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Attualità

Automotive, Urso “Italia guida in Europa il fronte delle riforme”

“L’Italia guida il fronte delle riforme in Europa, per rimettere sulla strada giusta l’auto europea”. E’ quanto affermato, secondo quanto si apprende, dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in apertura del tavolo automotive in corso a Palazzo Piacentini.

“Ci siamo mossi per primi, già sei mesi fa. Con il nostro non-paper sul settore dell’automotive abbiamo costretto la Commissione UE a inserire nel Piano d’Azione sull’automotive due precondizioni assolutamente necessarie, ma ancora non sufficienti: il rinvio delle sanzioni previste per il 2025, che avrebbero comportato il collasso dell’industria europea, e l’anticipo alla seconda metà di quest’anno della revisione del regolamento sui veicoli leggeri, inizialmente prevista per la fine del 2026. Molti ritenevano che sarebbe stato impossibile e ci siamo riusciti. Ma non basta”.

“Sono ancora troppe le contraddizioni. E’ fondamentale che, per il raggiungimento degli obiettivi della transizione, si apra a tutte le tecnologie disponibili, a partire da biocarburanti e idrogeno. Serve poi rivedere il metodo di calcolo delle emissioni. Servono inoltre risorse adeguate a livello europeo – ha ricodato Urso – per incentivare la produzione Made in Europe e garantire l’autonomia strategica sulle batterie elettriche. La battaglia è ancora lunga ma noi non molliamo. Sappiamo che il Sistema Italia, imprese e sindacati, sono con noi”.

“Il green deal non ha fatto altro che accelerare la deindustrializzazione del continente. Dobbiamo immediatamente cambiare strada, pur mantenendo gli stessi obiettivi di piena decarbonizzazione – ha sottolineato il ministro -. Siamo a un punto di svolta decisivo per la sopravvivenza del settore automotive in Europa, stretto tra regole folli che ne minano la competitività e una concorrenza globale sempre più aggressiva, a cui si aggiungono le nuove criticità derivanti dai possibili dazi americani e dalla sovrapproduzione cinese che potrebbe inondare il mercato europeo. La crisi dell’auto sta travolgendo anche i produttori europei di batterie. La società svedese Northvolt, quella che doveva essere la più grande gigafactory d’Europa, ha dichiarato bancarotta. Anche altri progetti di nuove gigafactory sono stati sospesi, come quelli di ACC in Germania e in Italia, o addirittura cancellati. Servono interventi rapidi ed efficaci, un piano gigafactory concreto e immediato, con risorse adeguate per recuperare competitività e garantire l’autonomia strategica del continente”, ha aggiunto Urso.

– Foto IPA Agency –

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Attualità

Ucraina, Meloni “Lavoriamo con Ue e Usa, no invio nostri militari”

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha partecipato oggi ad una riunione in videoconferenza organizzata dal Primo Ministro del Regno Unito, Keir Starmer, sull’impegno a favore di una pace giusta e duratura, che assicuri la futura sovranità e la sicurezza dell’Ucraina.

Il Presidente del Consiglio – si legge in una nota di Palazzo Chigi – ha confermato che l’Italia intende continuare a lavorare con i partner europei e occidentali e con gli Stati Uniti per la definizione di garanzie di sicurezza credibili ed efficaci, ribadendo che non è invece prevista la partecipazione nazionale ad una eventuale forza militare sul terreno.

“Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto questa sera una conversazione telefonica con il Principe Ereditario e Primo Ministro dell’Arabia Saudita, Mohamed bin Salman al Saud”. E’ quanto si legge in una nota di palazzo Chigi.

“Alla luce del positivo esito dei colloqui tenutisi a Gedda a inizio settimana e a seguito della videoconferenza di questa mattina convocata dal Primo Ministro Starmer – prosegue la nota -, i due leader hanno in particolare discusso delle iniziative in corso e dell’impegno condiviso per una pace giusta e duratura in Ucraina. Il colloquio ha infine permesso di intrattenere uno scambio di vedute sui recenti sviluppi nella regione mediorientale”.

– Foto: Ipa Agency –

(ITALPRESS).

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Attualità

Una piazza gremita a Roma per la manifestazione sull’Europa: Serra “Siamo un popolo”

Piazza del Popolo a Roma è stata invasa da migliaia di persone per una manifestazione lanciata da Michele Serra a sostegno dell’Europa e dei suoi valori. Secondo gli organizzatori, circa 30.000 persone hanno partecipato, portando con sé bandiere dell’Unione Europea e della Pace, simboli di un’unità che trascende le differenze politiche e sociali. Il cuore della manifestazione è stato l’invocazione di un’Europa più solidale e unita, in un momento storico di incertezze e sfide internazionali.

“Siamo un popolo”, ha esordito Serra dal palco, aprendo l’evento con l’Inno alla gioia, simbolo dell’Unione Europea. Con una forte dichiarazione, il giornalista e scrittore ha sottolineato la necessità di riscoprire l’importanza dei valori europei in un contesto in cui, secondo lui, la bandiera più minacciosa è quella della “carta di credito” rappresentata dalla politica di Donald Trump. Serra ha fatto riferimento ai rifugiati che attraversano il Mediterraneo e agli ucraini impegnati nella resistenza contro l’invasione russa, ricordando che per molti l’Europa rappresenta la salvezza, non un concetto astratto.

La piazza è stata un caleidoscopio di voci e simboli. Tra i partecipanti c’erano anche migliaia di persone che hanno cantato “Bella ciao”, un inno di resistenza, e una delegazione di sindaci con la fascia tricolore, tra cui il primo cittadino di Roma, Roberto Gualtieri. La manifestazione ha visto la partecipazione di tutti i leader del centrosinistra, tranne Giuseppe Conte, ed è stata caratterizzata dallo slogan “Uniti nella diversità”, lo stesso motto del Parlamento europeo.

Elly Schlein, segretaria del Pd, ha partecipato portando con sé una bandiera dell’Europa, suscitando l’applauso dei manifestanti che le hanno dedicato incitamenti. Prima di dirigersi verso il retropalco, ha fatto un giro tra le persone che la salutavano e volevano parlarle.

La manifestazione, che ha visto la partecipazione di numerosi sindaci, associazioni, sindacati, esponenti della cultura e della musica, e tre senatori a vita – Renzo Piano, Liliana Segre ed Elena Cattaneo – è stata lanciata da Serra con l’intento di ribadire l’importanza dell’Europa e dei suoi principi fondanti come giustizia sociale, libertà, e pace. Il giornalista ha voluto evitare simboli di partito, scegliendo come unica bandiera quella dell’Europa, simbolo di unità e speranza per il futuro.

In un clima di pluralismo e di solidarietà, la manifestazione ha voluto affermare con forza l’importanza di un’Europa che sappia restare unita di fronte alle sfide globali, ponendo al centro la difesa della democrazia e dei diritti umani.

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Attualità

Oltre il 50% delle patenti ritirate per l’uso del cellulare alla guida

Un calo del 5,5% degli incidenti stradali che ha determinato un -20,4% di vittime e un -8,8% di feriti. Significa 61 morti in meno in tre mesi. E’ quanto emerge dai dati di Polizia Stradale e Carabinieri, condivisi dal Viminale con il Mit, che consentono di confrontare quanto avvenuto nei primi tre mesi di entrata in vigore del nuovo codice della strada (14 dicembre 2024 – 13 marzo 2025) con lo stesso periodo di un anno fa. In particolare, sono stati rilevati 226 incidenti mortali (lo scorso anno erano 274); 238 deceduti (lo scorso anno erano 299); 5.712 incidenti con lesioni (lo scorso anno erano 6.227); 8.407 persone ferite (lo scorso anno erano 9.222). Lo riferisce una nota del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
In tre mesi dall’entrata in vigore delle nuove norme, 203.753 conducenti si sono sottoposti a controlli etilometri e/o precursori. Tra loro, l’1,7% ha subìto sanzioni per guida in stato di ebbrezza e lo 0,2% per guida dopo aver assunto stupefacenti. Interessante aggiungere, inoltre, che su 17.607 patenti ritirate, per 8.912 casi è conseguenza del cellulare alla guida (50,6%).
L’auspicio è che i dati possano migliorare ulteriormente, soprattutto per quanto riguarda vittime e feriti, ma intanto si possono trarre alcune indicazioni. Anzitutto, le preoccupazioni per controlli irrazionali su droghe e farmaci si sono confermate totalmente infondate. Ed infatti si coglie l’occasione per ribadire che i limiti per il consumo di alcol non sono cambiati con il nuovo codice. A questo proposito va ribadito che alcuni provvedimenti citati dai media negli ultimi giorni – come le multe ai ciclisti in stato di ebbrezza – sono figlie di regole in vigore da decenni, e che fanno riferimento all’articolo 186 del codice che risale al 1992. In secondo luogo va rilevato che l’uso del cellulare rimane di gran lunga la prima ragione di ritiro della patente, in coerenza con la pericolosità e diffusione di questo comportamento scorretto. Conclude la nota del Mit.

foto: IPA Agency

(ITALPRESS).

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