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“Acque senza veleni”: Greenpeace avvia prelievi di acqua potabile in Calabria

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La campagna “Acque senza veleni” di Greenpeace Italia approda in Calabria, un’iniziativa che si propone di raccogliere campioni di acqua potabile per verificare la presenza di PFAS (sostanze poli- e per-fluoroalchiliche) in 220 città italiane. La regione è tra le ultime in cui vengono effettuati prelievi per monitorare la qualità dell’acqua, e i dati raccolti saranno diffusi all’inizio del 2025.

Negli ultimi anni, le sostanze chimiche nocive come i PFAS sono state al centro dell’attenzione a causa dei loro effetti negativi sulla salute. Questi composti, definiti “inquinanti eterni”, si degradano molto lentamente nell’ambiente, contaminando le fonti d’acqua, l’aria e il suolo. La loro presenza è associata a gravi rischi per la salute umana, tra cui malattie autoimmuni, cancro e problemi riproduttivi.

Attualmente, Greenpeace sta effettuando prelievi in diverse città calabresi, tra cui Cosenza, Reggio Calabria e Catanzaro, per comprendere meglio l’entità della contaminazione. Giuseppe Ungherese, rappresentante di Greenpeace Italia, ha sottolineato l’urgenza di avviare analisi approfondite e di rendere pubblici i risultati per garantire la sicurezza dell’acqua potabile nella regione.

La Calabria, purtroppo, ha registrato un ritardo significativo nei controlli ambientali e solo di recente l’ARPA Calabria ha ottenuto la strumentazione necessaria per misurare la presenza di PFAS. L’iniziativa di Greenpeace si inserisce in un contesto più ampio di sensibilizzazione sull’importanza della tutela delle risorse idriche, specialmente in una regione colpita da crisi idrica e inefficienze nella rete di distribuzione dell’acqua.

La campagna mira a portare maggiore attenzione sulla necessità di garantire acqua pubblica sicura e libera da contaminanti, con l’obiettivo di preservare la salute dei cittadini e dell’ambiente.

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