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Cronaca

Arrestato 33enne per spaccio di droga e violazione dell’ordine di espulsione a Padova

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Nel corso di un’operazione di prevenzione e controllo del territorio, la Polizia di Stato di Padova ha arrestato un 33enne di origini marocchine, trovato in possesso di sostanze stupefacenti destinate allo spaccio, e denunciato per non aver ottemperato a un ordine di espulsione emesso dal Questore di Bari. L’operazione è avvenuta il 13 gennaio 2025, nelle zone della Stazione e del quartiere Arcella, come parte di un servizio di vigilanza disposto dal Questore Marco Odorisio.

L’episodio è iniziato quando una pattuglia della Questura ha notato un cittadino straniero all’interno di un esercizio commerciale, accompagnato da una cittadina italiana già conosciuta alle forze dell’ordine. Durante il controllo, l’uomo, che non aveva con sé documenti di identificazione, è stato accompagnato in Questura per le verifiche del caso. Gli accertamenti hanno rivelato che l’uomo, entrato in Italia nel 2007, aveva numerosi precedenti penali, tra cui reati contro la persona, il patrimonio e in materia di stupefacenti. Inoltre, risultava non aver rispettato l’ordine di lasciare il paese, emesso dal Questore di Bari nel febbraio dello scorso anno.

In seguito a un controllo più approfondito, gli agenti hanno trovato sul 33enne circa 20 grammi di hashish, 1,25 grammi di cocaina e un altro involucro di sostanza stupefacente nascosto in un’intimo. Per il reato di detenzione ai fini di spaccio, l’uomo è stato arrestato e posto sotto indagine.

Nel frattempo, l’Ufficio Immigrazione ha proceduto a esaminare la sua posizione sul territorio nazionale. In base agli accertamenti, il 33enne è stato trasferito al Centro di Permanenza e Rimpatri di Palazzo San Gervasio (PZ), a disposizione delle autorità competenti, in attesa di essere rimpatriato.

L’operazione testimonia l’efficacia dei dispositivi di sicurezza adottati dalle forze dell’ordine nel contrastare il crimine e garantire la legalità nelle strade della città.

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Cronaca

Arrestato 76enne a Roma, armi rubate e munizioni

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Un’operazione della Guardia di Finanza di Roma ha portato all’arresto di un pregiudicato settantaseienne, trovato in possesso di armi e munizioni illegali nella sua abitazione. I finanzieri, nell’ambito di un’azione mirata contro i traffici illeciti, hanno scoperto un fucile automatico, una doppietta e circa 200 munizioni. Il fucile risultava essere stato rubato, mentre la doppietta era detenuta senza regolare licenza.

L’anziano è stato arrestato con le accuse di detenzione abusiva di armi e ricettazione, e attualmente si trova agli arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Velletri.

Questa operazione rientra nelle attività di controllo messe in atto dalla Guardia di Finanza di Roma per contrastare i traffici illeciti di armi e altre sostanze pericolose. Le indagini sono ancora in corso e il procedimento si trova nella fase preliminare, con la presunzione di innocenza fino a eventuale sentenza definitiva.

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Cronaca

Spaccio di sostanze stupefacenti ad Arezzo: arrestato un cittadino nigeriano

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L’intensa attività di controllo e prevenzione della Squadra Mobile di Arezzo ha portato alla cattura di un cittadino nigeriano, sospettato di essere coinvolto nel traffico di sostanze stupefacenti. L’arresto è avvenuto lo scorso lunedì, nel quartiere Saione, una zona del centro cittadino che frequentemente viene monitorata per prevenire reati legati allo spaccio.

L’individuo, notato dagli agenti mentre si aggirava con fare sospetto, è stato osservato mentre si avvicinava ad alcune persone già conosciute dalle forze dell’ordine come assuntori di droghe. I poliziotti hanno deciso di intervenire tempestivamente, procedendo a un controllo che ha dato esito positivo. Durante la perquisizione personale, sono stati rinvenuti ben 52 involucri contenenti eroina e 5 involucri con cocaina, per un totale di 56,04 grammi di eroina e 3,11 grammi di cocaina. Oltre alla droga, gli agenti hanno sequestrato 770 euro in contante, una somma che si ritiene provenga dall’attività illecita di spaccio.

Il nigeriano è stato arrestato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, ai sensi dell’art. 73 D.P.R. 309/1990. Successivamente, è stato trattenuto presso le camere di sicurezza della Questura in attesa dell’udienza di convalida. Il giorno successivo, il giudice ha convalidato l’arresto, disponendo gli arresti domiciliari per l’indagato, che ora dovrà affrontare le successive fasi processuali.

L’inchiesta, che si inserisce in un più ampio piano di controllo delle aree sensibili della città, dimostra l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare il fenomeno dello spaccio di stupefacenti. Al momento, il soggetto arrestato gode della presunzione di innocenza, in attesa di un giudizio definitivo.

L’operazione della Squadra Mobile, con il supporto della Procura della Repubblica di Arezzo, continua a monitorare le zone ad alto rischio, al fine di garantire maggiore sicurezza alla cittadinanza e ridurre la diffusione delle sostanze stupefacenti.

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Cronaca

Maxi Operazione contro la corruzione e maltrattamento di animali: arresti e sequestro di laboratori all’Università Magna Grecia di Catanzaro

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Una vasta operazione da parte della Guardia di Finanza di Catanzaro, in collaborazione con la Procura della Repubblica, ha portato all’arresto di 12 persone, tra cui alti dirigenti dell’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Catanzaro e vertici dell’Università Magna Grecia. Le accuse sono gravi e spaziano dall’associazione a delinquere alla corruzione, falso, truffa aggravata ai danni dello Stato, maltrattamento e uccisione di animali.

L’inchiesta, che ha coinvolto anche altri 21 soggetti indagati, ha fatto luce su un sistema illecito che ha danneggiato sia la ricerca scientifica che il benessere degli animali. In particolare, i sospettati avrebbero pilotato le ispezioni condotte dall’A.S.P. nei laboratori scientifici dell’Università, falsificando i risultati per favorire il buon esito delle attività di ricerca, necessarie per ottenere ingenti finanziamenti pubblici. Le ispezioni avrebbero certificato la regolarità di strutture in realtà inadeguate, permettendo così il continuo flusso di fondi pubblici.

La Guardia di Finanza ha anche sequestrato due laboratori universitari utilizzati per la sperimentazione sugli animali, rivelando un ulteriore aspetto inquietante: la violazione delle normative sul benessere degli animali. È emerso infatti un allevamento abusivo utilizzato per alimentare i laboratori di ricerca, con episodi di maltrattamento e morte immotivata degli animali coinvolti negli esperimenti.

A carico dei dirigenti dell’A.S.P., le indagini hanno anche evidenziato pratiche di corruzione in relazione a concorsi pubblici, con il coinvolgimento di una figura di spicco legata alla famiglia di uno degli indagati.

Oltre al danno immediato arrecato agli animali, la condotta illecita ha falsato i risultati di esperimenti scientifici, compromettendo la validità delle ricerche. Gli arresti e i sequestri eseguiti sono il frutto di un’attenta e complessa indagine che continua a svilupparsi. La Procura di Catanzaro ha avviato il procedimento penale, mentre le forze dell’ordine proseguono con l’accertamento delle responsabilità degli altri indagati.

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