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Tecnologia

Intelligenza Artificiale, Giannotti “La sfida è la protezione dei dati”

“L’Information Technology ha un ruolo ancora più importante se integrata opportunamente con l’hardware, come un microfono o una telecamera”: è quello che succede ad esempio se l’audio “si trasforma in tempo reale in un verbale o in un sottotitolo e viene anche arricchito di tutte le informazioni che possono essere utili per chi ci deve lavorare”. Lo afferma Enrico Giannotti, Managing Director di Cedat 85, intervistato da Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy, parlando del dispositivo Cabolo.
Cedat 85 è “un’azienda pugliese nata e fondata da Gianfranco Mazzoccoli nella provincia di Brindisi, che ha iniziato il suo percorso cercando di supportare le pubbliche amministrazioni – spiega : oggi portiamo l’intelligenza artificiale anche nell’attività quotidiana di strutture, per digitalizzare processi, efficientare, rendere più accessibili i contenuti e le informazioni”, sottolinea Giannotti.

“Recentemente abbiamo partecipato per la quarta volta all’Integrated Systems Europe, il principale evento mondiale per gli operatori del settore audio e video professionale, presentando le nostre soluzioni di integrazione per aumentare l’accessibilità”, spiega, descrivendo il prodotto messo a punto per il Parlamento Europeo.
“L’Unione Europea è composta da tanti Paesi, ognuno con una propria identità linguistica: uno dei problemi principali è quello di favorire la comunicazione e l’accessibilità ai cittadini di ogni Paese – prosegue -. Il progetto che abbiamo portato avanti per il Parlamento Europeo è una soluzione di applicazione concreta di un sistema di intelligenza artificiale per la traduzione in tempo reale tra le 24 lingue, incluso anche il gaelico irlandese che è una delle lingue ufficiali dell’Unione Europea. In questo modo, ad esempio, un cittadino polacco può leggere in tempo reale, nella sua lingua, quello che sta dicendo un parlamentare portoghese”.
Il dispositivo Cabolo “è un hardware che garantisce la totale privacy dei dati: in un mondo che fino ad oggi ci ha spinto a portare tutto verso il cloud e a condividere ogni nostro dato, in maniera consapevole o meno, su server al di fuori dell’Italia, con la nostra soluzione puntiamo a tenere i dati sempre vicino all’utente, a chi li gestisce e a chi ne è proprietario – aggiunge il Managing Director di Cedat 85 -. Questo è stato molto apprezzato, perchè anche i grandi player puntano sempre di più su soluzioni che abbiano un’attenzione particolare alla privacy e alla riservatezza del dato”.

Su questi aspetti, “sicuramente l’Europa è più indietro rispetto a Stati Uniti, Cina e India, ma fa bene a definire delle norme e a regolamentare il tema dei dati – prosegue -. Forse siamo arrivati un pò tardi, è difficile far applicare le regole quando ormai tutti noi abbiamo già profili social su cui abbiamo condiviso foto: probabilmente bisognerebbe anche lavorare dal punto di vista educativo”. A livello industriale, invece, “probabilmente manca una strategia ampia” nei confronti di un “tessuto aziendale che in Italia è caratterizzato dalle piccole e medie imprese” e che spinga alla cooperazione, “ognuna con le proprie eccellenze”.
Per il Parlamento Europeo “ci siamo confrontati con un colosso come Microsoft” e “siamo stati selezionati” grazie alla “nostra sensibilità e a quella cura del dettaglio tipicamente italiana” con cui “siamo riusciti ad emergere, a fare la piccola differenza contro un mostro sacro”.

– Foto Italpress –

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Tecnologia

Innovazione, Barachini “Con l’intelligenza artificiale serve un approccio antropocentrico”

“L’intelligenza artificiale è uno strumento che sta cambiando le nostre vite, cambierà le nostre vite”. Lo ha detto il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria, Alberto Barachini, a Napoli, a margine di Feuromed, il Festival Euromediterraneo dell’Economia.

“Ci saranno – ha proseguito Barachini – sviluppi positivi in moltissimi ambiti scientifici. Da un punto di vista editoriale e informativo, è sicuramente un’innovazione da regolare perché può indurre una modifica sostanziale del lavoro umano e anche, in qualche modo, una sostituzione. Quindi, bisogna cercare di far sì che questo strumento di innovazione aumenti le capacità distributive, anche le capacità di ricerca in un ambito editoriale, ma non sostituisca quella straordinaria esperienza, quella competenza, quel lavoro umano e quella responsabilità umana che deve sempre essere al centro del lavoro di chi fa informazione e giornalismo. L’uomo – ha concluso – deve essere al centro del nostro approccio di visione dell’utilizzo dell’Ai, è un approccio antropocentrico che ponga la responsabilità umana, la faccia di chi produce l’informazione e la sua responsabilità al centro del processo”.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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La Trasformazione Digitale degli Smart Plant: Efficienza, Sostenibilità e Competitività nell’Industria Manifatturiera

La trasformazione digitale sta rivoluzionando l’industria manifatturiera, con l’introduzione degli smart plant, impianti industriali intelligenti che, attraverso l’analisi dei dati e processi ottimizzati, permettono a macchine e operatori di prendere decisioni informate, migliorando l’efficienza e la competitività. Le fabbriche del futuro non sono più semplici luoghi di produzione, ma veri e propri ecosistemi connessi, dove l’intelligenza artificiale, l’automazione e la convergenza tra IT (Information Technology) e OT (Operational Technology) giocano un ruolo fondamentale. Questa integrazione consente un’ottimizzazione dei processi produttivi, portando vantaggi significativi anche in termini di sostenibilità ambientale e sicurezza sul lavoro.

Nonostante i vantaggi evidenti in termini di Overall Equipment Effectiveness (OEE) e flessibilità produttiva, molte aziende incontrano difficoltà nella transizione verso gli smart plant. Tra i principali ostacoli ci sono la disponibilità dei dati, l’integrazione tra IT e OT, e la gestione del cambiamento. Tuttavia, le nuove fabbriche digitali offrono un’opportunità unica per progettare l’efficienza fin dall’inizio e diffondere i benefici della smart manufacturing su scala globale. Le aziende che affrontano con successo queste sfide possono migliorare la loro competitività, ottimizzare i processi e massimizzare i risultati economici e ambientali.

Capgemini si posiziona come partner strategico per la trasformazione digitale dell’industria, fornendo soluzioni innovative che combinano processi di gestione snelli, tecnologie modulari intelligenti, analisi avanzata dei dati e automazione. Il suo approccio è altamente flessibile, adattandosi a diversi settori industriali, dalla produzione discreta all’industria di processo, garantendo vantaggi economici e operativi a lungo termine.

La trasformazione verso gli smart plant non riguarda solo il miglioramento delle performance aziendali, ma mira ad avere un impatto positivo sulla società e sull’ambiente. Le soluzioni proposte contribuiscono alla riduzione degli sprechi, all’ottimizzazione del consumo energetico e al miglioramento delle condizioni di lavoro. L’obiettivo è creare un modello di industria intelligente che coniughi efficienza, sostenibilità e benessere dei dipendenti. “La nostra offerta dedicata agli smart plant basati sui dati mira ad abilitare la totale connettività e intercomunicazione di dispositivi operativi, processi e infrastrutture,” afferma Giulio Lanza, Presales Director di Capgemini Engineering in Italia. “L’uso analitico dei dati raccolti consente a macchine e persone di prendere decisioni intelligenti, basate sui fatti, che si trasformano in attività autonome o azioni umane, aumentando l’efficienza delle prestazioni e la centralità del cliente. Creiamo valore per i nostri clienti trasformando le loro organizzazioni e implementando soluzioni che hanno un impatto positivo sull’ambiente e sulla società, assicurando al contempo benefici finanziari a lungo termine.”

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Tecnologia

L’Ue sospende i contatti con Huawei dopo l’indagine per corruzione

L’Unione Europea ha deciso di sospendere immediatamente tutti i contatti e gli incontri con Huawei, il colosso cinese delle telecomunicazioni, a seguito dell’apertura di un’indagine da parte della giustizia belga per sospetta corruzione legata alle attività di lobbying dell’azienda. La Commissione europea ha comunicato che tutti i dipartimenti dell’esecutivo e i team dei commissari saranno istruiti a non intrattenere ulteriori rapporti con Huawei fino a nuovo ordine.

La decisione arriva in un momento di crescente preoccupazione riguardo alle pratiche aziendali di Huawei e al suo coinvolgimento in attività di lobbying che potrebbero sollevare dubbi su potenziali conflitti di interesse e sulla sicurezza delle comunicazioni all’interno dell’Unione Europea. L’indagine in corso in Belgio sta gettando nuova luce sulle attività dell’azienda, che da tempo è al centro di controversie legate alla sicurezza delle infrastrutture di rete globali.

La sospensione dei contatti riflette una posizione di cautela da parte delle istituzioni europee, che continuano a monitorare attentamente la situazione e le implicazioni legali e geopolitiche che potrebbero derivarne.

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