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Cronaca

Arrestato un uomo per rapina a mano armata e altri crimini a Reggio Calabria

Un’importante operazione è stata portata a termine dai Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia urbana di Reggio Calabria, con l’arresto di un uomo di origine marocchina accusato di rapina a mano armata, resistenza e oltraggio a Pubblico Ufficiale. L’intervento tempestivo dei militari dell’Arma ha permesso di fermare un pericoloso individuo e di garantire maggiore sicurezza alla cittadinanza.

Il grave episodio si è verificato nella tarda serata del 18 febbraio, quando una richiesta d’aiuto è giunta al numero unico d’emergenza 112. Un uomo, vittima di un’aggressione brutale, riportava ferite da arma da taglio e perdeva copiosamente sangue. Le pattuglie della Sezione Radiomobile di Reggio Calabria sono intervenute rapidamente, prestando soccorso alla vittima e raccogliendo elementi utili per individuare il responsabile del crimine.

Dalle prime indagini è emerso che l’uomo era stato aggredito nel corso di una rapina a mano armata, subendo numerose coltellate prima di essere lasciato in condizioni critiche. La macchina investigativa dei Carabinieri si è attivata immediatamente, avviando una caccia all’aggressore. Attraverso un’azione coordinata e determinata, i militari hanno localizzato il luogo dell’aggressione e poco dopo individuato un sospettato nelle vicinanze.

Fin dalle prime fasi dell’identificazione, l’uomo ha mostrato segni evidenti di coinvolgimento nell’accaduto. Privo di documenti, ha tentato di sfuggire alla cattura con una reazione violenta, cercando di opporsi fisicamente ai militari. Tuttavia, grazie alla prontezza e all’addestramento dei Carabinieri, è stato rapidamente bloccato e dichiarato in arresto.

Le indagini hanno inoltre permesso di collegare lo stesso individuo a un altro reato commesso poche ore prima: il furto di un telefono cellulare ai danni di un operaio nel centro della città. Un episodio che conferma la pericolosità e la spregiudicatezza dell’arrestato, pronto a colpire più volte in un’unica giornata.

L’uomo è stato trasferito in carcere, mentre la vittima dell’accoltellamento ha ricevuto le cure necessarie, riportando punti di sutura. L’operazione condotta dai Carabinieri evidenzia ancora una volta la loro capacità di intervento e l’efficacia delle azioni di contrasto alla criminalità, dimostrando il loro impegno costante nella tutela della sicurezza pubblica.

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Cronaca

Macabra scoperta a Ladispoli: cadavere in decomposizione trovato in un bagno chimico

Una scoperta inquietante ha scosso la comunità di Ladispoli, cittadina sul litorale romano. Nella mattinata di giovedì 27 febbraio, un cadavere in avanzato stato di decomposizione è stato rinvenuto all’interno di un bagno chimico situato in un cantiere edile di un’area condominiale. L’allarme è scattato intorno alle 11:15, quando alcuni residenti e passanti hanno segnalato un forte odore proveniente dalla zona.

Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato di Ladispoli, che hanno immediatamente isolato l’area per consentire i rilievi della polizia scientifica. Il corpo, privo di documenti, non è stato ancora identificato, e gli inquirenti stanno cercando di risalire all’identità della vittima e alle cause del decesso. Dai primi accertamenti, sembra trattarsi di un uomo, ma solo gli esami medico-legali potranno fornire certezze.

Secondo quanto emerso, il cantiere in cui è stato ritrovato il cadavere era fermo da alcuni giorni. Resta quindi da chiarire come e quando la vittima sia entrata nell’area e cosa abbia determinato la sua morte. La salma è stata messa a disposizione dell’autorità giudiziaria per l’autopsia, che potrebbe rivelare dettagli cruciali sulla dinamica degli eventi.

Le forze dell’ordine stanno raccogliendo testimonianze e verificando eventuali denunce di scomparsa compatibili con il ritrovamento. Nessuna ipotesi è esclusa: dal tragico incidente all’atto criminale. Gli investigatori proseguiranno le indagini nei prossimi giorni per far luce su questo misterioso ritrovamento che ha sconvolto l’intera comunità.

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Cronaca

Nevicate sulle montagne del Piemonte: il weekend si fa freddo. Guarda il video!

Inizia il fine settimana con un moderato peggioramento delle condizioni meteo sulle montagne del Piemonte. Le nevicate, pur non abbondanti, interesseranno diverse località, portando fiocchi anche a bassa quota in alcune aree. Ecco dove sta nevicando!

Oggi, si prevede un peggioramento delle condizioni meteo sul Piemonte. Le precipitazioni interesseranno prima Novarese e Vercellese, per poi estendersi a gran parte della regione. Sui settori pedemontani alpini, in particolare tra Alpi Cozie e Marittime, si registrano valori moderati, con la neve che arriverà a quote comprese tra i 700 e i 900 metri. Primi fiocchi anche a Bardonecchia

Nei rilievi più esposti alla pianura, come le basse valli di Lanzo, la neve cadrà sopra i 1600 metri. Da Mezzenile (680 m), la neve ha già imbiancato il paesaggio, e fiocchi di neve sono presenti fino a Germagnano. Andrate, nel Canavese, sta già vedendo fiocchi di neve a fiocconi, mentre sul Pian della Mussa, a circa 1300 m, la neve è scarsa. A Bielmonte, però, si registrano già oltre 20 cm di neve. A Ceres, la nevicata ha imbiancato il paese come si vede nel video

Previsioni:

  • Novarese e Vercellese: precipitazioni moderate con neve a quote collinari e montane.
  • Alpi Cozie e Marittime: nevicate moderate, con accumuli che potrebbero raggiungere anche i 20 cm in alta quota.
  • Bassa Valle di Lanzo: neve prevista a partire dai 1600 metri, con fiocchi fino a Germagnano e Mezzenile.
  • Canavese: nevicate a fiocconi, con accumuli localizzati sopra i 1300 m.
  • Bielmonte: oltre 20 cm di neve accumulata.

Il weekend porterà un moderato peggioramento del tempo sul Piemonte, con nevicate che interesseranno principalmente le aree montane. Le condizioni rimarranno stabili, ma non abbondanti, con accumuli limitati alle altitudini superiori ai 1600 metri. Segui gli aggiornamenti per restare informato sulle eventuali variazioni e modifiche nelle previsioni.

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Cronaca

Morte di Ramy Elgaml: Nuove Indagini sui Carabinieri Coinvolti nell’Inseguimento

La Procura di Milano ha avviato un nuovo fascicolo d’inchiesta in relazione alla morte di Ramy Elgaml, 19 anni, avvenuta il 24 novembre durante un inseguimento da parte dei carabinieri nel centro di Milano. La nuova indagine è scaturita dalla denuncia presentata dai legali di Fares Bouzidi, il giovane che guidava lo scooter su cui viaggiava Ramy e che è rimasto ferito nello scontro.

A seguito della denuncia, sono stati iscritti nel registro degli indagati due carabinieri coinvolti nell’inseguimento, precisamente quelli a bordo dell’ultima gazzella che seguiva il motorino. Il carabiniere alla guida è accusato di lesioni stradali nei confronti di Bouzidi e di falso, mentre il collega dovrà rispondere esclusivamente di falso. La contestazione di falso riguarda una dichiarazione nel verbale ufficiale dell’arresto di Bouzidi, in cui non si menziona il presunto impatto tra l’auto dei carabinieri e lo scooter.

Bouzidi, interrogato dal gip per l’accusa di resistenza, ha dichiarato che la macchina dei carabinieri gli ha “dato una spinta forte da dietro”, facendogli perdere il controllo del veicolo. Questa versione, che sostiene l’ipotesi di uno speronamento, è ora al centro delle indagini, anche se la sua fondatezza è ancora tutta da verificare.

Le indagini proseguono su due fronti. Il fascicolo principale ipotizza il reato di omicidio stradale a carico di uno dei carabinieri e dello stesso Bouzidi, considerato corresponsabile della tragedia. Nel nuovo filone d’indagine, invece, l’accusa di lesioni stradali è rivolta al carabiniere della seconda volante coinvolta nell’inseguimento.

Secondo la difesa di Bouzidi, lo scooter sarebbe stato speronato dalla macchina dei carabinieri durante l’inseguimento, causando la perdita di controllo e la successiva caduta. Tuttavia, le ricostruzioni ufficiali contenute nel fascicolo principale sostengono che non ci sia stato alcun contatto diretto tra i veicoli.

Un elemento fondamentale per risolvere il caso sarà la consulenza cinematica affidata all’ingegnere Domenico Romaniello, che dovrà ricostruire con precisione le dinamiche dell’incidente. L’attesa per il suo rapporto, previsto per la prossima settimana, potrebbe essere determinante per stabilire le reali responsabilità. Dai filmati acquisiti, emerge l’ipotesi che Ramy Elgaml possa essere rimasto schiacciato tra l’auto dei carabinieri e un palo del semaforo, visto che i veicoli si sarebbero schiantati nello stesso punto.

Ora, la Procura di Milano, sotto la direzione di Marcello Viola, dovrà decidere quale versione dell’incidente seguire. Se confermare quella iniziale, che esclude uno speronamento, o se prendere in considerazione la tesi della difesa di Bouzidi, che punta il dito contro l’auto dei carabinieri. La consulenza cinematica si preannuncia come il punto di svolta per fare chiarezza su una vicenda che continua a destare molte domande.

Il fascicolo d’indagine aperto dalla Procura è il terzo in ordine cronologico riguardante questo caso, che rimane avvolto nel mistero.

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