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Cronaca

Inseguimento a Vittoria: due giovani arrestati dopo tentativo di fuga e incidente stradale

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Nel primo pomeriggio di ieri, un’operazione di controllo del territorio da parte della Polizia di Stato nel Comune di Vittoria ha portato all’arresto di due giovani, protagonisti di una pericolosa fuga su ciclomotore e di un sinistro stradale. Gli agenti, impegnati in un normale servizio di pattugliamento, hanno notato un ciclomotore con a bordo due soggetti che, con il conducente in equilibrio su una sola ruota, si muoveva in modo sospetto. Al tentativo di fermare il veicolo, i due giovani hanno reagito tentando di sfuggire al controllo, mettendo in atto manovre estremamente pericolose, tra cui il passaggio alle intersezioni stradali ad alta velocità, anche in contromano.

Nel corso della fuga, i due giovani hanno lanciato un oggetto dal ciclomotore, che si è poi rivelato essere una pistola a salve, priva di tappo rosso, che riproduceva fedelmente un’arma da fuoco. Gli agenti, sospendendo momentaneamente l’inseguimento per recuperare l’arma, sono intervenuti tempestivamente per rinvenire la pistola.

Poco dopo, il conducente del ciclomotore ha perso il controllo del veicolo, colpendo un altro automobilista che, nel tentativo di evitare la collisione, non ha ricevuto la precedenza dai due giovani. A causa delle gravi condizioni di salute dei fuggitivi, gli agenti hanno immediatamente allertato i soccorsi sanitari. Un’indagine approfondita ha poi rivelato che il conducente del ciclomotore era sprovvisto di patente di guida e che il mezzo non era coperto da assicurazione.

La Procura della Repubblica ha avviato le indagini sul caso, acquisendo le immagini delle telecamere di sorveglianza, che hanno confermato la condotta rischiosa dei due giovani, documentando anche l’incidente che è avvenuto poco prima del termine dell’inseguimento. L’episodio mette in evidenza il pericolo rappresentato dalla guida spericolata e dalle azioni di elusione dei controlli, nonché la prontezza degli agenti nel gestire la situazione.

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Cronaca

Armato di machete minaccia i passanti a Napoli, arrestato dalla Polizia

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Un intervento tempestivo da parte delle forze dell’ordine ha evitato il peggio nei pressi della “Zona Rossa” di Piazza Garibaldi a Napoli, dove un uomo di 65 anni, in evidente stato confusionale, minacciava i passanti brandendo un machete di 50 centimetri. L’allarme è scattato grazie alla segnalazione di alcuni passanti che hanno notato l’uomo compiere gesti minacciosi mentre si aggirava per la zona.

I militari del Gruppo Pronto Impiego della Guardia di Finanza, in collaborazione con una pattuglia della Polizia di Stato, sono intervenuti prontamente sul posto. Dopo aver individuato il soggetto, le forze dell’ordine sono riuscite a fermarlo e disarmarlo, evitando che potesse causare danni. Durante l’operazione, l’uomo ha opposto resistenza, ma è stato comunque bloccato senza ulteriori incidenti.

Il 65enne, già noto per precedenti penali, è stato denunciato per il porto di armi e oggetti atti a offendere, nonché per resistenza a pubblico ufficiale. Inoltre, in base alle recenti direttive della Prefettura di Napoli, gli è stato disposto l’allontanamento dalla “Zona Rossa”, area particolarmente sensibile della città.

L’intervento tempestivo delle forze dell’ordine sottolinea ancora una volta l’importanza della sicurezza pubblica e la prontezza nel prevenire situazioni di pericolo per la cittadinanza.

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Cronaca

Truffa agli anziani: quattro arresti per una serie di raggiri a Napoli e Bologna

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Questa mattina, a Napoli e Bologna, sono stati eseguiti quattro arresti in relazione a una serie di truffe ai danni di anziani, compiute durante la scorsa estate in diverse province italiane. L’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Genova, ha visto i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Genova, con il supporto dei Comandi Provinciali locali, dare esecuzione a un’ordinanza di misura cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Genova. Gli arrestati, di età compresa tra i 55 e i 27 anni e tutti residenti a Napoli, sono accusati di aver commesso sei truffe, un furto in abitazione e l’indebito utilizzo di carte di credito.

Le vittime, tutte persone anziane, avevano età comprese tra i 78 e i 91 anni e risiedevano nelle province di Genova, Piacenza e Alessandria. I malfattori, utilizzando la tecnica del “finto maresciallo e finto avvocato”, si sono fatti consegnare ingenti somme di denaro e preziosi, per un valore totale di circa 20.000 euro, tra cui anelli, orologi e catenine, molti dei quali erano ricordi di famiglia per le vittime. Il modus operandi seguiva sempre lo stesso schema: i truffatori telefonavano alle vittime, spacciandosi per carabinieri o avvocati, e riferivano che un loro parente aveva causato un incidente stradale grave. Per evitare l’arresto del parente, le vittime venivano convinte a versare una cauzione immediata in denaro o gioielli.

Una volta acquisito il consenso della vittima, i truffatori indirizzavano un “corriere” a ritirare il denaro e i monili, mentre uno degli altri malfattori rimaneva al telefono con l’anziano, continuando a premere psicologicamente sulla gravità della situazione e impedendo ogni possibilità di contattare amici o familiari che avrebbero potuto smascherare la truffa.

Tre degli arrestati sono stati trasferiti nel carcere di Napoli Poggioreale, mentre il quarto, già detenuto per altre cause nel carcere di Bologna, dovrà rispondere delle nuove accuse. L’operazione evidenzia l’importante lavoro di coordinamento delle forze dell’ordine e la costante attenzione a fenomeni di truffa sempre più frequenti e dannosi per le persone vulnerabili, come gli anziani.

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Cronaca

Arrestato ad Adrano un uomo evaso da misura alternativa al carcere

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Un uomo di 36 anni, residente ad Adrano, è stato arrestato dalla Polizia di Stato dopo essersi allontanato dalla struttura in cui stava scontando la pena in regime di misura alternativa al carcere. L’arresto è stato eseguito in seguito al provvedimento emesso dall’Autorità Giudiziaria, che ha disposto la sua carcerazione in sostituzione della misura meno afflittiva a causa della sua evasione.

Il 36enne, già noto alle forze dell’ordine per un precedente arresto nel 2017 nell’ambito dell’operazione “Illegal Duty”, operazione che aveva portato all’arresto di numerosi esponenti del clan Scalisi, era stato condannato per reati di associazione mafiosa e traffico di sostanze stupefacenti. In seguito alla condanna, era stato ammesso ad una misura alternativa alla detenzione in carcere, l’affidamento terapeutico, che lo obbligava a scontare la pena in una comunità della provincia di Reggio Calabria.

Tuttavia, l’uomo ha abusato della possibilità concessa, allontanandosi dalla struttura per trascorrere le festività natalizie a casa, senza comunicare la sua partenza. La sua evasione ha portato alla revoca del beneficio e all’emissione di un ordine di carcerazione. Nei giorni scorsi, gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Adrano lo hanno sorpreso mentre passeggiava tranquillamente per le vie della città.

L’arresto segna un altro capitolo nella lunga carriera criminale del 36enne, che ora dovrà scontare la pena in carcere, dopo aver infranto le condizioni della misura alternativa.

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