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Cronaca

Arresti per usura ed estorsione: operazione dei Carabinieri a Casal di Principe

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Nella giornata di ieri, i Carabinieri della compagnia di Casal di Principe, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due soggetti accusati di usura ed estorsione, con l’aggravante del metodo mafioso. L’operazione si inserisce all’interno di una più ampia indagine che ha portato alla luce un fiorente giro di usura ai danni di numerose vittime, tra cui imprenditori in difficoltà economiche e persone in grave stato di bisogno.

Le indagini hanno evidenziato come i due indagati, in concorso con altre persone non ancora arrestate, avessero elargito prestiti con tassi usurai che variavano tra il 25% e il 40% mensile. L’importo delle somme prestato si aggirava intorno ai 500 euro, ma i guadagni per i due usurai erano enormi, con un profitto che si stimava in circa 14.000 euro su un singolo prestito. Le vittime, spesso disperate e impossibilitate a far fronte alle difficoltà economiche, avevano accettato questi prestiti per far fronte alle necessità primarie delle proprie famiglie.

Le indagini, che hanno coinvolto intercettazioni e perquisizioni, hanno permesso di ricostruire l’intero sistema usuraio e di acquisire prove tangibili del comportamento violento degli indagati per assicurarsi il recupero delle somme. Un elemento chiave è stato il rinvenimento di un “libro mastro” che conteneva dettagli precisi sugli importi prestati e le restituzioni avvenute, utilizzato per tenere traccia dei pagamenti da parte delle vittime.

Oltre alla pratica dell’usura, le indagini hanno messo in evidenza anche gravi episodi di estorsione: molte delle vittime sono state minacciate di violenza per costringerle a restituire i soldi dovuti. Le minacce, che si sarebbero fatte sempre più pesanti man mano che le vittime non riuscivano a saldare i debiti, hanno contribuito ad aggravare ulteriormente la posizione degli indagati.

Inoltre, gli arrestati risulterebbero avere legami con un noto esponente del clan dei Casalesi, un’organizzazione mafiosa attiva nell’agro aversano. Questa connessione ha contribuito a rendere più facile il recupero dei crediti usurai, grazie alla notorietà e alla paura che il clan incuteva nelle vittime.

Il provvedimento cautelare eseguito dai Carabinieri è stato emesso durante la fase delle indagini preliminari. I destinatari dell’ordinanza sono presunti innocenti fino a una sentenza definitiva, e hanno diritto di impugnare la misura in sede di giurisdizione competente. Le indagini proseguono per identificare eventuali ulteriori complici e per accertare la portata dell’attività criminale legata all’usura e alle estorsioni.

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Cronaca

Arrestato un 56enne viareggino per detenzione di materiale pedopornografico

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La Polizia Postale di Massa, con il supporto degli agenti di Firenze, ha arrestato un 56enne viareggino, disoccupato e incensurato, accusato di detenzione di materiale pedopornografico. L’indagine, scaturita da una segnalazione internazionale proveniente dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (CNCPO), ha permesso di identificare rapidamente il sospettato, il quale era in possesso di oltre un migliaio di immagini e video raffiguranti abusi su minori.

Le attività investigative hanno portato alla perquisizione dell’abitazione dell’indagato, durante la quale sono stati trovati numerosi file pedopornografici memorizzati sul suo cellulare. I contenuti ritrovati includevano immagini di minori, alcuni anche di età molto giovane, dai pochi mesi fino a circa sette anni.

La vasta quantità di materiale pedopornografico rinvenuto ha giustificato l’arresto in flagranza del viareggino, che è stato successivamente tradotto alla Casa Circondariale di Massa Carrara. L’indagato è stato posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, con l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico.

In attesa della sentenza definitiva, l’uomo è da considerarsi presunto innocente, secondo i principi di presunzione di innocenza. L’operazione testimonia ancora una volta l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare la pedopornografia online e la protezione dei minori.

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Cronaca

Arresto per traffico di droga a Corigliano Calabro: sequestrati 500 grammi di marijuana

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Un diciottenne di Corigliano Calabro è stato arrestato dai Carabinieri della Stazione di Acri e dell’Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri di Rende, accusato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. L’operazione, che ha portato al sequestro di quasi mezzo chilo di marijuana, è scattata dopo una perquisizione domiciliare nel quartiere “Cantinelle”, a Corigliano Calabro.

Il giovane è stato trovato in possesso di una consistente quantità di marijuana, destinata presumibilmente al mercato illecito. Oltre alla droga, i militari hanno rinvenuto un bilancino di precisione e del denaro contante, indicativo di un’attività di spaccio. Il valore della marijuana sequestrata si aggira intorno ai 3.000 euro, se venduta sul mercato nero.

Il fermo è avvenuto dopo che i Carabinieri avevano arrestato un altro individuo, un 32enne noto alle forze dell’ordine, trovato in possesso di cocaina durante un controllo nel comune di Sant’Angelo. Dopo l’arresto del 32enne, le indagini si sono estese al suo domicilio, dove è emerso il coinvolgimento del giovane arrestato. La perquisizione ha portato alla scoperta della droga nascosta nel suo armadio.

Entrambi gli arrestati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, come disposto dall’Autorità Giudiziaria. Gli indagati, nel rispetto dei principi costituzionali, sono da considerarsi presunti innocenti fino alla definizione del processo.

L’operazione sottolinea l’impegno costante delle forze dell’ordine nel contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, a tutela della sicurezza e della salute pubblica.

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Cronaca

Espulsioni di cittadini stranieri irregolari a Grosseto: tre provvedimenti eseguiti

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Nei giorni scorsi, nell’ambito dei consueti controlli del territorio condotti dalla Questura di Grosseto, sono stati eseguiti tre provvedimenti di espulsione nei confronti di cittadini stranieri risultati irregolari sul territorio nazionale. L’operazione, portata avanti grazie alla collaborazione tra l’Ufficio Immigrazione della Questura di Grosseto e la Polizia Municipale, ha permesso di individuare tre persone sprovviste di permesso di soggiorno.

I controlli, svolti con attenzione e precisione, hanno portato al rintraccio degli stranieri, che sono stati immediatamente sottoposti a procedura di espulsione. I tre soggetti sono stati quindi accompagnati nei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) situati a Palese (Bari), Ponte Galeria (Roma) e Palazzo San Gervasio (Potenza), in attesa di essere rimpatriati nei rispettivi Paesi di origine.

Questa attività rientra nell’ambito di un impegno costante da parte delle forze dell’ordine contro l’immigrazione irregolare, con l’obiettivo di garantire la sicurezza e il rispetto delle leggi sul territorio provinciale. L’operazione dimostra l’efficacia e la determinazione delle forze di polizia nell’affrontare la questione dell’immigrazione irregolare e nell’assicurare la sicurezza della comunità.

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