l’Afghanistan e chiusa, come tradizione, dal Paese ospitante, la Francia. Grande entusiasmo per la delegazione azzurra, la numero 74 a sfilare, guidata dai portabandiera Luca Mazzone e Ambra Sabatini. “E’ un onore incredibile interpretare questo ruolo quest’anno in una Paralimpiade che sto vivendo in modo diverso rispetto a Tokyo. Le porte saranno aperte al pubblico, al Villaggio si respira un’atmosfera completamente diversa, e non oso nemmeno immaginare cosa sarà allo stadio che finalmente sarà pieno”, ha detto Sabatini prima di iniziare la sfilata. Ad applaudirli in prima fila il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il ministro il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, il presidente del Coni Giovanni Malagò assieme al presidente del Cip Luca Pancalli. “Mentre ci prepariamo ad aprire al massimo i Giochi, apriamo al massimo le nostre menti. Gli atleti paralimpici vi faranno conoscere abilità e competenze che vi sorprenderanno, livelli di tenacia e determinazione che vi daranno energia. Gli atleti paralimpici sono qui per competere, vincere e battere i record del mondo, e anche per raggiungere qualcosa di molto più grande della gloria personale. Chiedono uguaglianza e inclusione, per se stessi e per gli 1,3 miliardi di persone con disabilità in tutto il mondo. Attraverso le loro performance, gli atleti paralimpici sfideranno lo stigma, cambieranno atteggiamenti e ridefiniranno i confini di ciò che pensi sia possibile”, ha detto il Presidente dell’International Paralympic Committee Andrew Parsons, prima di dare la parola al presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato aperte ufficialmente le Paralimpiadi di Parigi 2024. Con la notte parigina cala anche il sipario sulla cerimonia di apertura. Ora spazio agli atleti, pronti a gareggiare e illuminare le giornate francesi.
– Foto Cip/Ferraro –

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Autonomia, Zaia “Apriamo un confronto con la Conferenza episcopale”

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“Mi rivolgo al cardinale Matteo Zuppi, che stimo molto: apriamo un confronto sull’Autonomia differenziata all’interno della Cei”. Così Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, in un’intervista al quotidiano La Repubblica.
“Io metto a disposizione – prosegue – i nostri migliori tecnici, loro ne trovino altri che hanno promosso il referendum. Propongo un confronto aperto con i membri della Conferenza episcopale, così si renderebbero conto se questo è davvero il Far West che qualcuno vuole dipingere”, aggiunge Zaia in risposta a una domanda sulle parole del vicepresidente della Cei, Francesco Savino, che in un’intervista a Repubblica ha definito la legge un cavallo di Troia per dividere in due l’Italia.
Il governatore veneto afferma di aver “letto due volte le dichiarazioni e – spiega – sono rimasto basito. Sono rimasto colpito anche umanamente, come amministratore e come cattolico”.
In merito ai dubbi sull’avvio della riforma in assenza dei Lep, per Zaia “basta leggere le carte per capire che l’Autonomia non si farà finchè non saranno approvati i Lep”.
“Siamo pronti a parlare con i vescovi – aggiunge – ma non io, i tecnici qualificati: professori universitari di altissimo profilo che hanno studiato ogni aspetto della riforma. Facciamolo in stile question time, con domande dalla platea. Vedrete che nessuno vuole spaccare il paese e io, da cattolico – conclude -, di certo non ho nel cuore il concetto di Far West”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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