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Accordo per risolvere il contratto, Juve e Pogba si separano

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TORINO (ITALPRESS) – Paul Pogba non tornerà a vestire la maglia della Juventus: com’era nell’aria da alcune settimane, le parti hanno deciso di separarsi sebbene lo scorso 7 ottobre il Tas abbia ridotto la squalifica per doping del centrocampista francese. “Juventus Football Club e Paul Pogba comunicano di aver concordato di comune intesa la risoluzione del contratto di prestazione sportiva, a partire dal 30 novembre 2024 – si legge in una breve nota del club bianconero – La società desidera augurare a Paul il meglio per il suo futuro professionale”.
Delizia nella sua prima avventura juventina dal 2012 al 2016, Pogba era diventato una croce al suo ritorno a Torino nel 2022 causa una lesione ad un menisco laterale seguita da un’errata gestione dell’infortunio e da susseguenti ricadute, quindi la positività al testosterone in un controllo effettuato dopo la partita vinta in trasferta dalla Juventus contro l’Udinese il 20 agosto 2023, in occasione della prima giornata di campionato. Squalificato per 4 anni, Pogba si era visto ridurre lo stop dal Tas a 18 mesi, con la possibilità di rientrare in campo dal prossimo 11 marzo, alla soglia del suo 32esimo compleanno. Lo farà ma con una maglia diversa da quella bianconera. “Ci sono momenti in cui le cose non vanno come vorremmo, ma una cosa è certa: il legame che ho con voi, cari tifosi, resterà indimenticabile – si congeda Pogba via social – Mi avete dato tanto, più di quanto possa esprimere a parole, e porterò sempre con me tutto l’affetto che mi avete donato. Sarete per sempre nel mio cuore. In bocca al lupo Juventus”.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Mezzane di Sotto (VR) | Cerimonia per l’83° anniversario della morte del finanziere Bertoldi

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Nella mattinata di oggi, a Mezzane di Sotto, si è svolta una solenne cerimonia per commemorare l’83° anniversario della morte del Finanziere Domenico Bertoldi, Medaglia d’Argento al Valor Militare. La cerimonia, che si è tenuta presso il monumento ai caduti nella frazione di Mezzane di Sopra, ha visto la partecipazione di numerose autorità civili e militari locali, tra cui il Prefetto di Verona, Dott. Demetrio Martino, il Sindaco di Mezzane di Sotto, Giovanni Carrarini, e il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Verona, Col. t.ST Italo Savarese.

L’evento è stato reso ancor più suggestivo dalla performance del Coro di Mezzane di Sotto, che ha eseguito brani in omaggio alle Fiamme Gialle, contribuendo a creare un’atmosfera emozionante e solenne.

Durante la cerimonia sono state deposte due corone di alloro: una al monumento ai caduti e l’altra al monumento dedicato a Domenico Bertoldi. Nato a Velo Veronese il 14 dicembre 1905, Bertoldi si arruolò giovanissimo nella Guardia di Finanza e, dopo una breve esperienza, nel 1940 fu richiamato in servizio e trasferito in Albania. Il 7 aprile 1941, durante le operazioni di combattimento, trovò la morte eroicamente. Le sue spoglie riposano nel cimitero di Mezzane di Sopra.

La caserma sede del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria e del Gruppo della Guardia di Finanza di Verona porta il suo nome, a testimonianza dell’eroico sacrificio di un giovane finanziere che ha dato la vita per la Patria. La cerimonia di oggi ha rinnovato il ricordo e la gratitudine verso Bertoldi, simbolo di coraggio e dedizione al servizio della comunità.

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Pordenone | La GdF incontra gli studenti del Liceo “Leopardi Majorana”

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Giovedì 14 novembre, presso l’Auditorium “Concordia” di Pordenone, i Finanzieri del Comando Provinciale hanno incontrato oltre 300 studenti del Liceo “Leopardi Majorana” per una sessione di formazione sulla legalità economico-finanziaria. L’incontro, che ha coinvolto 15 classi degli indirizzi Classico, Scientifico e Scienze Umane, ha avuto l’obiettivo di sensibilizzare le nuove generazioni sui temi della legalità e della sicurezza economica.

Il Colonnello Davide Cardia, Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Pordenone, ha aperto la sessione, illustrando il ruolo del Corpo nella tutela delle risorse pubbliche, nel contrasto all’evasione fiscale e nella lotta contro il riciclaggio di denaro. A seguire, cinque Marescialli del Reparto Operativo hanno approfondito temi specifici, utilizzando esempi pratici e supportati da video che mostrano il lavoro quotidiano della Guardia di Finanza. Tra i temi trattati: la protezione delle entrate e uscite dei bilanci statali e locali, nonché il contrasto a fenomeni di frode finanziaria.

Gli studenti hanno partecipato con entusiasmo, dimostrando grande interesse per gli argomenti affrontati e interagendo attivamente con i militari durante la sessione di domande e risposte.

Questo incontro rientra nel progetto educativo promosso dal protocollo d’intesa tra il Comando Generale della Guardia di Finanza e il Ministero dell’Istruzione e del Merito, che mira a sensibilizzare gli studenti sui valori di legalità e sicurezza economico-finanziaria. Il progetto si propone di diffondere l’importanza di queste tematiche come leva per la crescita economica e la tutela delle libertà nel nostro Paese.

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Mattarella “Più volte ho promulgato leggi che non condividevo”

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ROMA (ITALPRESS) – “In quasi 10 anni è capitato più volte. Il presidente promulga leggi ed emana decreti e più volte ho promulgato leggi che non condividevo, che ritenevo sbagliate e inopportune, ma sono approvate dal Parlamento e ho il dovere di farlo. Solo quando vi sono evidenti contrasti con la Costituzione ho il dovere di non promulgarle”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all’evento per i 25 anni dell’Osservatorio Permanente Giovani-Editori.
“Essere arbitro significa sollecitare al rispetto delle regole gli altri organi dello Stato, ricordare a tutti i limiti delle proprie regole. Ciascun potere dello Stato deve sapere che ha dei limiti che deve rispettare perchè le funzioni dei vari organi dello Stato non sono fortilizi che cercano di strappare territorio agli altri, ma sono chiamati a collaborare”, ha aggiunto il capo dello Stato. “L’immagine dell’arbitro l’ho adoperata anche io, ho invitato anche i giocatori ad aiutarlo nell’applicazione e delle regole perchè questa coralità è fondamentale. Il Presidente della Repubblica interviene quando il sistema si blocca, può avvenire perchè non tutto è prevedibile. Il capo dello Stato oltre ad essere un arbitro è un meccanico che interviene per rimettere in moto il sistema che si è inceppato”, ha aconcluso Mattarella.
(ITALPRESS).
-Foto: Quirinale-

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