Cronaca
Arrestato passeur al confine con la Francia, sei clandestini intercettati dalla Polizia di Stato
La Polizia di Stato di Limone Piemonte ha intensificato i controlli lungo la frontiera con la Francia, nell’ambito di operazioni mirate presso i valichi di competenza, tra cui Lombarda, Agnello, Limone Piemonte (valico ferroviario) e Colle della Maddalena. Questi valichi sono regolarmente pattugliati anche in collaborazione con la Polizia di Frontiera francese.
Nella serata del 4 marzo 2025, due pattuglie del Settore di Limone Piemonte hanno fermato un’autovettura con targa straniera che si stava dirigendo verso la Francia. L’auto è stata monitorata da vicino e intercettata, riducendo al minimo il rischio per gli occupanti e impedendo qualsiasi tentativo di fuga. A bordo del veicolo, una Peugeot 508, c’erano sette cittadini stranieri, tra cui un minore, tutti senza documenti validi.
Gli agenti hanno scoperto che il conducente dell’auto era un passeur, intento a trasportare illegalmente le persone verso la Francia. I sette migranti a bordo erano di nazionalità pakistana e si trovavano irregolarmente nel nostro Paese. Il passeur, oltre a non avere documenti in regola, usava il proprio cellulare come GPS per orientarsi nel percorso.
Durante il controllo, sono stati trovati anche dei telefoni cellulari, tra cui quello del passeur. I migranti sono stati sottoposti a perquisizione e portati presso gli uffici della Polizia di Frontiera, dove sono state avviate le operazioni di foto-segnalamento per l’identificazione.
Il conducente dell’auto è stato arrestato con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e trasferito alla Casa Circondariale di Cuneo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Il minore è stato affidato al Consorzio Socio-Assistenziale e collocato in una Casa Famiglia in provincia di Cuneo, come disposto dalla Procura per i Minori. Gli altri passeggeri sono stati sottoposti alle procedure amministrative previste dalla legge, con l’assistenza garantita in pieno rispetto dei loro diritti.
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Cronaca
Maxi operazione antimafia tra Messina e Catania 39 arresti
Messina, 13 marzo 2025 – Nelle prime ore della mattinata di oggi, i Carabinieri del Comando Provinciale di Messina e i Finanzieri dei Comandi Provinciali di Catania e Messina hanno eseguito un’importante operazione antimafia nelle province di Messina e Catania. Sono state eseguite misure cautelari nei confronti di 39 persone, tutte indagate a vario titolo per reati legati alla criminalità organizzata.
L’operazione, frutto di una stretta collaborazione tra le Procure di Messina e Catania, ha colpito un vasto giro di attività illecite, tra cui associazione a delinquere di stampo mafioso, narcotraffico, spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, rapina e trasferimento fraudolento di valori. Le accuse sono aggravate dall’articolo 416-bis.1 del codice penale, in quanto i reati sarebbero stati commessi con metodo mafioso o con l’obiettivo di favorire il clan “Cappello-Cintorino”.
Le indagini hanno messo in luce il radicamento della cosca nei territori di confine tra le due province, dove l’organizzazione aveva esteso la propria influenza, esercitando il controllo su attività economiche e traffici illeciti. La strategia investigativa, coordinata anche dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, ha permesso di individuare i canali attraverso cui il clan gestiva il traffico di droga e le operazioni di riciclaggio di denaro.
Le forze dell’ordine hanno eseguito numerose perquisizioni, sequestrando ingenti quantitativi di droga e documenti ritenuti fondamentali per ricostruire l’attività criminale dell’organizzazione.
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Cronaca
ASTI Sequestro e tentato omicidio,due arresti della Polizia di Stato
Asti – La Polizia di Stato di Asti, sotto il coordinamento della locale Procura, ha arrestato due cittadini pakistani con accuse gravissime: sequestro di persona, rapina, tentata estorsione, tentato omicidio e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile, hanno portato alla luce una vicenda drammatica. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i due arrestati avrebbero sequestrato un loro connazionale, trattenendolo con la forza all’interno di un appartamento. Durante il sequestro, la vittima sarebbe stata brutalmente picchiata per circa un’ora, mentre i suoi aguzzini richiedevano un’ingente somma di denaro in cambio della libertà. Dopo il pestaggio, gli aggressori avrebbero lasciato cadere l’uomo dal balcone del terzo piano dell’edificio.
Nonostante le gravi lesioni riportate, la vittima è sopravvissuta miracolosamente all’impatto ed è attualmente ricoverata in ospedale, dove lotta per recuperare la mobilità agli arti inferiori.
Uno dei due arrestati era già noto alle forze dell’ordine: nei giorni precedenti, infatti, la Squadra Mobile lo aveva fermato in esecuzione di un mandato di cattura europeo emesso dall’Ungheria. Le accuse nei suoi confronti riguardano il reato di associazione a delinquere finalizzata alla tratta di esseri umani, un ulteriore elemento che getta ombre inquietanti sulle sue attività criminali.
Le autorità forniranno maggiori dettagli nel corso di una conferenza stampa prevista per le ore 10:30 presso la Questura di Asti. Gli inquirenti proseguono le indagini per chiarire eventuali collegamenti con altre reti criminali e identificare possibili complici.
L’episodio ha destato grande sconcerto tra i cittadini di Asti, ponendo nuovamente l’attenzione sulla necessità di un contrasto efficace alle organizzazioni criminali che operano nel territorio. La tempestività dell’intervento delle forze dell’ordine ha permesso di assicurare alla giustizia due individui ritenuti estremamente pericolosi, ma resta il timore che dietro questo episodio possa nascondersi una realtà criminale ben più ampia.
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Cronaca
Salvataggio a Lungo Dora Colletta: recuperata una persona caduta in acqua dai vigili del fuoco. Le foto!
Nel tardo pomeriggio di ieri, i vigili del fuoco di Torino sono stati chiamati in Lungo Dora Colletta per un intervento di soccorso. Una persona era caduta in acqua e non riusciva a risalire. Fortunatamente, grazie alle tecniche SAF, l’operazione di recupero è stata effettuata con successo e in totale sicurezza.
L’intervento – Un operatore esperto nelle tecniche Speleo Alpino Fluviali (SAF) si è calato con un dispositivo speciale per recuperare la persona in difficoltà, permettendo di portarla in una zona sicura senza alcun rischio. L’intervento è stato tempestivo e preciso.
Le forze in campo – L’operazione ha visto il coinvolgimento non solo dei vigili del fuoco, ma anche della squadra SAF, del personale sanitario e della polizia di Stato, che hanno collaborato per garantire il successo dell’intervento.
Le foto – Per comprendere meglio l’intensità e la precisione dell’intervento, ecco le foto dell’operazione, che mostrano i momenti salienti del salvataggio.







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